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Autore principale: Bilancioni, Guglielmo, 1881-1935
Pubblicazione: Pisa : Mariotti e Pacini, 1927
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Dante-Symphonie (Eine Symphonie zu Dantes Divina Commedia) (S. 109), è una sinfonia corale a programma di Franz Liszt, composta fra il 1855 e il 1856 ed eseguita per la prima volta a Dresda nel novembre 1857, per la direzione dello stesso compositore.L'opera è ispirata alla Divina Commedia di Dante Alighieri. È informalmente dedicato all'amico Richard Wagner, che sarebbe poi diventato genero del compositore.
Il canto primo del Paradiso di Dante Alighieri si svolge nel Paradiso Terrestre, e poi nella sfera del fuoco, cioè la zona intermedia fra l'atmosfera della Terra e la prima sfera celeste, quella del cielo della Luna. Siamo nel mattino del 13 aprile 1300.
Il canto trentaquattresimo dell'Inferno di Dante Alighieri si svolge nella quarta zona del nono cerchio, nella ghiaccia del Cocito, dove sono puniti i traditori dei benefattori; siamo alla sera del 9 aprile 1300 (Sabato Santo), o secondo altri commentatori del 26 marzo 1300. Si tratta dell'ultimo canto dell'Inferno: Dante e Virgilio vi vedono Lucifero, principio di ogni male, e scendono al centro della Terra lungo il suo corpo, fino a risalire poi sull'altro emisfero dove si trova il Purgatorio, oggetto della cantica successiva.
Diegèsi è ciò che concerne l'andamento narrativo di un'opera letteraria, teatrale, cinematografica, fumettistica o videoludica. Per estensione vi rientrano anche i personaggi e altri dispositivi narrativi come l'ambientazione o il "tempo". La parola ha origine in Platone, il quale, nel libro III della Repubblica (393d), distingue una forma di racconto narrativo indiretto dalla mimesi (μίμησις) del racconto drammatico diretto. Nella mimesi, il narratore è nascosto, mentre nella diegesi costruzione e realizzazione del nucleo narrativo sono palesate. Nella mimesi, i discorsi dei personaggi si riproducono direttamente (in inglese viene usato anche il termine showing), mentre nella diegesi i discorsi si sintetizzano e si sistemano secondo la necessità di chi racconta (telling). In questo senso, Gérard Genette distinguerà la "descrizione" dalla "narrazione". In letteratura il termine "extradiegetico" è riferito alla voce dell'autore che si pone al di fuori e al di là dell'universo narrativo (la maggior parte dei testi narrativi è così, come nei Promessi Sposi); "intradiegetico" si riferisce alla voce dell'autore che è dentro al testo (voce di secondo grado, racconto nel racconto, come l'allegra brigata di Boccaccio). Quest'ultima non va confusa con la possibilità di una narrazione in prima persona - Dante nella Commedia - o terza persona - il Dr. Watson di Sherlock Holmes - : in questi casi, nonostante la voce narrante appartenga al racconto, essa è extradiegetica, perché la sua narrazione è di primo livello. Invece, l'Ulisse dantesco non solo è una prima persona narrante all'interno del racconto, ma è una voce di secondo grado, intradiegetica, perché narra un racconto nel racconto. In questo senso extra- ed intra-diegetico si riferiscono al livello del racconto.
La musica (dal sostantivo greco μουσική, mousike; "arte delle Muse") è il prodotto dell'arte di ideare e produrre, mediante l'uso di strumenti appositi o della voce, una successione organizzata di suoni che risultino piacevoli all'orecchio. Più tecnicamente la musica consiste nell'organizzazione dei suoni, dei rumori e dei silenzi nel corso del tempo e nello spazio. Si tratta di arte in quanto complesso di norme pratiche adatte a conseguire determinati effetti sonori, che riescono ad esprimere l'interiorità dell'individuo che produce la musica e dell'ascoltatore; si tratta di scienza in quanto studio della nascita, dell'evoluzione e dell'analisi dell'intima struttura della musica. Il generare suoni avviene mediante il canto o mediante l'utilizzo di strumenti musicali che, attraverso i principi dell'acustica, provocano la percezione uditiva e l'esperienza emotiva voluta dall'artista. Il significato del termine musica non è comunque univoco ed è molto dibattuto tra gli studiosi per via delle diverse accezioni utilizzate nei vari periodi storici. Etimologicamente il termine musica deriva dall'aggettivo greco μουσικός/musikòs, relativo alle Muse, figure della mitologia greca e romana, riferito in modo sottinteso a tecnica, anch'esso derivante dal greco τέχνη/techne. In origine il termine non indicava una particolare arte, bensì tutte le arti delle Muse, e si riferiva a qualcosa di "perfetto". Le macro-categorie della colta, leggera ed etnica si articolano in diversi generi e forme musicali che utilizzano sistemi quali armonia, melodia, tonalità e polifonia.
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