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David Hume (Edimburgo, 7 maggio 1711 – Edimburgo, 25 agosto 1776) è stato un filosofo scozzese. È considerato il terzo e forse il più radicale dei British Empiricists ("empiristi britannici"), dopo l'inglese John Locke e l'anglo-irlandese George Berkeley.
La legge di Hume (anche detta problema dell'essere e del dover essere, in inglese Is–ought problem) è un principio filosofico metaetico formulato dal filosofo scozzese David Hume, per il quale bisogna operare in ogni momento la distinzione e la separazione tra «ciò che è» e «ciò che deve essere»; in termini più formali, quindi, nell'economia di un discorso vanno separate le proposizioni descrittive (ovvero che dichiarano ciò che una cosa è) da quelle prescrittive (ovvero ciò che deve essere), rimarcando che filosofi, soprattutto della morale, in passato hanno trasformato l'iniziale è nel deve, mutando quindi la descrizione in un precetto. Considerando ciò un errore, la legge di Hume vieta il salto logico tra proposizioni indicanti fatti (l'essere, in inglese is, in tedesco Sein) e proposizioni indicanti valori (il dover essere, in inglese ought, in tedesco Sollen). Questo risultato pone i fondamenti dello sviluppo, nel XX secolo, della metaetica analitica, e verrà ripreso da George Edward Moore nella formulazione del principio di fallacia naturalistica. La formulazione della legge si trova nel Trattato sulla natura umana, libro terzo, sezione prima:
La filosofia moderna si fa iniziare con l'Umanesimo (XIV secolo circa) dalla rivalutazione dell'uomo e della sua esperienza eminentemente terrena, e terminare con la figura di Immanuel Kant (1724-1804) che aprirà la strada al Romanticismo e alla filosofia contemporanea. Il tratto distintivo di quest'epoca è un accentuato antropocentrismo, unito pur sempre ad un costante riferimento a valori assoluti, fino a quando in alcuni pensatori, soprattutto verso la fine del XVIII secolo con l'Illuminismo, si avrà l'abbandono di un tale connubio, che porterà all'inizio della post-modernità tipica del positivismo e dell'età odierna.
Il Trattato sulla natura umana è un saggio del filosofo scozzese David Hume, pubblicato originariamente in forma anonima in tre libri: i primi due nel 1739, il terzo nel 1740. Questa prima opera di Hume viene considerata la più completa e importante di questo pensatore. Il suo titolo completo in italiano è "Trattato sulla natura umana: Un tentativo di introdurre il metodo del ragionamento sperimentale nelle materie morali". Contiene i seguenti libri: Libro 1: Sull'intelletto - Una trattazione onnicomprensiva dall'origine delle nostre idee e di come esse debbano essere distinte. Importanti affermazioni sullo scetticismo. Libro 2: Sulle passioni - Sulle emozioni e il libero arbitrio. Libro 3: Sulla morale - L'esposizione delle idee morali, giustizia, obbligazioni, benevolenza.
L'empirismo (dal greco ἐμπειρία, empeirìa, 'esperienza'), è la corrente filosofica, nata nella seconda metà del Seicento in Inghilterra, secondo cui la conoscenza umana deriva esclusivamente dai sensi o dall'esperienza. I maggiori esponenti dell'empirismo anglo-sassone furono John Locke, George Berkeley, e David Hume: costoro negavano che gli esseri umani avessero idee innate, o che qualcosa fosse conoscibile a prescindere dall'esperienza. L'empirismo si sviluppò in contrapposizione al razionalismo, corrente filosofica il cui esponente principale è stato Cartesio. Secondo i razionalisti, la filosofia dovrebbe essere condotta tramite l'introspezione e il ragionamento deduttivo a priori. Secondo gli empiristi, invece, si considera alla base del metodo scientifico l'idea che le nostre teorie dovrebbero essere fondate sull'osservazione del mondo piuttosto che sull'intuito o sulla fede. In senso lato, oggi per "empirismo" si intende un approccio pratico e sperimentale alla conoscenza, basato sulla ricerca e su un modo di procedere a posteriori, preferiti alla pura logica deduttiva. In questo senso possono essere fatti rientrare nella corrente empirista anche Aristotele, Tommaso d'Aquino, Roger Bacon, Thomas Hobbes, e l'induttivista Francesco Bacone.
Impressione è un termine utilizzato da David Hume (1711-1776) per distinguerla dalla sensazione in sé. Il filosofo empirista inglese se ne serve nella sua analisi del rapporto tra pensiero e realtà materiale ossia tra idea e impressione.
La filosofia (in greco antico: , philosoph a, composto di (phile n), "amare", e (soph a), "sapienza", ossia "amore per la sapienza") un campo di studi che si pone domande e riflette sul mondo e sull'essere umano, indaga sul senso dell'essere e dell'esistenza umana, tenta di definire la natura e analizza le possibilit e i limiti della conoscenza. Prima ancora che indagine speculativa, la filosofia fu una disciplina che assunse anche i caratteri della conduzione del "modo di vita", ad esempio nell'applicazione concreta dei principi desunti attraverso la riflessione o pensiero. In questa forma, essa sorse nell'antica Grecia. A rendere complessa una definizione univoca della filosofia concorre il dissenso tra i filosofi sull'oggetto stesso della filosofia: alcuni orientano l'analisi della filosofia verso l'uomo e i suoi interessi cos come viene esposto nell'Eutidemo di Platone, per cui essa sarebbe l'uso del sapere a vantaggio dell'uomo .Nel prosieguo della storia della filosofia altri autori che seguono questa opinione sono per esempio Cartesio ( Tutta la filosofia come un albero, di cui le radici sono la metafisica, il tronco la fisica, e i rami che sorgono da questo tronco sono le altre scienze, che si riducono a tre principali: la medicina, la meccanica e la morale, intendo la pi alta e la pi perfetta morale, che presupponendo una conoscenza completa delle altre scienze, l'ultimo grado della saggezza ), Thomas Hobbes, e Immanuel Kant, il quale, definisce la filosofia come scienza della relazione di ogni conoscenza al fine essenziale della ragione umana .Altri pensatori ritengono che la filosofia debba puntare alla conoscenza dell'essere in quanto tale secondo un percorso che, fatte le debite differenze, va dagli eleati sino a Husserl e Heidegger.
David Hume Pinsent (pronuncia: /ˈpɪnˌsɛnt/; Birmingham, 24 maggio 1891 – Farnborough, 8 maggio 1918) è stato un filosofo britannico, collaboratore e amico di Ludwig Wittgenstein.