Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Giovan Lorenzo Bernini, meglio conosciuto come Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 7 dicembre 1598 – Roma, 28 novembre 1680), è stato uno scultore, urbanista, architetto, pittore, scenografo e commediografo italiano. Artista poliedrico e multiforme, Bernini è considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca. La sua opera conobbe un clamoroso successo e dominò la scena europea per più di un secolo dopo la morte; analogamente, l'influenza di Bernini sui contemporanei e sui posteri fu di enorme portata.
L'Apollo e Dafne è un gruppo scultoreo realizzato dal famoso artista Gian Lorenzo Bernini tra il 1622 e il 1625 ed esposto nella Galleria Borghese di Roma.
Il Ratto di Proserpina è un gruppo scultoreo realizzato da Gian Lorenzo Bernini, eseguito tra il 1621 e il 1622 ed esposto nella Galleria Borghese di Roma.
Anna Maria Bernini (Bologna, 17 agosto 1965) è una politica, avvocato e accademica italiana, dal 27 marzo 2018 capogruppo di Forza Italia al Senato della Repubblica.Seguendo le progressive evoluzioni dell’area conservatrice italiana, è stata dapprima esponente di Alleanza Nazionale, poi de Il Popolo della Libertà ed, infine, di Forza Italia, ricoprendo, dal 27 luglio al 16 novembre 2011, la carica di ministro per le Politiche Europee nel Governo Berlusconi IV. Grazie alla sua attenzione al tema dei diritti civili, alle sue proposte di riforma fiscale, al garantismo in ambito giudiziario e al forte impegno legislativo a favore dei giovani meritevoli, viene considerata, da più parti, come uno degli esponenti liberali più significativi ed influenti nell’alveo del conservatorismo italiano.
La Scultura barocca è la scultura associata al movimento culturale barocco, nato a Roma fra gli ultimi anni del XVI secolo e il terzo decennio del Seicento. La caratteristica comune a tutto quel movimento artistico è il linguaggio forte, viscerale, alla ricerca dell'effetto e dell'attenzione della platea: una poetica fatta per scuotere e convincere i fedeli e sudditi: gli uni dell'eternità ed inviolabilità dell'istituzione ecclesiastica; gli altri dell'enorme potenza raggiunta dai Regnanti. Il linguaggio artistico che celebrò i due poteri si espresse con registri enfatici e roboanti, tanto più gridati quanto più la scienza dimostrava l'infinita piccolezza dell'uomo di fronte all'immensità dell' Universo.
La scultura romana si sviluppò in tutta la zona di influenza dell'Impero romano, con il suo centro nella metropoli, tra il VI secolo a.C. e il V secolo d.C. Roma ebbe una propria arte e scuola autoctona e indipendente, anche se inserita nei continui rapporti e traffici in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre. In origine si ispirò alla scultura greca, principalmente attraverso la mediazione etrusca, e poi direttamente, attraverso il contatto con le colonie della Magna Grecia e con la stessa Grecia continentale nel periodo ellenistico. La tradizione greca continuò ad essere un riferimento costante durante tutto il corso dell'arte scultorea a Roma, ma contraddicendo un'antica e diffusa opinione che i Romani fossero solo meri copisti, ora si riconosce che non solo furono capaci di assimilare e sviluppare le loro fonti con maestria, ma anche di apportare un contributo originale e importante a questa tradizione, visibile specialmente nel ritratto, genere che godette di singolare prestigio e che lasciò esempi di grande perizia tecnica e alta espressività, e nella scultura decorativa dei grandi monumenti pubblici, dove si sviluppò uno stile narrativo di grande forza e carattere tipicamente romano.Dopo il consolidamento dell'Impero romano, altre influenze straniere, soprattutto orientali, determinarono una progressiva separazione dal canone greco verso una semplificazione formale di tendenza astratta, che stabilì le basi dell'arte bizantina, paleocristiana e medievale. Questo processo, tuttavia, si intercalò con vari periodi di recupero del classicismo, che oltre a rafforzare il vincolo simbolico con il passato furono utili per il mantenimento della coesione culturale e politica del vasto territorio. Neanche la cristianizzazione dell'impero poté determinare l'esclusione dei riferimenti classico-pagani dalla scultura romana, e fino al V secolo, quando l'unità politica si ruppe definitivamente, i modelli classici continuarono ad essere imitati, ma adattati ai temi del nuovo ordine sociale, politico e religioso che si era instaurato.Per quanto questa sintesi tenti di mantenersi in una cronologia più o meno ordinata e cerchi di stabilire la specificità di ciascuna fase, lo studio della scultura romana si è rivelato una sfida per i ricercatori essendo la sua evoluzione tutt'altro che logica e lineare. I tentativi di imporre un modello di sviluppo formale come un sistema organico sulla storia della scultura romana si mostrano inaccurati e poco realistici. Malgrado le divergenze tra gli studiosi su molti punti, ormai si ha un'idea più o meno chiara sulle caratteristiche generali di ogni tappa evolutiva, ma il modo in cui tali caratteristiche si evolsero e si trasformarono da una tappa all'altra ha dimostrato di essere un processo molto complesso che è ancora lontano dall'essere ben compreso. Una tendenza duratura allo storicismo e all'eclettismo, ancora più pronunciata di quella osservata durante l'Ellenismo, insieme alla presenza di stili ben differenziati nella scultura prodotta in uno stesso momento storico per le diverse classi sociali, e anche dentro un'unica classe, tenendo conto delle necessità di ogni tema e situazione, rendono la questione ancora più intricata.Oltre al grande merito intrinseco della produzione scultorea romana, l'abitudine generalizzata della copia di opere greche più antiche e la permanenza di allusioni al classicismo greco lungo tutta la sua storia, anche attraverso il Cristianesimo primitivo, mantenne viva una tradizione e un'iconografia che in altra forma avrebbero potuto perdersi. Dobbiamo a Roma, così, buona parte della nostra conoscenza della cultura e dell'arte della Grecia antica, e in più la scultura romana – insieme a quella greca – ebbe un'importanza fondamentale nella formulazione dell'estetica del Rinascimento e del Neoclassicismo, attestando la sua vitalità e il suo significato nei tempi moderni, oltre ad essere considerata oggi come uno dei corpi artistici più importanti della cultura occidentale, come provano l'immensa quantità di studi specializzati di cui è oggetto e il fascino che ancora esercita sul grande pubblico.
David e Golia è un film del 1960, diretto da Ferdinando Baldi e Richard Pottier.
Robert John Odenkirk (Berwyn, 22 ottobre 1962) è un attore, comico, sceneggiatore, regista e produttore televisivo statunitense. Odenkirk è noto soprattutto per aver recitato nelle serie televisive Breaking Bad, Better Call Saul e The Larry Sanders Show, e per aver co-ideato e co-interpretato il programma televisivo Mr. Show with Bob and David prodotto da HBO. Negli anni ottanta e novanta ha lavorato come sceneggiatore per diversi programmi televisivi, tra cui Saturday Night Live, Late Night with Conan O'Brien, The Ben Stiller Show e The Dennis Miller Show. A metà degli anni novanta, Odenkirk e David Cross hanno ideato il programma televisivo a sketch Mr. Show, che è andato in onda per quattro stagioni ed è stato candidato a quattro premi Emmy. Nei primi anni duemila, Odenkirk ha prodotto le serie televisive Tom Goes to the Mayor e Tim and Eric Awesome Show, Great Job!. Inoltre ha diretto tre film: Melvin Goes to Dinner (2003), Let's Go to Prison (2006) e I fratelli Solomon (2007).
Better Call Saul è una serie televisiva statunitense ideata da Vince Gilligan e Peter Gould. È lo spin-off e allo stesso tempo il prequel della serie Breaking Bad. È incentrata sull'avvocato Jimmy McGill / Saul Goodman, interpretato da Bob Odenkirk. Il primo episodio è andato in onda l'8 febbraio 2015 su AMC, risultando la première col più alto indice d'ascolto di sempre per le TV via cavo.