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La storia dei servizi segreti italiani descrive l'evoluzione dei servizi segreti italiani, dall'unità d'Italia ad oggi. Il primo vero servizio segreto dello stato italiano unitario fu il Servizio informazioni militare (SIM), di impostazione militare, che iniziò a utilizzare anche membri dell'Arma dei Carabinieri nelle proprie fila, i servizi del dopoguerra con il SIFAR prima e il Servizio informazioni difesa (SID) dopo, poi la riforma del 1977 con la creazione di un servizio civile e uno militare (SISMI e SISDE), fino alla riforma del 2007, che ha diviso i servizi per competenze territoriali (AISI e AISE). Gli apparati di intelligence italiani hanno dato più volte adito a gravi scandali ed a sospetti di dubbia fedeltà verso gli interessi nazionali, tanto che è diventato un luogo comune giornalistico parlare di "servizi deviati", infatti molto spesso si è parlato di presunti rapporti tra servizi segreti italiani e criminalità. Tuttavia, è autorevole opinione di esperti dello specifico contesto storico che tale supposta deviazione dissimulasse la fedeltà ai vertici politico-istituzionali e alle esigenze di un ordine sovranazionale, legato alla logica dei blocchi contrapposti di superpotenze e - più in generale - all'adesione dell'Italia a protocolli internazionali non conoscibili dall'opinione pubblica italiana.
Renato Guarini (Napoli, 16 marzo 1932) è uno statistico e accademico italiano.
Oscar Nuccio (Brindisi, 9 luglio 1931 – Rieti, 23 aprile 2004) è stato un economista italiano e storico del pensiero economico.
Don Luigi Sturzo (; Caltagirone, 26 novembre 1871 – Roma, 8 agosto 1959) è stato un presbitero e politico italiano.
Il Liber quadratorum di Leonardo Fibonacci è un importante trattato di argomento algebrico in lingua latina. L'opera, che fu pubblicata intorno al 1225, si apre con un'epistola di dedica a Federico II di Hohenstaufen, in cui si afferma che fu il maestro Domenico, già destinatario della Practica geometriae, a presentare il matematico all'imperatore: Nel Liber quadratorum Fibonacci discute la risoluzione di due quesiti: il primo, che gli fu posto dal maestro Giovanni da Palermo, consiste nel calcolare un numero quadrato tale che, aumentato o diminuito di cinque, dia come risultato un numero quadrato; il secondo, che invece gli fu posto dal maestro Teodoro di Antiochia, consiste nel rinvenire tre numeri «tali che la loro somma, aggiunta al quadrato del primo, sia un numero quadrato; che questo numero quadrato, aumentato del quadrato del secondo, sia un numero quadrato e che anche quest’ultimo, sommato al quadrato del terzo, dia un quadrato (equazioni pitagoriche)»
Il Flos Leonardi Bigolli Pisani super solutionibus quarundam questionibus ad numerum et ad geometriam, vel ad utrumque pertinentium, (il Fiore di Leonardo Bigollo Pisano sulle soluzioni di certe questioni concernenti l'aritmetica e la geometrica, ovvero entrambe le discipline) è un trattato privo dell'anno di composizione e contenuto all'interno del ms. E 75 Sup. della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano. Il codice presenta due epistole di dedica, la prima delle quali è indirizzata a Raniero Capocci di Viterbo, cardinale diacono del titolo di Santa Maria in Cosmedin a partire dal 1212 o dal 1213, mentre la seconda è destinata all'imperatore Federico II di Hohenstaufen. Nel 1240 l'imperatore Federico II di Hohenstaufen si impadronì della città di Viterbo e vi pose un presidio, ma appena tre anni dopo, nel 1243, la città insorse avendo a capo anche il cardinale Raniero Capocci. In seguito, concluso sotto Innocenzo IV il concilio di Lione, Raniero Capocci promulgò contro Federico la sentenza di privazione del potere temporale. Sorprende, perciò, che dopo la lettera di dedica al cardinale Capocci segua nel Flos anche una seconda epistola, rivolta stavolta all’imperatore Federico, acerrimo nemico del Capocci: «Il problema proposto da Maestro Giovanni chiedeva di trovare un numero quadrato tale che, aggiungendogli e sottraendogli il numero cinque, si ottenesse ancora un numero quadrato. Leonardo trovò che il numero 11+2/3+1/144, quadrato di 3+1/4+1/6, è una soluzione del problema e la comunicò al suo interlocutore. Egli tuttavia continuò a meditare sul problema e più in generale sulle proprietà dei numeri quadrati, pervenendo a una serie di importanti risultati raccolti nel Liber quadratorum che dedicò all’imperatore».