Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Grazia Maria Cosima Damiana Deledda, nota semplicemente come Grazia Deledda (Nuoro, 28 settembre 1871 Roma, 15 o 16 agosto 1936), stata una scrittrice italiana, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura 1926. stata la prima donna italiana a ricevere questo premio.
Canne al vento un romanzo di Grazia Deledda. Uscito a puntate su L'Illustrazione Italiana, dal 12 gennaio al 27 aprile 1913, dopo qualche mese fu pubblicato in volume, presso l'editore Treves di Milano. Il titolo dell'opera pi famosa della scrittrice sarda (Premio Nobel per la letteratura, 1926) allude al tema profondo della fragilit umana e del dolore dell'esistenza; in questa direzione mobilita le riflessioni e le fantasie di un eroe protagonista, come un primitivo, un semplice, assai simile al pastore errante dell'Asia leopardiano o a uno degli umili manzoniani. Il rapporto di similitudine tra la condizione delle canne e la vita degli uomini, celebrato nel titolo del romanzo, proviene da un'opera (Elias Portolu) del 1903: Uomini siamo, Elias, uomini fragili come canne, pensaci bene. Al di sopra di noi c' una forza che non possiamo vincere.
La madre è un romanzo di Grazia Deledda pubblicato a puntate nel 1919 nel giornale Il tempo ed in volume nel 1920 da Treves di Milano.
L'edera è un romanzo della scrittrice sarda Grazia Deledda. Fu pubblicato per la prima volta in lingua tedesca e francese nel 1907 e uscì, in lingua italiana, a puntate sulla Nuova Antologia nel gennaio-febbraio del 1908 e pubblicato in volume nello stesso anno. Venne tradotto in diverse lingue e nel 1950 ne fu tratto un film per la regia di Augusto Genina, dal titolo omonimo (Vitaliano Brancati collaborò alla sceneggiatura). Si tratta di un'opera di carattere drammatico.