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La rivoluzione neolitica o rivoluzione del neolitico, detta anche transizione demografica del neolitico, rivoluzione agricola o prima rivoluzione agricola, fu la transizione su larga scala di molte delle culture umane durante il periodo neolitico da uno stile di vita di caccia e raccolta ad uno di agricoltura e sedentarietà, rendendo sempre più possibile un incremento della popolazione umana. Fu in queste prime comunità sedentarie che divenne possibile fare osservazioni ed esperimenti con le piante e su come nascessero e crescessero. Questo nuovo tipo di conoscenza portò alla coltivazione delle piante.I dati archeologici mostrano che la coltivazione di svariati tipi di piante ebbe inizio in luoghi diversi e separati in tutto il mondo nell'epoca geologica dell'olocene, all'incirca 12.500 anni fa. Fu la prima rivoluzione storicamente verificabile del mondo che riguardasse l'agricoltura. La rivoluzione neolitica ampliò enormemente la diversità del cibo disponibile, portando come risultato all'aumento della qualità dell'alimentazione dell'uomo.La rivoluzione neolitica comportò molto più dell'adozione di una serie limitata di tecniche di produzione del cibo. Durante i millenni successivi implicò la trasformazione dei piccoli gruppi nomadi di cacciatori-raccogliatori che avevano dominato fino ad allora la preistoria umana in società sedentarie (non nomadi), residenti in villaggi e città stabili. Queste società andarono a modificare radicalmente il proprio ambiente naturale per mezzo della coltivazione, con attività annesse come l'irrigazione o la deforestazione, che portava alla produzione di un surplus di cibo. Ulteriori sviluppi furono l'addomesticazione degli animali, l'inizio della lavorazione della ceramica, la creazione di attrezzi in pietra levigata e la costruzione di case rettangolari. Questi mutamenti fornirono la base per lo sviluppo di amministrazioni centralizzate, strutture politiche, ideologie gerarchiche, sistemi di trasmissione della conoscenza non personali (cioè la scrittura), insediamenti densamente popolati, sistemi di divisione e specializzazione del lavoro, reti commerciali, e per la nascita dell'arte non trasportabile e dell'architettura e della proprietà personale come ricchezza. Mario Vegetti sottolinea la dinamica economica che è sottesa a questo processo: "La rivoluzione agricola non sarebbe stata possibile senza una decisione sociale, che rafforza la coesione delle comunità neolitiche", quella cioè di non consumare immediatamente il prodotto del raccolto, "ma di conservarne una parte, da destinare alla semina". La prima civiltà nota fu quella sumerica, che si sviluppò nella Mesopotamia meridionale all'incirca 6.500 anni fa; la sua comparsa segnò inoltre l'inizio dell'età del bronzo.Il rapporto tra gli aspetti del neolitico sopra menzionati e la comparsa dell'agricoltura, la sequenza della loro stessa comparsa e la relazione empirica tra di loro nei vari siti archeologici del neolitico, rimangono oggetto di dibattito accademico e variano di luogo in luogo, invece di rappresentare l'esito delle leggi universali dell'evoluzione sociale. È nella zona del Levante che si ritrovano le tracce dei primi sviluppi della rivoluzione del neolitico intorno al 10.000 b.C., proseguendo in altri siti della zona più ampia della Mezzaluna fertile.
I rapporti tra cristianesimo ed ebraismo sono spesso stati oggetto di dibattito; sebbene entrambe le religioni condividano radici storiche nel periodo del Secondo Tempio, queste stesse religioni si sono separate, con profondi cambiamenti, nei primi secoli dell'era volgare.
Il IV millennio a.C. inizia il 1º gennaio dell'anno 4000 a.C. e termina il 31 dicembre dell'anno 3001 a.C. incluso. Nel corso del IV millennio a.C. inizia l'età del bronzo e viene inventata la scrittura che segna il passaggio dalla preistoria alla storia. Vengono consolidati e si sviluppano le città-stato sumere e il regno egiziano. L'agricoltura si diffonde ampiamente in gran parte dell'Eurasia. Si stima che nel corso di questo periodo la popolazione mondiale sia duplicata passando approssimativamente da 7 a 14 milioni. Oetzi è vissuto in questo millennio.
L'Europa (/euˈrɔpa/) è una regione geografica del mondo, comunemente considerata un continente in base a fattori storico-culturali e geopolitici, l'unico situato interamente nell'emisfero settentrionale. Costituisce l'estremità occidentale del supercontinente Eurasia, o anche una delle tre parti del supercontinente Eurafrasia. È stata la culla della civiltà occidentale, assieme al Medio Oriente. La storia e la cultura europea hanno influenzato notevolmente quelle degli altri continenti, verso i quali, a partire dal XVI secolo, sono state frequenti e massicce le migrazioni, specialmente in America e in Oceania, dove gli europei sono ora in maggioranza rispetto alle popolazioni locali; varie forme di colonialismo e di imperialismo europeo hanno influenzato profondamente la Storia degli ultimi secoli.
Il cristianesimo scientista (Christian Science, letteralmente "Scienza Cristiana") è un nuovo movimento religioso cristiano metafisico fondato nel 1879 negli Stati Uniti d'America da Mary Baker Eddy (1821-1910). La sua missione dichiarata è quella di ripristinare il cristianesimo primitivo ed il suo elemento perduto di guarigione. La Chiesa Madre di questo movimento, La Prima chiesa del Cristo, Scientista, ha sede a Boston, nel Massachusetts, USA. Sebbene le denominazioni di Scienza Cristiana e Scientology siano somiglianti, le due entità non hanno niente a che fare tra di loro. Solo l'influenza del sistema di Phineas Quimby e del movimento Nuovo Pensiero sulla teologia e gli insegnamenti della Scienza Cristiana rimane oggetto di dibattito; tuttavia Mary Baker Eddy successivamente si allontanò dagli insegnamenti di Phineas Quimby, sostenendo che la guarigione arriva direttamente da Dio e non attraverso la mediazione della mente: la Scienza Cristiana pertanto non si considera parte del movimento Nuovo Pensiero.
Il cristianesimo in Turchia è presente fin dalla predicazione apostolica. L'Anatolia ha dato i natali a San Paolo (originario di Tarso); in essa si sono tenuti i primi sette Concili ecumenici della Chiesa; le «sette Chiese dell'Apocalisse» di San Giovanni si trovano tutte nella regione; infine, vicino ad Efeso si trova quella che la tradizione riconosce come la "casa di Maria", luogo dove la madre di Gesù visse gli ultimi anni. Oggi, tuttavia, in Turchia vi è una popolazione cristiana più ridotta che in ogni stato mediorientale confinante (Siria, Iraq e Iran); ciò è dovuto principalmente alle migrazioni forzate delle popolazioni cristiane greche, armene e assire della Turchia nel periodo della prima guerra mondiale. I cristiani sono 120 000 su una popolazione di 76 600 000 (2010) di persone (lo 0,2%). Le tradizionali confessioni cristiane (la Chiesa ortodossa, la Chiesa cattolica e il protestantesimo), sono così suddivise: armeni (50 000); cattolici latini, armeni, siri, caldei (21 500); greco-ortodossi (2 000); siriaci (12 000); protestanti (5 000).
Il cristianesimo è una religione a carattere universalistico, originata dal giudaismo nel I secolo, fondata sulla rivelazione ovvero sulla venuta e predicazione, contenuta nei Vangeli, di Gesù di Nazareth, inteso come figlio del Dio d'Israele e quindi Dio egli stesso, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell'umanità, ovvero il Messia promesso, il Cristo.. Classificata da alcuni come "religione abramitica", insieme a ebraismo (da cui essa nasce) e islam, è la religione più diffusa, con una stima di circa 2,3 miliardi di fedeli nel mondo al 2015.
L'evoluzione della condizione e dei diritti delle donne in Asia coincidono con l'evolvere della storia stessa del continente; essi corrispondono anche con le culture che si sono via via sviluppate al suo interno. Donne asiatiche che hanno raggiunto un ruolo di notevole importanza all'interno del loro paese sono la rivoluzionaria, scrittrice e femminista cinese dei primi del Novecento Qiu Jin; la filippina Corazón Aquino; l'indiana Indira Gandhi e l'italoindiana Sonia Gandhi; la pakistana Benazir Bhutto e l'israeliana Golda Meir.