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L'unione di comuni è un ente italiano disciplinato dal decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, che attua la legge 3 agosto 1999, n. 265, in particolare dall'articolo 32. L'ente è costituito da due o più comuni per l'esercizio congiunto di funzioni o servizi di competenza comunale. L'unione è dotata di autonomia statutaria nell'ambito dei principi fissati dalla Costituzione e dalle norme comunitarie, statali e regionali. Il D.Lgs. 267/2000 la definisce come un ente locale, ma la sentenza della Corte costituzionale n. 50 del 2015 precisa che si tratta di una forma istituzionale di associazione tra comuni. Alle unioni di comuni si applicano, per quanto compatibili, i princìpi previsti per l'ordinamento dei comuni, con specifico riguardo alle norme in materia di composizione e numero degli organi dei comuni, il quale non può eccedere i limiti previsti per i comuni di dimensioni pari alla popolazione complessiva dell'ente. Il TAR del Lazio con la sua ordinanza nr. 1027 del 20 gennaio 2017 ha rinviato alla Corte Costituzionale l'obbligo di esercizio associato delle funzioni per i piccoli Comuni ritenendo non “manifestamente infondata” l'incostituzionalità di questo obbligo.
I comuni della Toscana sono 273 (al 1º gennaio 2019), così ripartiti: 36 alla provincia di Arezzo 41 alla città metropolitana di Firenze 28 alla provincia di Grosseto 19 alla provincia di Livorno 33 alla provincia di Lucca 17 alla provincia di Massa-Carrara 37 alla provincia di Pisa 20 alla provincia di Pistoia 7 alla provincia di Prato 35 alla provincia di SienaIl comune più esteso è il maremmano Grosseto (473,55 km²), capoluogo dell'omonima provincia e decimo comune d'Italia per superficie, con il più popoloso che è invece il capoluogo regionale Firenze (379.102 ab.), ottavo più popoloso italiano. Dall'altro lato, nella provincia di Livorno si hanno i due comuni con popolazione ed estensione minori, entrambi insulari: Capraia Isola (418 ab.), corrispondente all'omonima isola, e Marciana Marina (5,86 km²), sull'Isola d'Elba.
0575 è il prefisso telefonico del distretto di Arezzo, appartenente al compartimento di Firenze. Il distretto comprende la provincia di Arezzo ad eccezione dei comuni di Bucine, Castelfranco di Sopra, Cavriglia, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pian di Scò, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini; facenti parte del distretto di Firenze (055). Confina con i distretti di Forlì (0543) a nord, di Rimini (0541), di Urbino (0722) e di Perugia (075) a est, di Chianciano Terme (0578) e di Siena (0577) a sud e di Firenze (055) a ovest.
Vitellozzo Vitelli (Città di Castello, 1458 circa – Senigallia, 31 dicembre 1502) è stato un condottiero, politico, nonché un cavaliere di ventura italiano. Appartenente al casato dei Vitelli, era figlio di Niccolò, fratello di Paolo, Giulio, Giovanni e Camillo Vitelli, cognato di Oliverotto da Fermo, genero di Paolo Orsini. Fu conte di Montone, signore di Città di Castello, Monterchi ed Anghiari. Figura collocata in un periodo storico particolarmente complesso, fu tra i più conosciuti e valenti combattenti del suo tempo, facendo da esempio per i mercenari al suo seguito, che non esitarono nell'appoggiarlo nella Congiura della Magione, da lui organizzata contro il duca Valentino nel 1502.
Diana Giuntini (Santa Maria a Monte, 1287 – prima del 1327) è stata una religiosa italiana. È la patrona di Santa Maria a Monte nella Diocesi di San Miniato, nonostante la sua beatificazione sia da considerarsi frutto della devozione popolare.
Aurelio Ciacci noto col nome di battaglia di "Folgore" (Rapolano Terme, 13 ottobre 1927 – Rapolano Terme, 19 marzo 2008) è stato un partigiano e politico italiano.Fu Deputato nella VI legislatura della Repubblica Italiana e senatore nella VII e VIII legislatura.
Antonino Tringali Casanuova (Cecina, 10 maggio 1888 – Cremona, 1º novembre 1943) è stato un giurista e politico italiano. Durante il Regime fascista fu presidente del Tribunale speciale per la difesa dello Stato e, in quanto tale, membro di diritto del Gran consiglio del fascismo. Fu poi Ministro di Grazia e Giustizia della Repubblica Sociale Italiana. Spesso viene citato (anche in documenti ufficiali) come Tringali Casanova