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Federico Sartori (Milano, 1865 – 1938) è stato un artista italiano. Trasferitosi nella Repubblica argentina, divenne uno dei pittori più noti e apprezzati del paese, soprattutto per la sua attività presso la comunità italiana. Tornato in Italia nel 1920, partecipò alla Biennale di Venezia nel 1924.
Hrand Nazariantz (in armeno Հրանտ Նազարեանց; Scutari, 8 gennaio 1880 – Bari, 25 gennaio 1962) è stato uno scrittore, poeta e giornalista armeno naturalizzato italiano.
Gomorra è una serie televisiva italiana di genere criminale trasmessa per la prima volta nel 2014 su Sky Italia. Liberamente ispirata all'omonimo best seller di Roberto Saviano, la serie racconta le malefatte di spacciatori di droga e appartenenti a organizzazioni criminali di stampo mafioso, con ramificazioni nel mondo degli affari e in quello della politica.
Giugliano in Campania (AFI: [ʤuʎˈʎaːno iŋ kamˈpaːnja], comunemente chiamato Giugliano) è un comune italiano di 118 797 abitanti della città metropolitana di Napoli in Campania. È il terzo comune della regione per popolazione ed è il comune non capoluogo di provincia più popoloso d'Italia. La città ha assunto nel tempo alcune denominazioni, come "La città della mela annurca" e "La città della Fiaba". La prima denominazione deriva dal nome di una tipologia di mela locale nata e diffusa in queste zone, la cosiddetta "melannurca" considerata la "regina delle mele". L'altro soprannome, "Città della Fiaba", è in onore al grande favolista Giambattista Basile, una delle figure più note legate alla città e autore della celebre fiaba La gatta Cenerentola.
Giovanni Rabizzani (Mondolfo, 15 ottobre 1887 – Perugia, 23 ottobre 1918) è stato uno scrittore, poeta e traduttore italiano.
Enrico Pea (Seravezza, 29 ottobre 1881 – Forte dei Marmi, 11 agosto 1958) è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e impresario teatrale italiano. La produzione letteraria di Pea si può racchiudere in due periodi: il primo è quello di Moscardino (1922), tradotto in inglese da Ezra Pound, e di altre opere in cui, pur nei suoi tormenti religiosi, è stato impareggiabile nel descrivere scene di vita popolaresca in una disordinata estasi di raccontare tra sospiri e grida, memorie di lutti paesani, glorie e trionfi della superstizione e del sesso, oscure vicende di chi viaggia e di chi torna. Il secondo periodo inizia con La Figlioccia (1931), dove la sua prosa prende un andamento diverso, più delicato e modulato.
Divier Nelli (Viareggio, 15 settembre 1974) è uno scrittore italiano.
Il dialetto versiliese "storico" è parlato nei seguenti territori della provincia di Lucca: nei comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta, Seravezza e Stazzema ovvero comuni già facenti parte dell'antico "Capitanato di Pietrasanta" enclave del Granducato di Toscana nel Ducato di Lucca. nelle località La Culla (divisa tra i comuni di Camaiore e Stazzema), di Monteggiori e in parte di Santa Lucia, ambedue nel comune di Camaiore (ex Ducato di Lucca).Versiliese deriva da Versilia e a sua volta dal latino-ligure "Vesidia", toponimo che indicava genericamente i corsi d'acqua. Il vernacolo è il risultato delle varie fusioni lessicali succedutesi e accavallatesi nel tempo. Si riscontrano infatti: un substrato apuano originario, dovuto alle tribù Liguri-Apuane, stanziate anticamente nel territorio; influenze del lucchese e del pisano antico, dovuto all'occupazione del territorio versiliese durante il periodo medioevale; influenze del fiorentino cinquecentesco dovuto all'amministrazione medicea a partire dal 1513.Tutto questo ha contribuito a renderlo il classico dialetto intermedio tra quelli parlati a nord e a sud della Versilia. Spesso si differenzia dagli altri dialetti toscani per l'uso di alcuni vocaboli, per la pronuncia sonora delle lettere "T", "P", "C" gutturale e "C" palatale tra due vocali. Nonostante queste particolarità il vernacolo versiliese è comunque inglobato nella famiglia dei dialetti toscani occidentali (Accademia della Crusca in Firenze) a differenza di quelli parlati nella vicina provincia di Massa e Carrara, i cui vernacoli sono classificati nel gruppo linguistico gallo-italico-emiliano. Alcuni esempi: luce si pronuncia "lug(g)e" dove la "g" non ha il suono della fricativa sonora, come nel resto della Toscana, ma un misto tra c e g, tanto da farla sembrare una g doppia; lepre si pronuncia "leb(b)re"; mobile si pronuncia "mo(p)ile" (questo avveniva con più frequenza nei paesi di montagna). La "c" palatale diviene una fricativa sonora in una serie di vocaboli come bacio, brace, camicia, che si pronunciano bagio, brage, camigia. Queste caratteristiche sono del tutto assenti in gran parte del territorio del comune di Pietrasanta, dove si ha una pronuncia classica toscana più evidente. Come tutti i dialetti, anche quello versiliese infatti non è del tutto omogeneo nelle zone in cui è parlato. Si hanno sfumature e a volte anche differenze, tra il dialetto parlato in pianura e quello parlato in montagna, e spesso anche tra paese e paese.
L'astrologia (dal greco antico ἀστρολογία: astrologhía = aster / astròs [stella] + logia [discorso]) è un complesso di credenze e tradizioni, prive di fondamento scientifico, secondo cui le posizioni e i movimenti dei corpi celesti rispetto alla Terra influiscono sugli eventi umani collettivi e individuali.. Una definizione alternativa di astrologia proviene dall'Enciclopedia delle religioni Vallecchi dove è definita come tecnica e dottrina di tipo religioso che attraverso l'identificazione degli astri con intelligenze divine o superiori, stabilisce un rapporto diretto fra azione degli astri e avvenimenti nell'ambiente, nella natura e nella storia umana. Chi pratica l'astrologia si chiama astrologo e la sua divinazione è chiamata oroscopo. Dall'antichità fino al XVII secolo, tuttavia, col termine astrologia si indicava tutta l'astronomia, di cui le previsioni astrologiche erano considerate una branca, quella che indicava le conseguenze sugli eventi umani risultanti dalla configurazione astronomica. Il titolo del testo principale dell'astrologia antica, il Tetrabiblos, era appunto "Degli effetti [delle configurazioni astronomiche sulla storia degli individui e delle nazioni]" e l'astrologia era chiamata da Tolomeo ὴ ἀπoτελεσματικής τέχνχη, cioè "la scienza degli effetti". L'astronomo/astrologo di corte, infatti, era tenuto a studiare il moto dei pianeti con l'obiettivo di fornire i suoi oroscopi e la praticarono anche due protagonisti della rivoluzione astronomica come Keplero e Galilei.L'affermazione del sistema eliocentrico, ritenuto dagli astrologi compatibile con una visione geocentrica, non modificò le pratiche dell'astrologia. Con la rivoluzione scientifica, tuttavia, l'astrologia cessò di essere considerata parte dell'astronomia e venne considerata una pratica dell'occulto e una pseudoscienza. L'astrologia, quindi, viene oggi considerata da filosofi della scienza, da psicologi e da esponenti della comunità scientifica attivi nelle discipline più diverse una credenza basata su antiche superstizioni e, secondo alcuni studiosi, si configura come una scienza patologica. Nel 2006, il National Science Board degli Stati Uniti d'America ha pubblicato una dichiarazione ufficiale in cui ribadisce che l'astrologia è una pseudoscienza. In Italia il CICAP raccoglie ed esamina le previsioni fatte dagli astrologi sull'anno trascorso rilevando che "quando le previsioni sono vaghe e generiche, tali che chiunque le potrebbe fare, gli astrologi tendono a indovinare. Quando invece si fanno più precise, l'errore è pressoché costante"..