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Le elezioni politiche italiane del 1987 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 14 e lunedì 15 giugno 1987.
Le elezioni politiche italiane del 1946 furono le prime elezioni della storia italiana dopo il periodo di dittatura fascista, che aveva interessato il Paese nel ventennio precedente. Si tennero domenica 2 e lunedì 3 giugno e si votò per l'elezione di un'Assemblea Costituente, cui sarebbe stato affidato il compito di redigere la nuova carta costituzionale, come stabilito con il decreto legislativo luogotenenziale n. 151 del 25 giugno 1944. Contemporaneamente si tenne un referendum istituzionale per la scelta fra Monarchia e Repubblica. Le consultazioni videro il successo dei tre grandi partiti di massa del tempo, la somma dei cui voti raggiunse circa il 75%. La Democrazia Cristiana, partito di centro, ottenne la maggioranza relativa col 35% dei voti, e i partiti di sinistra, il Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e il Partito Comunista Italiano raggiunsero insieme quasi il 40% dei voti. Nettamente minoritario si rivelò il peso della destra, divisa tra liberali (Unione Democratica Nazionale), qualunquisti (Fronte dell'Uomo Qualunque) e monarchici (Blocco Nazionale della Libertà). Le elezioni sancirono comunque una variegata e plurale presenza di culture politiche fra cui, oltre ai partiti precedentemente menzionati, il Partito Repubblicano Italiano e il Partito d'Azione.
Le elezioni politiche italiane del 1948 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 18 e lunedì 19 aprile 1948. La Democrazia Cristiana si aggiudicò la maggioranza relativa dei voti e quella assoluta dei seggi, caso unico nella storia della Repubblica. Questo straordinario successo rese il partito guidato da Alcide De Gasperi il punto di riferimento per l'elettorato anticomunista e il principale partito italiano per quasi cinquant'anni, fino al suo scioglimento nel 1994. Netta fu la sconfitta del Fronte Democratico Popolare, lista che comprendeva sia il Partito Comunista Italiano sia il Partito Socialista Italiano. Con circa il 30% dei voti il fronte della sinistra fu fortemente ridimensionato rispetto alle precedenti elezioni. Su questo dato influì pesantemente la scissione socialdemocratica avvenuta un anno prima e guidata da Giuseppe Saragat. Sull'altro fronte la destra, ancora divisa tra liberali, monarchici e i neonati missini, ottenne risultati mediocri perdendo consensi rispetto alle precedenti elezioni.
Le elezioni politiche italiane del 1972 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 7 e lunedì 8 maggio 1972. Furono le prime elezioni anticipate della storia repubblicana, poiché per la prima volta il Presidente della Repubblica aveva sciolto le camere prima della naturale scadenza del quinquennio di legislatura. Le consultazioni portarono ad un riconferma della Democrazia Cristiana come primo partito e riconsegnarono al centro-sinistra la maggioranza assoluta dei votanti e del Parlamento, con un lieve incremento, dovuto soprattutto all'avanzata dei repubblicani mentre socialisti e socialdemocratici confermano sostanzialmente i voti del disciolto PSU. L'opposizione di sinistra subì un arretramento a causa del declino del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria, che dimezzò il proprio risultato, mentre i comunisti, alla cui guida era da poco arrivato Enrico Berlinguer, si mantennero stabili. Sul fronte della destra, il Movimento Sociale Italiano raddoppiò i propri votanti, ottenendo il suo massimo storico, mentre i liberali subirono un forte arretramento.
La Toscana (AFI: /tosˈkana/) è una regione italiana a statuto ordinario di 3 676 116 abitanti, situata nell'Italia centrale, con capoluogo Firenze. Confina a nord-ovest con la Liguria, a nord con l'Emilia-Romagna, a est con le Marche e l'Umbria, a sud con il Lazio. Ad ovest, i suoi 397 km di coste continentali sono bagnati dal Mar Ligure nel tratto centro-settentrionale tra Carrara (foce del torrente Parmignola, confine con la Liguria) e il Golfo di Baratti; il Mar Tirreno bagna invece il tratto costiero meridionale tra il promontorio di Piombino e la foce del Chiarone, che segna il confine con il Lazio.Il capoluogo regionale è Firenze, la città più popolosa (382 000 abitanti), nonché principale fulcro storico, artistico ed economico-amministrativo; le altre città capoluogo di provincia sono: Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Amministra anche le isole dell'Arcipelago Toscano, oltre ad una piccola exclave situata entro i confini dell'Emilia-Romagna, in cui sono situate alcune frazioni del comune di Badia Tedalda. Il nome è antichissimo e deriva dall'etnonimo usato dai Latini per definire la terra abitata dagli Etruschi: "Etruria", trasformata poi in "Tuscia" e poi in "Toscana". Anche i confini della odierna Toscana corrispondono in linea di massima a quelli dell'Etruria antica, che comprendevano anche parti delle attuali regioni Lazio e Umbria, fino al Tevere. Fino al 1861 è stata un'entità indipendente, nota con il nome di Granducato di Toscana con una enclave costituita dalla Repubblica e poi Ducato di Lucca. Da allora ha fatto parte del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia e successivamente della Repubblica Italiana. In epoca granducale aveva anche un inno, composto dal fiorentino Egisto Mosell ed intitolato La Leopolda. La festa regionale, istituita nel 2001, ricorre il 30 novembre, nel ricordo del suddetto giorno del 1786 in cui furono abolite la pena di morte e la tortura nel Granducato di Toscana, primo Ordinamento al mondo ad abolire legalmente la pena di morte.
Enrico Rossi (Bientina, 25 agosto 1958) è un politico italiano, presidente della Regione Toscana dal 2010 al 2020. È membro del Comitato europeo delle regioni (CoR) dal 26 gennaio 2015; dall'ottobre 2019 è vicepresidente del gruppo socialista al CoR. Sindaco di Pontedera tra il 1990 e il 1999, è stato assessore regionale alla Sanità della Toscana dal 2000 al 2010 sotto la presidenza di Claudio Martini.
Le elezioni politiche italiane del 1968 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 19 e lunedì 20 maggio 1968, nel pieno della contestazione politica. Le elezioni videro l'affermarsi della Democrazia Cristiana, in lieve crescita, e dell'alleanza del centro-sinistra che mantenne la maggioranza seppur ridimensionandosi. L'esperimento di fusione tra Partito Socialista Italiano e Partito Socialista Democratico Italiano, non ottenne il successo desiderato, al contrario dei dissidenti socialisti coagulatisi nel Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria che, alleandosi con il Partito Comunista Italiano, rinvigorirono l'opposizione di sinistra. Per quanto riguarda quella di destra, vi fu invece un calo di consensi, sia per la componente liberale, che ottenne comunque buoni risultati, sia per quella missina. Con queste elezioni continuò il declino dei monarchici, che per l'ultima volta si presentarono alle elezioni politiche, mentre si arrestò la stagnazione dei repubblicani che tornarono a crescere.
Le elezioni politiche italiane del 1958 per il rinnovo dei due rami del Parlamento Italiano – la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica – si tennero domenica 25 maggio 1958. Il Senato, che ancora aveva una legislatura della durata di sei anni, fu sciolto anticipatamente. Le consultazioni videro nuovamente maggioritaria la Democrazia Cristiana, che incrementò i propri consensi portando l'area del centro governativo (DC, PSDI, PLI e PRI) ad ottenere la maggioranza assoluta dei voti. Sul fronte dell'opposizione, i comunisti si mantennero quasi perfettamente stabili, i socialisti aumentarono i propri elettori, mentre la destra subì un brusco arretramento, sia per quanto riguarda i missini, che per i monarchici, oltretutto divisi in due movimenti distinti.
Amintore Fanfani (Pieve Santo Stefano, 6 febbraio 1908 – Roma, 20 novembre 1999) è stato un politico, economista, storico e accademico italiano. È stato cinque volte presidente del Senato, sei volte presidente del Consiglio dei ministri (divenendo, all’età di 79 anni e 6 mesi, il più anziano Capo del Governo della Repubblica Italiana), e nove volte ministro della Repubblica (ricoprendo tra l’altro le cariche di Ministro degli affari esteri, dell'interno e del bilancio e della programmazione economica). Dal 1972 fu senatore a vita. È stato segretario della Democrazia Cristiana e presidente del partito. Viene considerato, insieme con Aldo Moro, Pietro Nenni, Giuseppe Saragat e Ugo la Malfa, uno degli artefici della svolta politica del centro-sinistra, con cui la Democrazia Cristiana volle avvalersi della collaborazione governativa del Partito Socialista Italiano.