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La Costituzione sovietica del 1924 legittimò l'unione avvenuta nel 1922 della RSSF Russa, RSS Ucraina, RSS Bielorussa e RSSF Transcaucasica per formare l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. La costituzione modificò anche la struttura del governo centrale. Stabilì il Congresso dei Soviet dell'URSS come corpo supremo dell'autorità statale, con il Comitato esecutivo centrale come detentore dell'autorità nell'interim. Il Comitato Esecutivo Centrale venne diviso nel Soviet dell'Unione, che avrebbe rappresentato le repubbliche costituenti, e il Soviet delle Nazionalità, che avrebbe rappresentato gli interessi dei gruppi nazionali. Il Presidio del Comitato Esecutivo Centrale funse da presidenza collettiva. Nel periodo intercorrente le riunioni del Comitato, il Presidio supervisionava l'amministrazione governativa. Il Comitato Centrale eleggeva anche il Sovnarkom, che fungeva da braccio esecutivo del governo.
L'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (in russo: Сою́з Сове́тских Социалисти́ческих Респу́блик, СССР?, traslitterato: Sojuz Sovetskih Socialističeskih Respublik, SSSR; /sʌjus sʌ'vʲɛtskɪx səʦɪəlɪ'stiʧɪskɪx rʲɪ'spublɪk/), acronimo URSS e in forma abbreviata Unione Sovietica (in russo: Сове́тский Сою́з?, traslitterato: Sovetskij Sojuz, /sʌ'vʲɛtskɪj sʌjus/), fu uno Stato federale che si estendeva tra Europa orientale e Asia settentrionale, nato il 30 dicembre 1922 sulle ceneri dell'impero russo dopo la guerra civile russa e scioltosi ufficialmente il 26 dicembre 1991. Era composto di 15 repubbliche socialiste, la più grande delle quali era la Russia, a sua volta suddivisa in repubbliche autonome federate. La distanza tra i suoi due punti estremi orientale e occidentale era superiore ai 10 000 chilometri (più di 90 gradi di longitudine); il suo punto più occidentale era l'Oblast' di Kaliningrad (oggi in Russia), al confine con la Polonia, e quello più orientale il capo Dežnëv sullo stretto di Bering, che lo divideva dal continente nordamericano distante circa 80 chilometri. In particolare, una sua isola nello stretto, la Grande Diomede, dista solo 3 km dalla Piccola Diomede, appartenente agli Stati Uniti d'America: si trattava della distanza minore tra le due superpotenze militari dell'epoca. Era il Paese più esteso del mondo con 22 402 000 km² di superficie, pari a un sesto delle terre emerse, nonché il Paese più esteso d'Asia e d'Europa, per ciascuna delle parti di competenza continentale.Dopo la vittoria conseguita contro le potenze dell'Asse nella seconda guerra mondiale divenne una superpotenza economica e militare, riuscendo a imporre il suo sistema politico e sociale anche fuori dei confini nazionali, soprattutto in Europa orientale. Il suo scontro con il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti d'America, l'altra superpotenza emersa all'epoca, portò alla guerra fredda, conclusa formalmente con la dissoluzione dell'Unione Sovietica. La Russia è subentrata all'URSS alla fine degli anni novanta nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel G8, ed ha raccolto gran parte dell'eredità militare e geopolitica sovietica. La lista delle repubbliche costituenti la federazione subì nel corso del tempo numerose variazioni. Negli anni precedenti il suo scioglimento ne facevano parte quindici repubbliche. La più grande per superficie, economia e popolazione e la più importante sul piano politico era la Russia. Anche il territorio dell'Unione Sovietica subì vari mutamenti e nel periodo più recente corrispondeva approssimativamente a quello del tardo Impero russo, senza tuttavia Alaska, Finlandia e Polonia. L'organizzazione politica del Paese prevedeva un solo partito politico ufficialmente riconosciuto, il Partito Comunista dell'Unione Sovietica (PCUS), guidato da un segretario generale e dal politburo.
Il Soviet (in russo: Совет?, traslitterato: sovet; IPA: [sɐˈvʲet] , letteralmente «consiglio») è una struttura assembleare finalizzata alla gestione democratica e livellata del potere politico ed economico da parte della classe operaia e contadina. I Soviet nacquero nell'Impero russo all'inizio del XX secolo e divennero fondamento costituzionale dello stato socialista dapprima nella RSFS Russa e poi in Unione Sovietica. Analoghe strutture, sull'esempio russo e sovietico, si svilupparono successivamente anche in altri Paesi.
La Costituzione sovietica del 1936, adottata il 5 dicembre 1936 e conosciuta anche come Costituzione di Stalin, ridisegnò la forma di governo dell'Unione Sovietica, sostituendo la Costituzione sovietica del 1918 e quella integrativa del 1924. La Costituzione, promulgata in piena epoca stalinista, abrogò le restrizioni sul diritto di voto, istituì il suffragio universale diretto e contemplò nuovi diritti dei lavoratori che si aggiunsero a quelli già previsti dalla costituzione precedente, ammorbidendo leggermente le restrizioni religiose; restò in parte disattesa per lungo periodo, soprattutto nella parte dei diritti civili, vista la contemporaneità dell'emanazione della costituzione con le Grandi Purghe e di fatto sospesa durante gli anni della seconda guerra mondiale. Nel 1947 subì alcune aggiunte e modifiche minori da parte del Soviet Supremo, ma rimase in vigore fino alla promulgazione della Costituzione del 1977.
L'Unione Sovietica fu governata, nel periodo della sua esistenza, da tre versioni della Costituzione, che seguirono la Costituzione sovietica del 1918 che istituì la Repubblica Federativa Socialista Sovietica Russa, lo stato immediatamente precedente all'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Queste costituzioni furono: la costituzione sovietica del 1924 la costituzione sovietica del 1936 la costituzione sovietica del 1977La teoria politica che stava al di sotto della Costituzione Sovietica differiva dalle politiche delle costituzioni occidentali. Le costituzioni democratiche recano prescrizioni fondamentali: definiscono una serie di relazioni politiche a cui i governi e i cittadini devono sottostare. Diversamente, le costituzioni sovietiche cercarono di descrivere le relazioni e i legami politici già esistenti. Pertanto, quando vi era necessità di cambiamento nei sistemi socio-economico e politico, il governo adottava una nuova costituzione che si conformasse al nuovo stato della realtà. In superficie, le quattro costituzioni assomigliavano a diverse costituzioni adottate in Occidente; le differenze tra le costituzioni sovietiche e occidentali, tuttavia, sono molto maggiori delle loro somiglianze. Le costituzioni sovietiche garantivano alcuni diritti politici, come libertà di parola, libertà di assemblea e libertà di religione. Identificavano anche una serie di diritti economici e politici, come anche una gamma di doveri dei cittadini. Ciò nonostante, le costituzioni sovietiche non contenevano disposizioni riguardo ai diritti inalienabili del cittadino, e mancava l'apparato necessario per proteggere i diritti individuali contenuti in molte costituzioni democratiche. In sintesi, la popolazione godeva di diritti politici solo se questi non entravano in conflitto con gli obiettivi del comunismo. Il Partito Comunista dell'Unione Sovietica si riservò da solo l'autorità di determinare ciò che fosse o non fosse negli interessi del comunismo. Infine, le costituzioni sovietiche specificavano la forma e il contenuto dei simboli di stato, come gli stemmi, la bandiera e l'inno nazionale. Le quattro costituzioni avevano articoli in comune; questi esprimevano la sovranità teorica della classe operaia e, nelle ultime due, del ruolo di comando del PCUS nel governo e nella società. Tutte le costituzioni confermarono le forme della proprietà sociale; ogni costituzione istituì una serie di soviet o consiglio per l'esercizio dell'autorità governativa.