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Dalla stagione 1948-1949 vengono disputati campionati del massimo livello dilettantistico a suddivisione interregionale, chiamato negli anni con diverse denominazioni: Promozione, IV Serie, Campionato Interregionale e Campionato Nazionale Dilettanti, fino all'attuale Serie D. Di seguito vengono elencate tutte le squadre che hanno preso parte ai 72 campionati disputati fino alla stagione 2019-2020, dove le squadre che attualmente vi partecipano sono segnate in grassetto.
La provincia di Novara è una provincia italiana del Piemonte di 368 607 abitanti con capoluogo la città di Novara. È la settima provincia della regione per estensione e la quarta per popolazione. Confina a nord con la provincia del Verbano-Cusio-Ossola, nata per scorporo da Novara nel 1992, a ovest con la provincia di Vercelli anch'essa nata per scorporo da Novara nel 1927, ad est con la città metropolitana di Milano e con la provincia di Varese ed a sud con la provincia di Pavia. La provincia di Novara è inoltre membro della Regio Insubrica e costituisce l'estremità occidentale della regione storico-geografica dell'Insubria.
La provincia del Verbano-Cusio-Ossola, conosciuta anche come provincia azzurra, è una provincia italiana del Piemonte di 155 682 abitanti, costituita nel 1992 scorporando 77 comuni dalla provincia di Novara (dal 2019 il numero dei comuni si è ridotto a 74 per la fusione di Seppiana e Viganella nel comune di Borgomezzavalle, nel 2016, e per la fusione di Cavaglio-Spoccia, Cursolo-Orasso e Falmenta nel comune di Valle Cannobina, nel 2019). Il capoluogo è la città di Verbania. Situata nella parte settentrionale della regione, confina a nord-est e a nord-ovest con la Svizzera (rispettivamente con Cantone Ticino e Canton Vallese), ad est con la Lombardia (provincia di Varese, esclusivamente tramite il Lago Maggiore), a sud con la provincia di Novara e a sud-ovest con quella di Vercelli. Il territorio della provincia rappresenta l'area nordoccidentale dell'Insubria e l'ente provinciale è membro della comunità della Regio Insubrica. Insieme con la provincia del Sud Sardegna, è l'unica provincia italiana a non prendere nome dal proprio capoluogo. Insieme a Sondrio e Belluno è una delle tre province montane d'Italia.
La rete delle ferrovie italiane ammonta, al 31 dicembre 2019, a 16.779 km attualmente in esercizio di tratte di proprietà statale gestite dalla società Rete Ferroviaria Italiana. A queste vanno sommate quasi 3 000 km di linee secondarie (di cui circa 2 700 km a binario unico) di proprietà regionale e gestite da altre società di capitali pubblici e privati. Lo sviluppo della rete raggiunse il suo massimo nella prima metà del XX secolo, quando le linee ferroviarie percorrevano ormai ogni parte del territorio nazionale. Era tuttavia presente una disomogeneità in termini di scartamento dei binari, in quanto solo le linee principali furono costruite a scartamento ordinario, mentre per tutte le altre fu deciso l'impiego dello scartamento ridotto. A partire dagli anni cinquanta, però, vennero attuate, a più riprese e fino a tempi recenti, politiche di soppressione di impianti da molti oggi giudicate controproducenti o inopportune. Furono colpite dalla politica del cosiddetto taglio dei rami secchi quasi esclusivamente le linee a scartamento ridotto, limitando sensibilmente i chilometri di rete ferroviaria in attività ed i costi complessivi di gestione. Dopo la costituzione, nel 1905, delle Ferrovie dello Stato per la gestione diretta dell'infrastruttura e dei servizi ferroviari, rimasero in concessione ad imprese private numerose linee già esistenti di interesse locale definite brevemente ferrovie in concessione, ed altre ne furono attivate successivamente con lo stesso status gestionale. La definizione di ferrovia concessa non è più in uso, se non impropriamente, dal momento che l'istituto della concessione ferroviaria è oggi superato e le vecchie ferrovie concesse sono divenute tutte ferrovie regionali di proprietà pubblica delle regioni, unitamente però ad altre tratte (per ora solo sporadici casi) già delle Ferrovie dello Stato. Al giorno d'oggi, la rete ferroviaria nazionale a scartamento ordinario è interamente gestita da RFI e si snoda attraverso tutte le regioni italiane e le relative province.