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La disfida di Barletta fu uno scontro tenutosi il 13 febbraio 1503 nella mattina di Sant'Elia (in territorio di Trani, all'epoca dei fatti sotto giurisdizione veneziana), fra tredici cavalieri italiani (sotto l'egida spagnola) e altrettanti cavalieri francesi. Il confronto finì con la vittoria degli italiani. Ancora nel ventunesimo secolo si può osservare l'edicola con l'epitaffio che Ferrante Caracciolo, I duca di Airola, fece erigere nel 1583. Il monumento fu recuperato nel 1846 a cura del Capitolo metropolitano di Trani. Nel 1903 vennero aggiunti i versi di Giovanni Bovio.
Barletta (AFI: /barˈletta/, Varrétte o Barlétte in barlettano) è un comune italiano di 93 123 abitanti, co-capoluogo insieme ad Andria e Trani della provincia di Barletta-Andria-Trani in Puglia. Originariamente sviluppatasi all'ombra della vicina Canusium, di cui fu scalo marittimo, nell'XI secolo Barletta divenne un fiorente centro commerciale, durante il tempo delle crociate in Terra Santa. Agli inizi del Cinquecento la città fu sede dello storico scontro tra francesi e spagnoli, tenutosi il 13 febbraio 1503 in territorio compreso tra Andria e Corato, che prende il nome de la Disfida di Barletta. Il territorio comunale fa parte del bacino della valle dell'Ofanto e, oltre a essere bagnato dall'omonimo fiume, che funge amministrativamente come confine territoriale tra Barletta e Margherita di Savoia, ne ospita anche la foce. Il comune di Barletta oltre alle frazioni di Fiumara e Montaltino comprende la località di Canne, sito archeologico ricordato per la storica battaglia vinta nel 216 a.C. da Annibale.
La disfida di Barletta fu uno scontro combattutosi il 20 settembre 1502, durante la guerra d'Italia del 1499-1504, nella città di Trani fra 11 cavalieri francesi e 11 cavalieri spagnoli. Dopo diverse ore di combattimento, in cui fu ucciso uno dei francesi e rimasero feriti diversi duellanti, la sfida si concluse senza che nessuna parte prevalesse nettamente sull'altra. Non va confusa con la disfida di Barletta del 1503, in cui 13 cavalieri francesi si scontrarono con altrettanti italiani, con la vittoria di questi ultimi.
Pietro Paolo Mennea (Barletta, 28 giugno 1952 – Roma, 21 marzo 2013) è stato un velocista, politico e saggista italiano. Campione olimpico dei 200 metri piani a Mosca 1980, è stato il primatista mondiale della specialità dal 1979 al 1996 con il tempo di 19"72 che tuttora costituisce, dopo più di 40 anni, il record europeo. Ha detenuto inoltre, dal 1979 al 2018, il record italiano dei 100 metri piani con il tempo di 10"01, poi battuto da Filippo Tortu. Soprannominato Freccia del Sud, è l'unico duecentista della storia che si sia qualificato per quattro finali olimpiche consecutive (dal 1972 al 1984). In virtù della sua carriera sportiva è stato insignito dell'ordine olimpico nel 1997 e introdotto nella Hall of Fame della FIDAL. Laureatosi quattro volte, dopo la carriera agonistica svolse attività politica e scrisse molti saggi su vari argomenti, esercitando le professioni di avvocato e commercialista.
L'Ettore Fieramosca è stato un sommergibile italiano.
Andria (/ˈandrja/ o /ˈandri.a/ , Àndrie, [ˈandrjə], o Iàndrie, [ˈjandrjə] in andriese) è un comune italiano di 98 256 abitanti, capoluogo, insieme a Barletta e Trani, della provincia di Barletta-Andria-Trani, in Puglia. La città ospita il consiglio provinciale della provincia di Barletta-Andria-Trani e fa parte dell'Associazione nazionale città dell'olio. Per la presenza dei suoi tre alti campanili, viene conosciuta anche come la città dei tre campanili, oltre che città federiciana per via del suo legame con Federico II di Svevia. Simbolo della città è Castel del Monte, situato su una collina a 17 km dall'abitato all'interno del parco nazionale dell'Alta Murgia, uno dei patrimoni dell'umanità dichiarati dall'UNESCO. Ad Andria nasce e viene prodotta la burrata di Andria IGP.
L'Associazione Sportiva Dilettantistica Barletta 1922, meglio nota come Barletta, è una società calcistica italiana con sede nella città di Barletta. Milita in Eccellenza, la quinta divisione del campionato italiano. Il club è noto con tale denominazione dal 2015, allorché la previgente società (costituita nel 1995 in luogo del fallito Barletta Calcio Sport, e successivamente nota con varie denominazioni - ultima delle quali S.S. Barletta Calcio, assunta al termine della stagione 2007-2008) non fu in grado di perfezionare l'iscrizione al campionato di Lega Pro, subendo pertanto la radiazione dal calcio professionistico italiano. La tradizione sportiva venne pertanto rilevata da un nuovo sodalizio, fondato il 6 agosto 2015 e ammesso in sovrannumero al campionato di Eccellenza, quinto livello della piramide calcistica nazionale, la massima serie regionale.
Alessandro Blasetti (Roma, 3 luglio 1900 – Roma, 1º febbraio 1987) è stato un regista, sceneggiatore, montatore e critico cinematografico italiano, fra i più celebri e significativi del suo tempo, tanto da poter essere definito «padre fondatore del moderno cinema italiano». Viene considerato, insieme a Mario Camerini, il massimo regista italiano del cinema di propaganda fascista, del quale fu anche, in qualche caso, apologeta: Sole (1929), il suo film d'esordio, è un'epica esaltazione delle bonifiche del regime e piacque molto a Benito Mussolini; Vecchia guardia (1935) è un'apologia della marcia su Roma. Nei cinque decenni della sua attività, si è misurato con successo nei generi più diversi, dall'epopea storica alla commedia sentimentale, inventandone letteralmente di nuovi (il fantasy con La corona di ferro del 1941, il film a episodi con Altri tempi - Zibaldone n. 1 del 1952, il reportage-sexy con Europa di notte del 1958), ed è stato tra i primi registi cinematografici a cimentarsi con il mezzo televisivo. È stato un grande innovatore, ha sperimentato per primo in Italia il sonoro (Resurrectio del 1930) e il colore (Caccia alla volpe nella campagna romana del 1938), ha forzato i limiti di quanto fosse lecito mostrare su grande schermo, proponendo le prime nudità del cinema italiano (La corona di ferro del 1941 e La cena delle beffe del 1942), ha lanciato nuovi autori come Pietro Germi e la coppia divistica Sophia Loren-Marcello Mastroianni (Peccato che sia una canaglia del 1954), e rilanciato come attore brillante Vittorio De Sica (Altri tempi, 1951), dopo il suo successo neorealistico.