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Crisi del teatro Dubrovka

Con il termine crisi del teatro Dubrovka ci si riferisce al sequestro avvenuto fra il 23 e il 26 ottobre 2002 al teatro Dubrovka di Mosca, nel quale vennero sequestrati e tenuti in ostaggio circa 850 civili da parte di un gruppo di 40 militanti armati ceceni che rivendicavano fedeltà al movimento separatista ceceno chiedendo il ritiro immediato delle forze russe dalla Cecenia e la fine della seconda guerra cecena. Dopo un assedio durato oltre due giorni, le forze speciali russe Specnaz pomparono un misterioso agente chimico all'interno del sistema di ventilazione dell'edificio provocando la morte di 129 ostaggi e di 39 combattenti ceceni facendo poi irruzione. Altre stime portarono invece la morte dei civili ad un numero superiore alle 200 unità proprio dovute all'irroramento del fentanyl (potente analgesico oppioide sintetico) o del gas nervino nella sala del teatro Dubrovka.Ufficiosamente la stampa di quasi tutto il mondo negò qualsiasi responsabilità dello stesso presidente Vladimir Putin, altri invece gli imputarono fin dai momenti successivi alla tragedia la responsabilità della decisione di usare il fentanyl. Nel 2020 è stato presentato alla 77ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia il film Konferentsiya (Conference) di I. Tverdovskly che ripercorre alcuni momenti del sequestro.

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