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Pierre Teilhard de Chardin (Orcines, 1º maggio 1881 – New York, 10 aprile 1955) è stato un gesuita, filosofo e paleontologo francese. Se fu conosciuto in vita soprattutto come scienziato evoluzionista, ebbe notorietà come teologo soltanto dopo la pubblicazione postuma dei suoi principali scritti, tra i quali spiccano Il fenomeno umano (considerato il suo principale lavoro), L'energia umana, L'apparizione dell'uomo e L'avvenire dell'uomo che parimenti descrivono le sue convinzioni teologiche e scientifiche. In qualità di paleoantropologo fu anche presente alla scoperta dell'Uomo di Pechino. La scoperta del Teilhard teologo avvenne successivamente; Giancarlo Vigorelli in un suo libro del 1963 lo definisce già nel titolo "il gesuita proibito".
Il transumanesimo (o transumanismo, a volte abbreviato con >H o H+ o H-plus) è un movimento culturale che sostiene l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche per aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione post umana.
Vito Mancuso (Carate Brianza, 9 dicembre 1962) è un teologo e docente italiano. Dal 2013 al 2014 è stato docente di "Storia delle Dottrine Teologiche" presso l'Università degli Studi di Padova. È stato docente di teologia presso la Facoltà di filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano dal 2004 al 2011. Dal 2009 al 2017 ha collaborato con il quotidiano La Repubblica.
La teleologia (dal greco τέλος (télos), fine, scopo e λόγος (lógos), discorso, pensiero) è la dottrina filosofica del finalismo, che concepisce l'esistenza della finalità non solo nella comune attività volontaria dell'uomo razionale indirizzata alla realizzazione di uno scopo, ma anche in quelle sue azioni involontarie e inconsapevoli che tuttavia realizzano un fine.Sul modello dell'azione intenzionale dell'uomo che subordina i mezzi al conseguimento di un fine, il finalismo ha esteso questo comportamento teorizzando che esso sia rintracciabile nell'intero universo. Mentre la scienza investiga leggi e fenomeni naturali secondo una visione meccanicistica di causa-effetto, la teleologia vede la possibile esistenza di un principio organizzativo trascendente o immanente nell'ordine naturale. Il che secondo la teologia dimostrerebbe l'esistenza di Dio, inteso come creatore, architetto dell'universo, garante ultimo dell'ordine causale dei fenomeni naturali. Il termine finalismo sembra risalire a Christian Wolff che lo usò nella sua Philosophia rationalis sive logica (1728), in relazione a «quella parte della filosofia naturale che spiega i fini delle cose».La filosofia ha distinto dal finalismo la finalità, intendendo quest'ultima come il conseguimento di un fine vicino e circoscritto mentre il primo riguarderebbe il risultato lontano e ultimo determinato da più cause concomitanti.In biologia un concetto ispirato al finalismo è espresso dal termine "teleonomia" usato per la prima volta (1970) da Jacques Monod nella sua teoria che vedeva all'interno delle strutture degli esseri viventi un'azione finalistica, causata dalla selezione naturale, diretta a favorire le funzioni vitali eliminando quelle che le ostacolano.
L'evoluzione, all'interno di una popolazione biologica, è il prodotto del mutamento dei caratteri trasmessi ereditariamente alle generazioni successive. A tale mutamento concorrono diversi fattori, quali le mutazioni genetiche (benché siano il più delle volte singolarmente poco significative, il loro lento accumularsi può portare alla comparsa di caratteristiche nuove), la selezione naturale, la deriva genetica. Il loro effetto determina l'evoluzione dei caratteri fino alla comparsa di nuove specie. Ogni organismo vivente sulla Terra condivide con gli altri un antenato comune, e questo è testimoniato dalle somiglianze tra i diversi organismi viventi (come la presenza in ognuno di acidi nucleici, di un identico codice genetico, di uguali amminoacidi) e dalla paleontologia. Charles Darwin lo aveva ipotizzato nella sua teoria, intuendo che l'evoluzione delle specie fosse determinante e vide nella selezione naturale il motore fondamentale dell'evoluzione della vita sulla Terra. Una prima conferma si ebbe con le leggi di Mendel sull'ereditarietà genetica dei caratteri, nel XIX secolo. Solo più tardi, grazie ai nuovi strumenti di indagine e con la scoperta del DNA i princìpi generali dell'evoluzione furono provati. La comunità scientifica dibatte ancora su alcuni aspetti teorici dell'evoluzione che restano un campo di ricerca estremamente vitale. Il concetto di evoluzione ha costituito una rivoluzione scientifica nell'intera cultura occidentale, ha stimolato riflessioni in ambito filosofico e ispirato teorie e modelli che toccano quasi ogni aspetto della conoscenza.
L'evoluzionismo teista (in inglese: theistic evolutionism), talora anche noto con Evoluzionismo teistico, Creazione continua, Creazione evolutiva, Darwinismo cristiano è una corrente di pensiero sviluppatasi all'interno della teologia cristiana, i cui fautori cercano di promuovere una filosofia della vita e della persona umana che tenti di conciliare scienza, filosofia e teologia. L'evoluzionismo teista, nella sua accezione generale, suppone che valori generalmente considerati molto significativi per la vita dell'uomo, come quelli morali ed estetici (cognizione del "bene" e del "male", empatia, etc.), non sarebbero accessibili mediante una lettura esclusiva delle scienze naturali. Tale corrente filosofica e teleologica presuppone l'esistenza di un'entità superiore e onnipotente, generalmente identificata con la figura di Dio Creatore e sostiene che la vita ebbe origine per volontà divina. L'entità, vista come benevola e creatrice, avrebbe quindi scelto e calibrato il meccanismo dell'evoluzione, per creare ogni tipo di essere vivente, dalle creature invisibili a occhio nudo come microbi, sino alle piante e ai mammiferi.L'evoluzionismo teista è suddiviso in due tipologie: integrale, che ipotizza la creazione, da parte di un'entità superiore, di uno o pochi organismi semplicissimi, i quali, una volta creati, avrebbero avuto le capacità e le proprietà necessarie al fine di potersi evolvere fino a produrre il corpo umano, l'anima sarebbe stata infusa dal creatore (salto ontologico). parziale, che suppone la creazione, da parte di un'entità superiore, di più organismi, i quali avrebbero dato origine agli altri organismi appartenenti però allo stesso genere, o sottordine, o ordine, ecc..., secondo la maggiore o minore estensione concessa all'evoluzione, escluso però l'uomo, non solo quanto all'anima, ma anche quanto al corpo.Gli approcci filosofici rispettivamente teista e teleologico non dovrebbero essere confusi con l'approccio utilizzato dal metodo scientifico. Gli stessi esponenti dell'evoluzionismo teistico sostengono che si dovrebbe sempre distinguere, nelle riflessioni filosofiche e teleologiche, tra la vita intesa come fenomeno biologico della vita, da un lato, e la vita intesa come l'insieme delle vicende e delle esperienze di un singolo individuo, dall'altro; E mentre all'indagine scientifica spetterebbe il compito della spiegazione del fenomeno biologico della vita, alla teleologia spetterebbe la comprensione della vita intesa come la comprensione dell'insieme delle vicende e delle esperienze di un singolo individuo, le quali si collocherebbero in una dimensione personale, nella quale viene assegnato un ruolo anche ai sentimenti religiosi. Alcuni filosofi hanno criticato tale posizione definendola una ingerenza della Chiesa all'interno della comunità scientifica. L'evoluzionismo teistico poggia il suo paradigma su due pilastri portanti: Interdisciplinarità – che viene proposta come esercizio dello sguardo al fine di renderlo capace di considerare l'oggetto di studio, cioè la persona umana, da diverse angolazioni metodologiche e ottenerne, in questo modo, una visione sintetica più completa.Quest'approccio solleva problemi riguardanti i metodi, fondamenti e presupposti delle diverse scienze, e afferma e sottolinea una evidenza di complementarità tra esse e, quindi, si propone di correggere i pregiudizi identificati come causa dell'isolamento tra le varie discipline. Viene sottolineata, inoltre, la necessità di evitare di ridurre alcune scienze ad altre, specialmente le scienze naturali e le scienze umane. Compatibilità – che si richiede sussista tra le interpretazioni teoretiche, scientifiche e filosofiche delle evidenze sperimentali; il Teismo evoluzionista pone una distinzione fra una teoria di natura più propriamente scientifica (la quale va ricercata in autori come Lamarck, Darwin e Wallace) e un sistema filosofico che si vuole applicare a tutta la realtà (come in Herbert Spencer e, in qualche modo, anche in Pierre Teilhard de Chardin). La lettura materialistica o quella anti-finalistica dell'evoluzione (contro il Disegno intelligente, per esempio) appartengono alla letteratura scientifica in senso proprio, divulgata da riviste quali Nature e Science.Una lettura filosofica materialistica e anche quella esclusivamente finalistica del creazionismo sono viste come non compatibili con la fede cristiana, in quanto quella materialistica viene rimproverata di escludere la sfera spirituale dell'uomo, mentre il finalismo puro del creazionismo viene considerato in contrasto con la spiegazione razionale delle evidenze sperimentali, pertanto ad entrambe viene imputato di giungere ad una specie di "suicidio epistemologico".
La Chiesa ortodossa, talvolta indicata anche come Chiesa ortodossa orientale, Chiesa cristiana d'Oriente o Chiesa cattolica ortodossa, è una comunione di Chiese cristiane nazionali, che sono o autocefale (cioè il cui capo non riconosce alcuna autorità religiosa in terra al di sopra di sé) o autonome (cioè dipendenti da un patriarcato, ma da esso distinte). Delle Chiese autocefale, nove sono patriarcati, storici o moderni. Come è indicato nelle pubblicazioni del Dipartimento di Statistiche delle Nazioni Unite, le denominazioni usate dai vari stati per indicare le religioni non sono uniformi. Così i cattolici sono identificati come "cattolici" in Portogallo, ma "cattolici romani" in Germania, e il termine "ortodosso", che in Etiopia indica soprattutto appartenenza alla Chiesa ortodossa etiope, una delle Chiese ortodosse orientali, in Romania indica soprattutto l'essere membri della Chiesa ortodossa romena, una delle Chiese che in inglese e tedesco sono anch'esse chiamate orientali (usando però Eastern, un vocabolo distinto da Oriental, anche se sinonimo), ma che in lingue che non dispongono di una simile coppia di sinonimi sono chiamate bizantine o calcedonesi. Queste ultime lingue attualmente riservano l'aggettivo "orientali" per le Chiese che non accettano il Concilio di Calcedonia.La Chiesa ortodossa, erede della cristianità dell'antico Impero romano, ridotto poi in quello chiamato dagli storici l'Impero bizantino, è ora suddivisa negli antichi quattro Patriarcati storici di Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme della Pentarchia (senza il quinto, d'Occidente) e in diverse altre chiese autocefale (delle quali non tutte si chiamano patriarcati). Essa ritiene che solo al proprio interno, quindi in via esclusiva, sussista la continuità della Chiesa universale fondata da Gesù Cristo (proprio come lo ritiene, da parte sua, la Chiesa cattolica romana).
Antropocene indica l'epoca geologica attuale, nella quale all'essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Il termine deriva dalle parole in greco anthropos e kainos, che significano rispettivamente essere umano e recente, e almeno inizialmente non sostituiva il termine corrente usato per l'epoca geologica attuale, Olocene, ma serviva semplicemente ad indicare l'impatto che l'Homo sapiens ha sull'equilibrio del pianeta. Recentemente le organizzazioni internazionali dei geologi stanno considerando l'adozione del termine per indicare appunto una nuova epoca geologica che inizia dal 1950 in base a precise considerazioni stratigrafiche.
Aurelio Agostino d'Ippona (in latino: Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354 – Ippona, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo romano di origine nordafricana e lingua latina. Conosciuto come sant'Agostino, è Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae ("Dottore della Grazia"). Forse il maggiore rappresentante della Patristica, è stato definito da Monsignor Antonio Livi «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell'umanità in assoluto». Se le Confessioni sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, La città di Dio.