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Il prezzo è il valore economico di un bene o servizio espresso in moneta corrente in un dato tempo e luogo, che varia in base a modificazioni della domanda e offerta, e deve corrispondere al rapporto fra il ricavo totale desiderato dall'azienda da quella merce e il quantitativo prodotto: ⟨ R ⟩ = R x {\displaystyle \langle R\rangle ={\frac {R}{x}}} In questo parametro si concentra tutta l'informazione a disposizione degli agenti economici. Per attività, opere o prodotti di natura immateriale, ovvero i servizi, si dovrebbe usare più correttamente il termine tariffa invece che prezzo. Sebbene, a volte usato erroneamente come sinonimo, il costo è un concetto diverso dal prezzo: questo è sinteticamente rappresentabile dalla somma di costo (totale) e margine (di profitto).
Un'opzione put è uno strumento derivato in base al quale l'acquirente dell'opzione acquista il diritto, ma non l'obbligo, di vendere un titolo (detto sottostante) a un dato prezzo d'esercizio (strike price), mentre l'altra parte si impegnerà ad acquistare il titolo, se l'acquirente dell'opzione decide di esercitare il suo diritto, ma avrà nel frattempo incassato il premio (obbligatorio) dall'acquirente stesso. Esempio: Il Titolo A ad oggi vale € 3; pagando € 0,50 vi è la possibilità di venderlo fra un mese a € 2,70. Se fra un mese il titolo varrà meno di € 2,70 sarà conveniente venderlo, potendo piazzarlo a un prezzo superiore a quello prevalente sul mercato. Se il titolo varrà meno di € 2,20 (€ 2,70 - € 0,50) l'operazione si chiuderà con un utile. Attraverso l'opzione put vengono costruiti molti contratti derivati in cui la base comune è il diritto di vendita del sottostante. Il diritto può essere esercitato a seconda del tempo in più modi: alla fine del periodo, ad intervalli regolari o durante tutto il periodo. I derivati costruiti attraverso l'opzione put possono avere livelli diversi di leva finanziaria.