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L'esistenza di una vasta terra emersa, la Terra Australis, posta a sud del pianeta con lo scopo di "riequilibrare" la massa delle terre dell'emisfero settentrionale, è un'ipotesi che risale all'antichità: secondo Aristotele l'esistenza di una zona fredda a nord del pianeta implicava l'esistenza di una zona altrettanto fredda posta a sud; il Polo Nord (Arktikos) era posto sotto la costellazione dell'Orsa Maggiore (il termine greco arktos significa orsa) e quindi la terra opposta fu chiamata Antarktikos, Antartide.
La spedizione Terra Nova (in inglese Terra Nova Expedition), conosciuta anche come spedizione antartica britannica 1910 (British Antarctic Expedition 1910) è stata una missione esplorativa finanziata dal Regno Unito diretta verso le regioni antartiche. Svoltasi negli anni 1910-1913, la missione era comandata da Robert Falcon Scott a bordo della Terra Nova ed aveva come obiettivo principale «raggiungere il Polo Sud ed assicurare all'Impero britannico l'onore di tale impresa». La spedizione aveva anche ulteriori finalità di ricerca scientifica e di esplorazione geografica e, anche se si trattava formalmente di un'impresa privata, godeva della benedizione non ufficiale del governo britannico (che contribuì alla metà delle spese), dell'ammiragliato e della Royal Geographical Society. La missione portò a termine un complesso programma di ricerca scientifica ed esplorò la terra della Regina Vittoria e la regione delle montagne occidentali mentre un tentativo di sbarco nella terra di re Edward VII non ebbe successo. Una missione a capo Crozier dell'agosto 1911 fu la prima esplorazione in slitta portata a termine durante l'inverno antartico. L'avvistamento presso baia delle balene di una spedizione norvegese guidata da Roald Amundsen trasformò la sfida di Scott contro il continente in una gara. Scott guidò personalmente il gruppo diretto al Polo e con cinque uomini raggiunse l'obiettivo il 17 gennaio 1912 per scoprire che Amundsen lo aveva preceduto di un mese. Tutto il resto, compresa la stessa impresa di Amundsen, venne oscurato dalla morte di Scott e dei suoi uomini durante il viaggio di ritorno dal Polo verso il campo base lungo la costa. I loro diari vennero recuperati otto mesi dopo da un gruppo di ricerca che permise al mondo di conoscere la loro storia. Esistono diversi punti di vista sulle cause del disastro e la spedizione Terra Nova dopo un secolo è ancora oggetto di continue controversie che alternativamente dipingono Scott come un coraggioso ed esperto eroe o come vile e disorganizzato.
Quella che segue una cronologia delle esplorazioni dell'Antartide a partire dalle prime congetture riguardo alla sua esistenza fino alle spedizioni scientifiche degli ultimi anni, passando per i primi viaggi che si sono avvicinati gradualmente in maniera sempre maggiore alla scoperta del continente antartico e, naturalmente, ai viaggi dell'Era eroica dell'esplorazione antartica e della famosa corsa al Polo Sud.
L'esplorazione (dal latino exploratio, 'osservazione', 'esame', 'perlustrazione (anche a fini militari)', 'spionaggio') è l'atto, comune a tutti gli animali non sessili, di ricercare, attraverso il movimento, informazioni sul proprio ambiente e trarne risorse. Nel caso dell'uomo, l'esplorazione consiste specialmente di operazioni di ricognizione geografica (si parla in questo caso di esplorazioni geografiche), sia per scopi legati alla ricerca scientifica (in particolare geofisica, ma anche archeologia, antropologia, etnologia, economia), sia per lo sfruttamento commerciale (eventualmente coloniale) dei nuovi territori. Uno dei periodi più intensamente caratterizzati dall'esplorazione di nuove terre da parte dell'uomo è detta "età delle scoperte geografiche" (XV-XVIII secolo), quando gli Europei, per svariate ragioni (scientifiche, militari, religiose, commerciali) salparono verso terre a loro sconosciute, determinando un immenso passo avanti nella produzione cartografica. Gli Europei mettevano piede per la prima volta in terre che essi non conoscevano ma che, naturalmente, erano ben note ad abitanti che a loro volta, molto tempo prima, avevano scoperto quei territori dove avevano creato la loro civiltà. Ogni piccola parte della Terra abitata infatti è stata scoperta dai primi uomini che nella preistoria si sono spostati in territori dove si sono stabilizzati. Su queste stesse terre sono poi arrivati gli europei che ne ignoravano l'esistenza e che hanno creduto, dal loro punto di vista, di averle "scoperte". Per i Greci il termine più aderente al concetto di "mondo conosciuto" fu ecumene (dal greco οἰκουμένη, participio medio passivo del verbo οἰκέω, "abitare"), che indicava la porzione di Terra conosciuta e abitata.