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Tamara Lees, nome d'arte di Diana Helena Mapplebeck (Vienna, 14 dicembre 1924 – Pershore, 22 dicembre 1999), è stata un'attrice britannica attiva prevalentemente in Italia negli anni cinquanta.
Quello che segue è un elenco cronologico delle opere di Carlo Crivelli, pittore italiano del Rinascimento.
Giorgio Bassani (Bologna, 4 marzo 1916 – Roma, 13 aprile 2000) è stato uno scrittore, poeta e politico italiano, fondatore e poi presidente di Italia Nostra dal 1965 al 1980.
Cinque storie ferraresi è una raccolta di racconti di Giorgio Bassani ambientati a Ferrara.
Carlo Crivelli (Roma, 15 aprile 1953) è un compositore italiano, autore di colonne sonore. Si è diplomato nel 1983 all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma ed è stato introdotto nel cinema dal regista Marco Bellocchio. Nel 1997 ottiene una candidatura ai David di Donatello per il miglior musicista per la colonna sonora del film di Marco Bellocchio Il principe di Homburg. Ha fondato l'Orchestra "Città Aperta" per la registrazione di colonne sonore. Nel 2013 al Bif&st riceve il Premio Ennio Morricone per il miglior compositore del film Bella addormentata di Marco Bellocchio.
Carlo Crivelli (Venezia, 1430? – Ascoli Piceno, 1495) è stato un pittore italiano. Originario di Venezia, fratello maggiore del pittore Vittore Crivelli, si formò a Padova e in seguito lavorò soprattutto nel sud delle Marche, diventando di fatto il più importante artista attivo sul bacino dell'Adriatico, esclusa la Laguna veneta. Influenzato in gioventù da Donatello, la sua arte restò sempre in bilico da un lato con le novità prospettiche, l'intenso espressionismo e il disegno incisivo e nervoso, dall'altro con un sontuoso decorativismo di matrice tardogotica, fatto di marmi screziati, tessuti preziosi, frutti e animali, arabeschi dorati e spesso applicazioni in pastiglia. Pur rimanendo, per scelta, isolato dalle grandi correnti dell'arte rinascimentale che attraversavano la penisola, Crivelli si rinnovò continuamente con originalità e una ricerca formale mai interrotta: «Non se ne sta quieto, né mostra di essere pago di una creatività scontata e ripetuta; si arrovella invece nel cercare non composizioni nuove, ma nuove soluzioni formali, quasi soggiogato dalla esigenza di un'impossibile perfezione» (Zampetti, 1986). La sua ricerca fu diversa da quella dei contemporanei, ma non meno complessa: non cercava il respiro atmosferico del conterraneo Giovanni Bellini, ma si sforzava di inserire momenti di spiccata verità in uno schema arcaizzante e astratto.