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Il diritto all'abitazione (conosciuto anche come "diritto alla casa" oppure "diritto all'alloggio") è il diritto economico, sociale e culturale ad un adeguato alloggio e riparo. È presente in molte costituzioni nazionali, nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e nella Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali art. 31, uno dei primi documenti a farne menzione esplicita, nel Trattato di Lisbona art. 34.3.
La dacia (in russo: дача?, traslitterato: dača; ) è un'abitazione russa situata in campagna e di solito posseduta dagli abitanti delle grandi città che la usano per trascorrervi le vacanze o per affittarle ad altri villeggianti. Le dacie sono molto comuni in Russia e sono altresì molto diffuse in alcune repubbliche dell'ex Unione sovietica e del Blocco orientale. Come risultato delle severe restrizioni cui furono soggette le dacie come dimensione e tipo durante l'era sovietica, alcune caratteristiche concesse, come gli attici e le verande a vetrate, divennero molto diffuse e spesso sovradimensionate. Nel periodo 1963-1985 in particolare le limitazioni furono più rigide; la costruzione di un'abitazione per una famiglia singola in città e in campagna venne proibita nell'Unione Sovietica, e solo case ad un unico piano senza impianto di riscaldamento con una superficie calpestabile minore di 25 m² vennero permesse come dacie. Dal 1990 è stata eliminata ogni limitazione come dacia e viene stimato che circa un quarto degli abitanti delle grandi città possieda una dacia. Chiunque occupi una dacia viene chiamato dačnik (in russo: дачник?). Anche in altri Paesi, come in Cecoslovacchia, nella Germania est e in Jugoslavia, era diffuso possedere case di campagna.
Il censimento generale della popolazione e delle abitazioni è in Italia una delle principali rilevazioni affidate all'Istituto nazionale di statistica (Istat). Il suo ambito prevede la raccolta di informazioni numeriche sulla popolazione residente, sulle abitazioni e sugli edifici. Oltre al conteggio della popolazione dovrebbe analizzare anche i suoi caratteri statistici. In maniera minore è prevista l'analisi della popolazione temporaneamente presente nel Paese, sulla quale si rilevano solo informazioni sommarie. Il censimento della popolazione si effettua in Italia ogni 10 anni, nell'anno che termina con 1, con l'eccezione degli anni 1891 (per difficoltà finanziarie) e 1941 (per motivi bellici), mentre ne fu aggiunto uno nel 1936, secondo un programma non mantenuto di rendere le rilevazioni a frequenza quinquennale. Dal 1951 il censimento della popolazione è aggregato a quello delle abitazioni.
Le abitazioni in Giappone presentano una grande varietà di stili.Una tipica casa giapponese è costituita da un edificio di due piani realizzato in legno suddiviso in quattro o cinque stanze.