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L'oratoria fu una distinta forma della letteratura latina. Rappresentava l'arte del parlare in pubblico con un discorso eloquente ed era strettamente collegata alla retorica, ovvero l'arte del dire, parlare in pubblico e di saper comporre versi per un testo. Nella Roma antica, dove era conosciuta con il nome di Ars dicendi, l'oratoria veniva studiata come una componente della retorica (ossia la composizione e l'esposizione di discorsi), ed era un'abilità importante nella vita pubblica e privata. Quintiliano discusse di oratoria, con regole e modelli definitivi da attuare.
Orator (in italiano Oratore) è un'opera retorica scritta da Cicerone nel 46 a.C. e dedicata a Marco Giunio Bruto. Il trattato fa parte di una trilogia che comprende anche il De oratore e il Brutus e si propone di definire le caratteristiche del perfetto oratore. L'Orator fu anche una delle prime opere ad essere stampate; la sua editio princeps infatti, che comprendeva tutta la trilogia delle opere retoriche di Cicerone, fu pubblicata a Roma nel 1469 da Sweynheym e Pannartz.