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Danza medievale

Le danze medievali hanno lasciato moltissime tracce scritte e, se qualche chronicon dell'epoca ne parla, nessuno le descrive. A questa difficoltà vi si aggiunge il problema del deciframento musicale: la notazione musicale si faceva in quest'epoca tramite un tetragramma (e non pentagramma come oggi), il che rende l'interpretazione delle frasi melodiche abbastanza aleatorie. Le fonti per una comprensione della danza in Europa durante il Medioevo sono perciò limitate e frammentarie, composte perlopiù da qualche raffigurazione in dipinti e miniature; alcuni esempi possono essere le danze e le allusioni sparse nei testi letterari. In Italia, le prime descrizioni dettagliate della danza risalgono appena al 1450, dopo l'inizio del Rinascimento. Se un tempo la danza era vista come un linguaggio del corpo, in relazione anche a particolari manifestazioni di libero sfogo, nell’alto Medioevo «si impianta quell’elemento fondamentale della nostra identità collettiva costituito dal cristianesimo, tormentato dal problema del corpo, glorificato e represso, esaltato e respinto insieme» . Questa concezione ecclesiastica andava nettamente in contrasto con manifestazioni quali le danze dei folli e il Carnevale, anche se come si è visto c’era sempre un margine di tolleranza ed un tentativo di inglobamento di questi festeggiamenti da parte della Chiesa. Con il passare del tempo la sfera della danza, abbandonati gli aspetti grotteschi della festività popolare, fu relegata ad una pratica svolta da una piccola cerchia di persone appartenenti ai ceti dominanti. In particolare dalla fine del XIV secolo il ruolo della danza acquista un’accezione puramente ludica, caratteristica che diventerà la base del ballo di corte quattrocentesco, questo aspetto porterà un cambiamento, non solo nei danzatori, ma anche tra gli spettatori. La differenziazione tra il ballo di corte e la danza popolare, passa attraverso vari aspetti. Innanzitutto si perde la coralità delle danze popolari a vantaggio di coreografie con due o al massimo tre persone. Il contatto fisico, rispecchiando l’ideale di amor cortese, viene fortemente limitato e spesso ci si limita alla sola unione delle mani . Esistono alcuni elementi iconografici, all’interno dei quali è possibile scorgere questi tipi di danze. Un esempio è il Ciclo dei mesi conservato nella Torre dell’Aquila del Buonconsiglio a Trento. Le corti con la stabilizzazione delle comunità urbane, organizzano feste che sono sempre più istituzionali, per fare sfoggio del potere detenuto sulla società e controllarne lo stato attuale. «La capacità di progettare e di realizzare parate, tornei, banchetti e rappresentazioni piene di sfarzo e ben congegnati è infatti una via per mostrare al mondo il proprio potere politico o il proprio prestigio» . In queste feste, che rispetto al passato sono molto più serie, è necessario per i danzatori presentarsi in modo diverso, limando alcuni aspetti dello stile esecutivo dei passi. Durante il Quattrocento avviene il passaggio definitivo dalla libera espressione del corpo, tipica della danza del giullare o dei balli popolari, alla codificazione rigida di un linguaggio coreico definito , la danza viene sottomessa a nuovi e più rigidi codici universali.

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