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Dinosauri italiani

La presenza di dinosauri in Italia, fino agli anni ottanta del secolo XX, era ritenuta inconsistente in quanto il territorio era considerato privo di resti fossili di dinosauri soprattutto perché, sulla base di ricostruzioni paleogeografiche, si riteneva che nei periodi Giurassico e Cretaceo, quelli di maggior sviluppo dei dinosauri, la penisola fosse ricoperta totalmente dalle acque della Tetide, questo in quanto le rocce sedimentarie presenti e note nell'area italiana sono indicate come depostesi in ambienti marini. La prima traccia di dinosauro mai rinvenuta in Italia, una piccola impronta di zampa con tre dita, fu scoperta in Toscana nel 1940 e pubblicata nel 1941 ma, a causa dello stato di guerra e della sua unicità, il rinvenimento rimase dimenticato, lasciando continuare la presunzione dell'assenza di fossili di dinosauri nell'area italiana. Le prime evidenti tracce di dinosauri riconosciute come tali si ebbero nella seconda metà degli anni '80, quando vennero rinvenute, grazie ad alcuni escursionisti interessati alla natura, delle impronte in Liguria, Veneto e in Trentino, risalenti al Triassico superiore e al Giurassico inferiore; a questi ritrovamenti ne fecero seguito altri. Nel 1998 avvenne poi l'annuncio del ritrovamento di Scipionyx samniticus, il primo fossile di dinosauro rinvenuto nel 1981 in Italia, raccolto, ma inizialmente non riconosciuto come tale, da un paleontofilo a Pietraroja.

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