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Diegesi

Diegèsi è ciò che concerne l'andamento narrativo di un'opera letteraria, teatrale, cinematografica, fumettistica o videoludica. Per estensione vi rientrano anche i personaggi e altri dispositivi narrativi come l'ambientazione o il "tempo". La parola ha origine in Platone, il quale, nel libro III della Repubblica (393d), distingue una forma di racconto narrativo indiretto dalla mimesi (μίμησις) del racconto drammatico diretto. Nella mimesi, il narratore è nascosto, mentre nella diegesi costruzione e realizzazione del nucleo narrativo sono palesate. Nella mimesi, i discorsi dei personaggi si riproducono direttamente (in inglese viene usato anche il termine showing), mentre nella diegesi i discorsi si sintetizzano e si sistemano secondo la necessità di chi racconta (telling). In questo senso, Gérard Genette distinguerà la "descrizione" dalla "narrazione". In letteratura il termine "extradiegetico" è riferito alla voce dell'autore che si pone al di fuori e al di là dell'universo narrativo (la maggior parte dei testi narrativi è così, come nei Promessi Sposi); "intradiegetico" si riferisce alla voce dell'autore che è dentro al testo (voce di secondo grado, racconto nel racconto, come l'allegra brigata di Boccaccio). Quest'ultima non va confusa con la possibilità di una narrazione in prima persona - Dante nella Commedia - o terza persona - il Dr. Watson di Sherlock Holmes - : in questi casi, nonostante la voce narrante appartenga al racconto, essa è extradiegetica, perché la sua narrazione è di primo livello. Invece, l'Ulisse dantesco non solo è una prima persona narrante all'interno del racconto, ma è una voce di secondo grado, intradiegetica, perché narra un racconto nel racconto. In questo senso extra- ed intra-diegetico si riferiscono al livello del racconto.

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