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La strage di Bologna è stato un attentato commesso sabato 2 agosto 1980 alle 10:25 alla stazione ferroviaria di Bologna Centrale, a Bologna, in Italia. Si tratta del più grave atto terroristico avvenuto nel Paese nel secondo dopoguerra, da molti indicato come uno degli ultimi atti della strategia della tensione.È uno dei più gravi attentati verificatisi negli anni di piombo, assieme alla strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, alla strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 e alla strage del treno Italicus del 4 agosto 1974., quello con il maggior numero di vittime. Come esecutori materiali sono stati individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Valerio Fioravanti, Francesca Mambro. A lungo gli ipotetici mandanti sono rimasti sconosciuti, sebbene fossero rilevati collegamenti con la criminalità organizzata e i servizi segreti deviati. Nel 2020 l'inchiesta della Procura generale di Bologna ha concluso che Paolo Bellini (ex Avanguardia Nazionale), esecutore insieme agli ex NAR già condannati in precedenza, avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, individuati quali mandanti, finanziatori o organizzatori. Essendo questi ultimi ormai tutti deceduti, non potranno essere intraprese ulteriori azioni giudiziarie.Nell'attentato rimasero uccise 85 persone e oltre 200 rimasero ferite. Le indagini si indirizzarono quasi subito sulla pista neofascista, ma solo dopo un lungo iter giudiziario e numerosi depistaggi, per cui furono condannati Licio Gelli, Pietro Musumeci, Giuseppe Belmonte e Francesco Pazienza, la sentenza finale del 1995 condannò Valerio Fioravanti e Francesca Mambro «come appartenenti alla banda armata che ha organizzato e realizzato l'attentato di Bologna» e per aver «fatto parte del gruppo che sicuramente quell'atto aveva organizzato», mentre nel 2007 si aggiunse anche la condanna di Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca dei fatti e, nel 2020, quella di Gilberto Cavallini.
San Miniato (gi San Miniato al Tedesco) un comune italiano di 27 959 abitanti della provincia di Pisa. Il centro storico della citt sorge in posizione strategica su un colle a met strada tra Firenze e Pisa per cui la citt stata scena di molteplici scontri fra i due odierni capoluoghi, fino alla definitiva conquista fiorentina. Sede di diocesi, San Miniato un importante centro economico e industriale della zona del cuoio di Ponte a Egola, ed famoso per i suoi tartufi bianchi e prodotti vinicoli e oleari.
Ponte a Egola (gi Ponte a Evola) fa parte del comune italiano di San Miniato, nella provincia di Pisa, in Toscana. Il centro abitato, conosciuto come una delle pi importanti localit italiane per la produzione del cuoio e la lavorazione della pelle, conta pi di 7 000 abitanti.
Pietro Cavallini (o Pietro de' Cerroni, sui documenti Petrus Caballinus de Cerronibus) (Roma, 1240 circa – 1330 circa) è stato un pittore mosaicista italiano, tra i più importanti esponenti della scuola romana del XIII secolo.
Mnesarete (in greco antico: Μνησαρέτη, Mnesaréte, "colei che fa ricordare la virtù"), figlia di Epicle, meglio conosciuta col soprannome di Frine (in greco antico: Φρύνη, Phrýne, "rospo"; Tespie, 371 a.C. circa – dopo il 315 a.C.) è stata un'etera dell'antica Grecia. Celebre per la sua bellezza, poco tempo dopo la sua morte fu indicata dal commediografo Posidippo come "l'etera di gran lunga più celebre".
Il distretto industriale conciario del comprensorio del cuoio, noto anche come distretto del cuoio, comprensorio del cuoio o zona del cuoio, è un distretto industriale conciario della Toscana, esteso su un'area di 330,44 km², comprendente i comuni di Bientina, Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, San Miniato, Santa Croce sull'Arno e Santa Maria a Monte nella provincia di Pisa, e Fucecchio in provincia di Firenze.