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Teodoro II Ducas Lascaris (in greco: Θεόδωρος Β΄ Δούκας Λάσκαρις, Theodōros II Doukas Laskaris; Nicea, dicembre 1221 – Nicea, 18 agosto 1258) è stato un imperatore bizantino. Fu basileus dei romei dal 1254 fino alla sua morte. Fu anche un letterato, un filosofo e un poeta bizantino. Era figlio di Giovanni III Vatatze (da cui prese il primo cognome) e di Irene Lascaris (da cui prese il secondo cognome).
I greci di Messina (Έλληνες της Μεσσήνας in greco), o greco-siculi, sono una minoranza linguistica radicata nel territorio di Messina, comune italiano capoluogo di provincia in Sicilia. Nel 2012 Messina è stata riconosciuta come "comune di minoranza greca" (Δήμος Ελληνικής Μειονότητας), nel cui territorio applicare le disposizioni di tutela delle minoranze linguistiche previste dalla legge n. 482 del 15/12/1999. L'arcivescovo di Messina mantiene ancora il titolo di archimandrita del Santissimo Salvatore, il cui nome deriva dall'omonimo cenobio del monachesimo italo-greco in Sicilia, un tempo sito sulla penisola di San Raineri. In città è parlato il neogreco, con evidenti relitti di sostrato dell'idioma ellenico precedentemente parlato nell'isola, e il grecanico introdotto dal cospicuo numero di calabresi della Bovesia residenti a Messina per motivi di studio o di lavoro. La comunità greca di Messina si è formalmente ricostituita nel 2003, anno dell'istituzione della Comunità ellenica dello Stretto.
La filologia (in greco antico: φιλoλογία, philologhía («interesse per la parola»), composto da φίλος, phìlos, "amante, amico" e λόγος, lògos, "parola, discorso"), secondo l’accezione comune attuale, è un insieme di discipline che studia i testi di varia natura (letterari, storici, politologici, economici, giuridici, ecc.), da quelli antichi a quelli contemporanei, al fine di ricostruire la loro forma originaria attraverso l’analisi critica e comparativa delle fonti che li testimoniano e pervenire, mediante varie metodologie di indagine, ad un’interpretazione che sia la più corretta possibile. Il filologo italiano Alberto Varvaro evidenzia come qualsiasi testo, sia scritto sia orale, inerente a qualsiasi sapere, può e deve essere trattato con i metodi e gli strumenti della filologia. Dunque, la filologia non identifica un ambito d'indagine, ma un metodo.
Le genti che hanno abitato la Grecia sono state chiamate, lungo il corso dei secoli, in diversi modi. Essi stessi si sono sempre definiti (con un criterio linguistico e culturale, più che territoriale) Elleni, dal nome dell'eroe Elleno, ritenuto il capostipite di Ioni, Eoli e Dori, le popolazioni che nel II millennio a.C. invasero la Grecia, sottomettendo i Pelasgi (nome con cui gli Elleni indicavano il complesso delle popolazioni che essi trovarono in Grecia). L'Impero macedone esportò la cultura ellenica e l'etnonimo Héllenes (Ἕλληνες) si sparse per il mondo. I Romani utilizzavano la parola Graeci per riferirsi a queste genti: le lingue moderne con qualche eredità dal latino usano questa radice. In Oriente si usano parole derivate dall'etnonimo "Ioni".