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La politica dell'acqua in Giappone è quel complesso di decreti, leggi e provvedimenti che gli organi amministrativi giapponesi attuano nella gestione e salvaguardia delle risorse idriche, nell'approvvigionamento dell'acqua potabile, nella depurazione e nel trattamento delle acque reflue e nello sviluppo e manutenzione delle infrastrutture legate ai servizi igienico-sanitari. Il Giappone ha nel mondo uno dei livelli più bassi di dispersione nella distribuzione dell'acqua e supera regolarmente i rigorosi standard della qualità dell'acqua potabile e delle acque reflue trattate. Il 100% della popolazione giapponese ha accesso a una fonte d'acqua migliorata e nel 2013 il 76,3% aveva accesso al sistema fognario pubblico (下水 gesui?) mentre nelle aree rurali o quantomeno al di fuori delle grandi città si utilizzava principalmente un sistema a fosse settiche (浄化槽 jōkasō?). Il Paese nipponico deve comunque affrontare alcune sfide quali la diminuzione della popolazione, il calo degli investimenti, i vincoli fiscali, l'invecchiamento dei servizi e della forza lavoro, la suddivisione delle responsabilità legate al servizio idrico integrato tra le migliaia di operatori gestiti dai comuni, la vulnerabilità di alcune parti del Paese colpite dalla siccità e l'aumento probabile del numero di queste ultime a causa del cambiamento climatico.
Il termine internazionale pallet, in italiano paletta (o più specificamente paletta di carico) e definito in forma colloquiale anche come bancale, pedana o pancale, è una struttura piatta sui cui vengono posate merci. Un pallet è il fondamento strutturale di un'unità di carico che consente la movimentazione e lo stoccaggio per mezzo di strumenti come carrelli elevatori, transpallet, e analoghi. Dalla sua invenzione nel corso del ventesimo secolo, l'uso del pallet ha via via sostituito i sistemi più antichi di stoccaggio, come scatole in legno e barili. Nonostante il materiale più utilizzato per i pallet rimanga il legno, esistono anche pallet in plastica, metallo o materiale riciclato.
Una centrale a biomasse è un tipo di centrale elettrica che utilizza l'energia rinnovabile ricavabile dalle biomasse estraendola attraverso diverse tecniche: l'energia può essere ottenuta sia per combustione diretta delle biomasse, mediante particolari procedimenti tendenti a migliorare l'efficienza, sia mediante pirolisi, sia mediante estrazione di gas di sintesi tramite gassificazione. Il termine biomassa definisce qualsiasi materia organica (cioè derivata dal processo di fotosintesi clorofilliana) con esclusione dei combustibili fossili e delle plastiche di origine petrolchimica. Questa definizione raggruppa una varietà estremamente eterogenea di materiali: può trattarsi, ad esempio, di cascami dell'industria, di residui di lavorazioni agricole e forestali, di legname da ardere, di scarti dell'industria agroalimentare, di sterco e reflui degli allevamenti, di oli vegetali, rifiuti urbani, ma anche specie vegetali coltivate allo scopo, come il pioppo, il miscanto, o altre essenze e specie a crescita rapida e di facile coltivazione, adatte allo scopo.
L'acquedotto pugliese è l'infrastruttura pubblica di approvvigionamento idrico-potabile della regione Puglia e di alcuni comuni della Campania.