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Bruno Di Porto (Roma, 17 luglio 1933) è uno storico italiano, professore in quiescenza di Storia del giornalismo e Storia Contemporanea all'Università di Pisa.
La haskalah (השכלה) è una corrente, detta anche illuminismo ebraico, che nasce e si sviluppa nel XVIII secolo, nel momento storico che precede l'emancipazione ed il riconoscimento dell'eguaglianza agli ebrei. La haskalah (la cui radice in ebraico è la stessa di sekel, che significa 'mente', 'intelletto', 'cervello') è un movimento culturale aperto a contaminazioni ma capace di conservare sempre una propria identità. La haskalah, con un piccolo ritardo rispetto agli altri movimenti illuministi, sorse in Germania per poi diffondersi in gran parte dell'Europa ed in piccola parte anche oltre Atlantico. Padre ed ispiratore del movimento fu Moses Mendelssohn, vicino a Gotthold Ephraim Lessing, libero pensatore di estrazione protestante energico difensore degli ebrei in Germania. Quest'ultimo introdusse Mendelssohn nel mondo degli intellettuali berlinesi dove si dedicò alla composizione di saggi e dissertazioni filosofiche. Gli illuministi ebrei, detti maskilim, di cui Mendelssohn era il primo rappresentante, ritenevano necessario introdurre modifiche nel proprio modo di vita, in vista dell'incontro con le società europee. Gli illuministi della Haskalah proposero ad esempio una riforma nel sistema scolastico (si veda l'opera del goriziano Eliahu Morpurgo, uno dei pedagogisti dell'haskalah), si cimentarono nella modernizzazione dell'ebraico e cominciarono ad affiancare il tedesco alla lingua tradizionale yiddish. Nel 1783 il movimento diede vita al periodico Ha-Meassef ('Il mietitore'), scritto in ebraico ma con inserti in tedesco in caratteri ebraici, che segnò la svolta del giornalismo ebraico verso l'era moderna. Gli intellettuali che operarono al periodico furono chiamati measefím e furono gli ispiratori, almeno nell'Europa del nord, della prosa, della poesia e del moderno teatro ebraico. Mendelssohn e l'haskalah non parlarono mai di riforma religiosa, restando sempre sul terreno dell'incontro di una cultura con la modernità. Interessante l'approccio in termini di rivalutazione della razionalità, come strumento di raccordo con la religione. Pur tuttavia egli pensò alla possibilità di sottrarre gli ebrei alla giurisdizione interna delle comunità senza che nessuno potesse imputargli strappi sul terreno propriamente religioso. All'epoca, la fama di Mendelssohn fu legata soprattutto alla sua traduzione del Pentateuco in tedesco, opera che lui stesso definì «il primo passo verso la civiltà, da cui il mio popolo si è tenuto lontano per lungo tempo…». L'influenza di Mendelssohn fu forte in Germania, soprattutto a Berlino, dove operò e nei paesi vicini, senza estendersi troppo al di fuori dell'Europa centro-settentrionale. Nel XIX secolo tuttavia la haskalah si fece conoscere soprattutto nell'Europa orientale grazie alle visite degli studiosi ebrei di quelle regioni che emigravano in cerca della hokhmah, ossìa della cultura secolare intrisa di conoscenze scientifiche, storiche, linguistiche e letterarie oramai proprie dei maskilìm. Berlino proprio per questo fu vista come la “Gerusalemme dell’illuminismo”. Movimento variegato ed aperto, la haskalah non chiuse probabilmente le sue porte neppure ad esponenti dell'eresia frankista, una sorta di coda del movimento messianico di Shabatai Zevi da tempo in opposizione all'ebraismo ufficiale, legata forse a logge della massoneria, un'altra forza dei tempi, decisamente in relazione con la filosofia illuminista. Molti ebrei influenzati dalla haskalah e dalla vicinanza che questa portava con la cultura europea furono sedotti dalla possibilità dell'assimilazione abbracciando il cristianesimo. Basti pensare alla famiglia di Carlo Marx, discendente da rabbini che si convertì al protestantesimo come pure le stesse figlie di Mendelssohn. Altri, invece, gettarono le basi della nuova scienza del giudaismo, la Wissenschaft des Judentums. Da qui parte la storia moderna che ci porta a vedere almeno un'impronta della haskalah nelle vicende che seguirono e che furono rappresentate dalla riforma ebraica, di cui due esponenti di spicco erano proprio due seguaci di Mendelssohn, David Friedlaender (1750-1834), un imprenditore illuminato, e Israel Jacobson (1768-1828) un colto finanziere. Anche il più moderno sionismo, movimento di risorgimento nazionale d'impronta romantica, vanta necessariamente una discendenza legittima dalla haskalah. Il chassidismo si oppose già alle prime forme di illuminismo ebraico per la perdita della pratica e per la forma troppo liberale dello studio della Torah.
Hasbara (ebraico: הַסְבָּרָה) è una parola in lingua ebraica che indica gli sforzi di pubbliche relazioni per diffondere all'estero informazioni positive sullo Stato di Israele e le sue azioni. Il governo israeliano e i suoi sostenitori usano il termine per descrivere gli sforzi per spiegare le politiche del governo e promuovere Israele di fronte all'opinione pubblica, e per contrastare quelli che vedono come tentativi di delegittimazione di Israele . Hasbara è anche un eufemismo per propaganda .Il lemma hasbara in ebraico può essere reso attraverso una gamma di significati, a seconda del contesto nel quale viene impiegato. Nella sua accezione neutrale l'espressione significa "interpretare", "gettare luce", "chiarire". In senso lato hasbara designa invece il complesso di pubbliche relazioni ovvero la propaganda (fatta per conto di un soggetto pubblico o privato, quale può essere un'azienda, un individuo o un'entità statuale) tesa a creare una percezione positiva di tale soggetto presso l'opinione pubblica. Applicata al discorso politico israeliano l'hasbara nel contesto della diplomazia pubblica è un processo controllato di comunicazione ovvero uno strumento della politica estera di tale Stato. Tale strumento, interpretabile come uno sforzo persuasivo di comunicazione, è descrivibile come uno sforzo complesso, continuato e interattivo, attraverso il quale il persuasore cerca di influenzare uno specifico target al fine di indurre in quest'ultimo un cambiamento di percezione e/o di comportamento relativamente ad un fenomeno di natura sociale e/o politica concernente Israele e ritenuto lesivo dei suoi interessi. Il termine ha acquisito una certa notorietà nell'ambito della discussione della comunicazione dai parte dei media del conflitto arabo-israeliano. Tuttavia, sebbene le origini dell'hasbara in senso proprio siano rintracciabili nello Stato di Israele, la formalizzazione e l'utilizzo di tale concetto sono antecedenti al 1948. In origine l'hasbara era infatti essenzialmente concepita quale duplice strumento di persuasione interno alla diaspora, teso ad espandere il supporto per la causa sionista, e quale strumento volto ad attrarre il supporto di soggetti non ebraici. Un ruolo essenziale nella definizione degli obiettivi e degli strumenti dell'originaria hasbara pro-sionista ebbe la figura di Nahum Sokolow, autore, traduttore e pioniere del giornalismo in lingua ebraica.
Giovanni Villani (Firenze, 1280 – Firenze, 1348) è stato un mercante, storico e cronista italiano, noto soprattutto per aver scritto la Nuova Cronica, un resoconto storico della città di Firenze e delle vicende a lui coeve.
Le Confessioni (in latino Confessionum libri XIII o Confessiones) un'opera autobiografica in XIII libri di Agostino d'Ippona, padre della Chiesa, scritta nel 398. unanimemente ritenuta tra i massimi capolavori della letteratura cristiana. In essa, sant'Agostino, rivolgendosi a Dio, narra la sua vita e in particolare la storia della sua conversione al Cristianesimo.
Il caso Edgardo Mortara fu una celebre vicenda storica che catturò l'attenzione internazionale in gran parte dell'Europa e del Nord America tra gli anni Cinquanta e Sessanta del XIX secolo. Concerne il sequestro avvenuto nell'allora Stato Pontificio, durante il Risorgimento italiano, da parte delle autorità clericali, di un bambino di 6 anni dalla propria famiglia ebraica, avvenuto il 23 giugno 1858, a cui fece seguito il suo trasferimento a Roma sotto la custodia di papa Pio IX, per esser allevato come cattolico. Nonostante le disperate e reiterate richieste dei genitori di riavere il bambino, il Papa rifiutò sempre di riconsegnarlo. Ciò contribuì a creare nell'opinione pubblica sia in Italia sia all'estero l'immagine di uno Stato Pontificio anacronistico e irrispettoso dei diritti umani nell'età del liberalismo e del razionalismo, contro cui sarebbe stato opportuno che i Savoia intervenissero militarmente. Il bambino, nato in una famiglia ebraica di Bologna il 27 agosto 1851, fu battezzato all'insaputa dei genitori, nel suo primo anno di vita, dalla domestica Anna Morisi che lo riteneva a rischio di morte imminente a causa di una malattia; quando alla fine del 1857 l'inquisitore di Bologna, padre Pier Feletti, udì la storia, la Santa Inquisizione decretò che questa azione aveva fatto di Edgardo irrevocabilmente un cattolico, e siccome la legge degli Stati Pontifici prevedeva il divieto a persone di altre fedi di crescere i cristiani, i genitori del bambino persero la patria potestà. La polizia entrò in casa della famiglia Mortara e portò via Edgardo, che venne cresciuto in un collegio cattolico al di fuori della famiglia d'origine, diventando poi sacerdote. Quando il caso del bambino rapito trapelò, la notizia si diffuse ben presto anche all'estero, suscitando oltraggio per il senso di umanità e uno scandalo internazionale. Il caso Mortara, per un periodo sottovalutato e dimenticato dalla storiografia italiana, ha ricevuto nuova eco dopo il libro Prigioniero del Papa Re, dello storico David Kertzer, ma soprattutto dopo la controversa decisione di Papa Giovanni Paolo II di beatificare Pio IX nel 2000, influenzando negativamente le relazioni con le organizzazioni ebraiche.
Bruno Nardi (Spianate di Altopascio, 24 giugno 1884 – Roma, 9 luglio 1968) è stato un filosofo italiano.
Brunetto Latini (Firenze, 1220 circa – 1294 o 1295) è stato uno scrittore, poeta, politico e notaio italiano, autore di opere in volgare italiano e francese.