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Autore principale: Gori, Gianfranco
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1983
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Alessandro Blasetti (Roma, 3 luglio 1900 – Roma, 1º febbraio 1987) è stato un regista, sceneggiatore, montatore e critico cinematografico italiano, fra i più celebri e significativi del suo tempo, tanto da poter essere definito «padre fondatore del moderno cinema italiano». Viene considerato, insieme a Mario Camerini, il massimo regista italiano del cinema di propaganda fascista, del quale fu anche, in qualche caso, apologeta: Sole (1929), il suo film d'esordio, è un'epica esaltazione delle bonifiche del regime e piacque molto a Benito Mussolini; Vecchia guardia (1935) è un'apologia della marcia su Roma. Nei cinque decenni della sua attività, si è misurato con successo nei generi più diversi, dall'epopea storica alla commedia sentimentale, inventandone letteralmente di nuovi (il fantasy con La corona di ferro del 1941, il film a episodi con Altri tempi - Zibaldone n. 1 del 1952, il reportage-sexy con Europa di notte del 1958), ed è stato tra i primi registi cinematografici a cimentarsi con il mezzo televisivo. È stato un grande innovatore, ha sperimentato per primo in Italia il sonoro (Resurrectio del 1930) e il colore (Caccia alla volpe nella campagna romana del 1938), ha forzato i limiti di quanto fosse lecito mostrare su grande schermo, proponendo le prime nudità del cinema italiano (La corona di ferro del 1941 e La cena delle beffe del 1942), ha lanciato nuovi autori come Pietro Germi e la coppia divistica Sophia Loren-Marcello Mastroianni (Peccato che sia una canaglia del 1954), e rilanciato come attore brillante Vittorio De Sica (Altri tempi, 1951), dopo il suo successo neorealistico.
Marcello Mastroianni, all'anagrafe Marcello Vincenzo Domenico Mastroianni (Fontana Liri, 26 settembre 1924 – Parigi, 19 dicembre 1996), è stato un attore italiano. È stato tra gli interpreti italiani più conosciuti e apprezzati all'estero negli anni sessanta e settanta, soprattutto per i ruoli da protagonista nei film di Federico Fellini e per le pellicole recitate in coppia con Sophia Loren. Capace di destreggiarsi perfettamente sia nei ruoli drammatici che in quelli comici, è generalmente affiancato ai grandi della commedia all'italiana Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Nino Manfredi. È stato per tre volte candidato all'Oscar al miglior attore: per Divorzio all'italiana (1963), per Una giornata particolare (1978) e per Oci ciornie (1988). Ha vinto 2 Golden Globe, 2 Premi BAFTA, 8 David di Donatello, 8 Nastri d'argento, 5 Globi d'oro e un Ciak d'oro. Come Jack Lemmon e Dean Stockwell, ha ottenuto in 2 diverse occasioni il Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes, nel 1970 per Dramma della gelosia e nel 1987 per Oci ciornie. Ha vinto per 2 volte la Coppa Volpi alla Mostra internazionale d'arte cinematografica per Che ora è? e Uno, due, tre, stella!. Nel 1990 gli è stato conferito il Leone d'oro alla carriera.
Il cinema di propaganda fascista fu insieme uno strumento del regime fascista per comunicare i propri ideali e valori alle masse e, nello stesso tempo, un fenomeno artistico che riuscì a creare, in alcuni casi, opere cinematografiche di notevole pregio. Così come il cinema nel Terzo Reich e il cinema sovietico, il cinema italiano del Ventennio fu sostenuto concretamente dallo Stato, quale strumento di propaganda della politica, anche coloniale, fascista.
Il Centro sperimentale di cinematografia (CSC) è una fondazione che opera attraverso due principali settori: la Scuola nazionale di cinema (SNC) e la Cineteca Nazionale. La Scuola, oltre alla sede centrale a Roma, ha altre quattro sedi: la sede Piemonte (corso di animazione a Torino e Archivio Nazionale Cinema d'Impresa ad Ivrea), la sede Lombardia (corso di pubblicità), la sede siciliana (corso di documentario), la sede Abruzzo (corso di reportage audiovisivo).
Ettore Fieramosca (Capua, 1476 – Valladolid, 20 gennaio 1515) è stato un condottiero italiano. Il suo nome è legato storicamente alla famosa Disfida di Barletta del 1503. Fu conte di Miglionico e Mignano Monte Lungo, barone di Aquara e signore di Camigliano, Galluccio, Rocca d'Evandro e Romagnano al Monte.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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