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Ottavio Rinuccini (Firenze, 20 gennaio 1562 – Firenze, 28 marzo 1621) è stato un librettista e poeta italiano.
Le origini dell'opera si collocano a cavallo tra il XVI e il XVII secolo. La prima azione teatrale eseguita in pubblico della quale sono arrivate tracce complete fino ai nostri giorni fu l'Euridice composta da Jacopo Peri sul testo dell'egloga pastorale omonima del poeta fiorentino Ottavio Rinuccini. La struggente storia d'amore fra i personaggi mitologici di Orfeo ed Euridice (argomento peraltro da molti ritenuto poco adatto alla circostanza) fu rappresentata il 6 ottobre 1600, a Firenze, in occasione dei festeggiamenti per le nozze di Maria de' Medici con il re di Francia Enrico IV. Assistettero alla rappresentazione duecento invitati, molti dei quali, al termine, non mancarono – secondo le cronache dell'epoca – di manifestare una certa delusione. Tuttavia quella data era destinata a restare nella storia della musica.
Il mito di Orfeo è stato sin dalle origini legato all'elemento musicale. In epoca moderna la storia del cantore solitario, capace di comunicare attraverso il suono della sua lira con gli animali della terra e le creature dell'oltretomba, è stato oggetto di innumerevoli versioni musicali. Sulla sua storia d'amore con la ninfa Euridice si basa il libretto della prima opera: Euridice di Ottavio Rinuccini (1600); ma il soggetto ha avuto grande fortuna durante tutta la fase iniziale della storia dell'opera, sia per il legame tra il nuovo genere teatrale e il dramma pastorale, sia perché la presenza di un musico come protagonista era in grado di soddisfare il principio di verosimiglianza. Il soggetto tornò in auge nel teatro musicale del Settecento, grazie all'Orfeo ed Euridice di Gluck, prima delle opere della riforma gluckiana. Nel tentativo di riportare il melodramma alle sue origini ideali, ripristinando un equilibrato rapporto tra musica e dramma, Gluck e il librettista Calzabigi scelsero non a caso il mito di Orfeo. Altrettanto significativa è la scelta di questo soggetto da parte di Igor' Fëdorovič Stravinskij, per uno dei più importanti lavori del suo periodo neoclassico. La fortuna musicale della favola di Orfeo ebbe la sua fase di maggiore eclissi nell'Ottocento, rivisitata in teatro solo da Jacques Offenbach, in chiave parodistica.
Nella mitologia greca, Euridice (pronuncia: /euri dit e/; oppure, alla latina, /eu ridit e/; in greco antico: , Euryd k ) una ninfa delle Amadriadi.
L'egloga, o ecloga, è un componimento della poesia bucolica in forma dialogica, con significato allegorico e di celebrazione della vita agreste. Il termine deriva dal greco ekléghein ("trascegliere") e nella letteratura antica veniva utilizzato per indicare un poemetto scelto; con questo significato vennero intitolate alcune opere, quali l'Egloga cronografica di Giovanni Sincello e l'Egloghe di Decimo Magno Ausonio.
L'Euridice è un melodramma messo in musica da Jacopo Peri nel 1600 su libretto di Ottavio Rinuccini.
L'Euridice è un melodramma musicato, sul libretto di Ottavio Rinuccini, da Giulio Caccini fra il 1600 e il 1602, rappresentato al Palazzo Pitti di Firenze nel 1602.