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La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone o Santa Sindone, è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni interpretati come dovuti a maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella passione di Gesù. Alcune persone identificano l'uomo con Gesù e il lenzuolo con quello usato per avvolgerne il corpo nel sepolcro. Il termine "sindone" deriva dal greco σινδών (sindon), che indicava un ampio tessuto, come un lenzuolo, e che se specificato poteva essere di lino di buona qualità o tessuto d'India. Anticamente il termine "sindone" era generico e non collegato alla sepoltura, ma oggi il termine è ormai diventato sinonimo del lenzuolo funebre di Gesù. Nel 1988, l'esame del carbonio 14 sulla Sindone, eseguito contemporaneamente e indipendentemente dai laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, ha datato la sindone in un intervallo di tempo compreso tra il 1260 e il 1390, periodo corrispondente all'inizio della storia della Sindone certamente documentata. Ciononostante, la sua autenticità continua a essere propugnata da una serie di autori. Le esposizioni pubbliche della Sindone sono chiamate ostensioni (dal latino ostendere, "mostrare"). Le ultime sono state nel 1978, 1998, 2000, 2010, 2013 (quest'ultima soltanto televisiva), dal 19 aprile al 24 giugno 2015 e l'11 aprile 2020 (anche quest'ultima solo televisiva, in occasione del sabato santo occorso durante la pandemia di COVID-19).
Il mandylion (greco "μανδύλιον", in arabo: ﻣﻨﺪﻳﻞ, mandīl, lett. "panno, fazzoletto") o immagine di Edessa era un telo, venerato dalle comunità cristiane orientali, sul quale era raffigurato il volto di Gesù. L'immagine era ritenuta di origine miracolosa ed era quindi detta acheropita, cioè "non fatta da mano umana". Il mandylion era conservato inizialmente a Edessa di Mesopotamia (oggi Urfa, in Turchia). Nel X secolo fu traslato a Costantinopoli. Se ne persero le tracce nel 1204, quando la città fu saccheggiata nel corso della Quarta crociata. Alcuni studiosi ritengono che esso fosse lo stesso telo noto oggi come Sindone di Torino.
J'Accuse…! (Io accuso…!) è il titolo dell'editoriale scritto dal giornalista e scrittore francese Émile Zola in forma di lettera aperta al presidente della Repubblica francese Félix Faure. Pubblicato il 13 gennaio 1898 dal giornale socialista L'Aurore con lo scopo di denunciare pubblicamente i persecutori di Alfred Dreyfus, le irregolarità e le illegalità commesse nel corso del processo che lo vide condannato per alto tradimento, al centro di uno dei più famosi affaires della storia francese. In questa eloquente filippica egli denuncia i nemici "della verità e della giustizia". La locuzione «j'accuse» è entrata nell'uso corrente della lingua italiana, come sostantivo, per riferirsi a un'azione di denuncia pubblica nei confronti di un sopruso o di un'ingiustizia.
Il diritto di asilo (identificato spesso anche con il concetto di asilo politico in greco: ἄσυλον) è un'antica nozione giuridica, in base alla quale una persona perseguitata nel suo paese d'origine può essere protetta da un'altra autorità sovrana, un paese straniero, o un santuario religioso (come nel medioevo). Questo diritto ha le sue radici in una lunga tradizione occidentale, anche se era stato già riconosciuto da Egiziani, Greci, Romani ed Ebrei. Tutti gli stati, in qualsiasi epoca, hanno offerto protezione e immunità a stranieri perseguitati.
Quello della Costituzione europea, formalmente Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, è stato un progetto di revisione dei trattati fondativi dell'Unione europea, redatto nel 2003 dalla Convenzione Europea e definitivamente abbandonato nel 2007, a seguito dello stop alle ratifiche imposto dalla vittoria del no ai referendum in Francia e nei Paesi Bassi. Diverse innovazioni della Costituzione sono state poi incluse nel successivo Trattato di Lisbona, entrato in vigore il 1º dicembre 2009. Si trattava di un testo unico volto ad armonizzare e integrare tutti i vari trattati fondativi dell'Unione europea redatti negli anni in un unico documento.
Nel diritto internazionale esistono ancora gravi lacune riguardanti il tema dei rifugiati e lo svolgimento delle procedure da attuare nei casi di domanda di asilo e di protezione internazionale. Si tratta di una problematica sempre più viva e pressante che coinvolge tutti i paesi del mondo, in particolar modo quelli dell’Unione europea che sono da sempre interessati dai maggiori flussi di migrazione. Una prima consapevolezza si è presa dopo la seconda guerra mondiale e da quel momento in tutti gli Stati membri si sono avviate procedure ben organizzate e sicure a favore sia dei profughi che degli Stati stessi. Allo stesso tempo sono state approvate convenzioni che hanno reso possibile disciplinare meglio la materia in esame.
La Cappella della Sacra Sindone o Cappella del Guarini è un'opera architettonica dell'architetto Guarino Guarini, costruita a Torino alla fine del XVII secolo, capolavoro del barocco italiano.
La canestra di frutta (nota anche con il nome antico di fiscělla lat. diminutivo di fiscina e di físcus 'cestello') è un dipinto a olio su tela di 31 cm di altezza e 47 di lunghezza realizzato tra il 1594 e il 1598 dal pittore italiano Caravaggio (1571-1610). È conservato nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano. È considerato l'incunabolo del genere della natura morta. L'opera sintetizza diverse esperienze, quella tardo manierista interessata ai grandi apparati naturali e dall'altro lato, nell'assolutezza della figura che il cesto colmo determina e nell'insolito punto di vista equatoriale, in cui il Merisi afferma un interesse per il soggetto inanimato non più periferico e complementare alla figura umana, ma centrale ed esauriente. Il tema della natura morta è già documentato nell'arte ellenistica dei secoli III e II a.C. e nei mosaici di Pompei, Ercolano, Stabia (sec. I a.C - I d.C.). Oltre a ciò il tema interesso l'iconografia ricca di richiami evocativo-simbolici dell'arte religiosa. Si affermò come genere autonomo solo negli anni della Controriforma. Negli ultimi decenni del Cinquecento, lo sviluppo della natura morta si inserì all'interno del rinnovamento iconografico della pittura di devozione come conseguenza del riconoscimento, sancito dal Concilio di Trento, della capacità degli elementi naturali di stimolare la devozione religiosa con la loro semplice immediatezza. Nella cultura controriformista si sviluppò il gusto per i soggetti emblematici, allegorici, concettosi, che ebbe una notevole importanza per la fortuna della natura morta.
Il C2 Proficiency, in passato conosciuto come Certificate of Proficiency in English o CPE (Certificato di competenza nella lingua inglese) è il più alto certificato di conoscenza generale della lingua inglese rilasciato da Cambridge Assessment English nel caso di superamento dell'esame omonimo. Nel CEFR (Common European Framework of Reference for Languages o QCER in italiano) il C2 Proficiency è al livello C2, cioè al più alto dei sei livelli. Come importanza viene prima del C1 Advanced. Il livello di conoscenza dell'inglese di coloro che superano il C2 Proficiency è ritenuto all'incirca equivalente a quello di un madrelingua inglese ben istruito ed è il titolo più ambito per uno studente di inglese. Essere in possesso della certificazione C2 Proficiency significa poter dimostrare di avere perfetta padronanza della lingua inglese ad altissimi livelli, essendo un'attestazione di elevatissima conoscenza della lingua inglese. Prepararsi a quest’esame porta il candidato ad acquisire competenze fondamentali per accedere a corsi e posizioni di alto livello, quali master, dottorati, postgraduate, posizioni manageriali e direzionali. La certificazione dimostra l'abilità di negoziare e persuadere efficacemente a livelli manageriali internazionali, capire a fondo testi complessi e parlare senza difficoltà di argomenti articolati.Come per tutti gli altri esami di Cambridge, la qualifica, una volta conseguita, non è mai revocata. I singoli istituti (ad esempio università, datori di lavoro, organizzazioni professionali ed enti governativi) possono comunque decidere se accettare o meno una certificazione conseguita da più di due anni, sebbene molti di essi siano disposti ad accettare documenti comprovanti attività di pratica e miglioramento della lingua successive alla data dell’esame.