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Monica Scattini (Roma, 1º febbraio 1956 – Roma, 4 febbraio 2015) è stata un'attrice italiana, figlia del regista Luigi Scattini. Nei suoi svariati ruoli ha spesso interpretato lo stereotipo della toscana benestante.
Luigi Pistilli (Grosseto, 19 luglio 1929 – Milano, 21 aprile 1996) è stato un attore e doppiatore italiano. Era considerato uno dei migliori interpreti teatrali delle opere di Bertolt Brecht.
Kim Rossi Stuart (Roma, 31 ottobre 1969) è un attore e regista italiano. Conosciuto dal grande pubblico per aver interpretato il ruolo di Anthony Scott in Il ragazzo dal kimono d'oro e Romualdo in Fantaghirò, ha recitato in numerosi film d'autore, tra cui i più noti sono Al di là delle nuvole, Pinocchio, Le chiavi di casa, Romanzo criminale, Piano, solo, Questione di cuore, Vallanzasca - Gli angeli del male e Anni felici. Nel 2005 esordisce alla regia con il film Anche libero va bene, di cui è anche sceneggiatore e interprete. Nel corso della sua carriera ha vinto un David di Donatello, tre Nastri d'argento, due Globi d'oro, tre Ciak d'oro e tre Premi Flaiano.
Gertrude Stein (Allegheny, 3 febbraio 1874 – Neuilly-sur-Seine, 27 luglio 1946) è stata una scrittrice e poetessa statunitense. Con la sua attività e la sua opera diede un impulso rilevante allo sviluppo dell'arte moderna e della letteratura modernista. Trascorse la maggior parte della sua vita in Francia. Apertamente lesbica, la sua relazione praticamente "matrimoniale" con Alice Toklas è una delle più celebri della storia LGBT. Celebre è il Ritratto di Gertrude Stein del 1906 che le fece Picasso, conosciuto nel 1905 grazie al collezionista d'arte Henri-Pierre Roché. Il quadro, riconosciuto dagli storici dell'arte come il primo passo embrionale verso lo stile cubista, è conservato al Metropolitan Museum of Art di New York.
Francesco Venditti, all'anagrafe Francesco Saverio Venditti (Roma, 27 agosto 1976), è un attore e doppiatore italiano.
Le Brigate Rosse (BR) sono state un'organizzazione terroristica italiana di estrema sinistra costituitasi nel 1970 per propagandare e sviluppare la lotta armata rivoluzionaria per il comunismo. Di matrice marxista-leninista, è stato il maggiore, il più numeroso e il più longevo gruppo terroristico di sinistra del secondo dopoguerra esistente in Europa occidentale. In base ai racconti di alcuni dei principali militanti, la decisione di intraprendere la lotta armata sarebbe stata presa in un convegno tenuto nell'agosto del 1970 in località Pecorile, comune di Vezzano sul Crostolo (RE) a cui partecipò un centinaio di delegati dell'estremismo di sinistra provenienti da Milano, Trento, Reggio Emilia e Roma. Nell'organizzazione confluirono i militanti del cosiddetto «gruppo reggiano», tra cui Alberto Franceschini, quelli del gruppo proveniente dall'Università di Trento, tra cui Renato Curcio e Margherita Cagol, e quelli del gruppo di operai e impiegati delle fabbriche milanesi Pirelli e Sit-Siemens. Le prime azioni rivendicate come «Brigate Rosse» risalgono al 1970, e continuarono con il massimo dell'attività tra il 1977 e il 1980. Dopo una fase di cosiddetta «propaganda armata» con attentati dimostrativi all'interno delle fabbriche e sequestri di dirigenti industriali e magistrati, dal 1974 al 1976 vennero arrestati o uccisi i principali brigatisti del gruppo iniziale. Da quel momento la direzione dell'organizzazione passò ai brigatisti nel nuovo Comitato Esecutivo in cui assunse un ruolo determinante Mario Moretti, che potenziarono notevolmente la capacità logistico-militare del gruppo, estendendo l'azione – oltre che nelle città del Nord – anche a Roma e Napoli, moltiplicando gli attacchi sempre più cruenti contro politici, magistrati, industriali e forze dell'ordine. Momenti culminanti dell'attività del gruppo furono l'agguato di via Fani e il sequestro Moro nella primavera 1978; con il rapimento e l'uccisione di Aldo Moro le Brigate Rosse sembrarono in grado di influire in modo decisivo sull'equilibrio politico italiano e di poter sovvertire l'ordine democratico della Repubblica. L'organizzazione entrò in crisi nei primi anni ottanta per il suo irreversibile isolamento all'interno della società italiana e venne progressivamente distrutta grazie alla crescente capacità di contrasto da parte delle forze dell'ordine, e anche grazie alla promulgazione di una legge dello Stato italiano che concedeva cospicui sconti di pena ai membri che avessero rivelato l'identità di altri terroristi. Nel 1987 Renato Curcio e Mario Moretti firmarono un documento in cui dichiaravano conclusa l'esperienza delle BR. Secondo l'inchiesta di Sergio Zavoli La notte della Repubblica, dal 1974 (anno dei primi omicidi ad esse attribuiti) al 1988 le Brigate Rosse hanno rivendicato 86 omicidi: la maggior parte delle vittime era composta da agenti di polizia e carabinieri, magistrati e uomini politici. A questi vanno aggiunti i ferimenti, i sequestri di persona e le rapine compiute per «finanziare» l'organizzazione. Renato Curcio ha calcolato che 911 persone sono state inquisite per avere fatto parte delle BR, alle quali vanno aggiunte altre 200-300 persone facenti parte dei vari gruppi armati che dalle BR si staccarono (Partito Comunista Combattente, Unità Comuniste Combattenti, Partito Guerriglia, Colonna Walter Alasia). La denominazione Brigate Rosse è ricomparsa, dopo anni di assenza, nel 1999, per rivendicare nuovi cruenti attentati nel periodo 1999-2003. In un comunicato emesso nel 2003 dalla Procura della Repubblica di Bologna l'organizzazione veniva considerata ancora attiva con nuovi componenti.