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Beato Teuzzone, detto Teuzzone Monaco o Teuzzone della badia Fiorentina o Romito Teuzzone (Firenze, 960 – Firenze presso la Basilica di San Miniato al Monte, 1075), è stato un monaco italiano, che per cinquant'anni visse da romito.
Telemaco Signorini (Firenze, 18 agosto 1835 Firenze, 10 febbraio 1901) stato un pittore e incisore italiano.
La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Giacomo Girolamo Casanova (Venezia, 2 aprile 1725 – Duchov, 4 giugno 1798) è stato un avventuriero, scrittore, poeta, alchimista, esoterista, diplomatico, scienziato, filosofo e agente segreto della Serenissima italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Benché di lui resti una produzione letteraria - tra trattati e testi saggistici d'argomento vario (s'occupò, nell'ampia gamma dei suoi interessi, perfino di matematica) e opere letterarie in prosa come in versi - vastissima, viene a tutt'oggi ricordato principalmente come un avventuriero e, per via della sua vita amorosa a dir poco movimentata, come colui che fece del proprio nome l'antonomasia del raffinato seduttore e libertino. A questa sua fama di grande conquistatore di donne contribuì verosimilmente la sua opera più importante e celebre: Histoire de ma vie (Storia della mia vita), in cui l'autore descrive, con la massima franchezza, le sue avventure, i suoi viaggi e, soprattutto, i suoi innumerevoli incontri galanti. L'Histoire è scritta in francese: tale scelta linguistica fu dettata principalmente da motivi di diffusione dell'opera, in quanto all'epoca il francese era la lingua più conosciuta e parlata dalle élite d'Europa. Fra corti e salotti, Casanova si ritrovò a vivere, quasi senza rendersene conto, un momento di svolta epocale della storia, non comprendendo affatto lo spirito di fortissimo rinnovamento che avrebbe fatto virare la storia in direzioni mai percorse prima; rimase infatti ancorato fino alla fine dei propri giorni ai valori, precetti e credenze dell'ancien régime e della sua classe dominante, l'aristocrazia, alla quale era stato escluso per nascita e della quale cercò disperatamente di far parte, anche quando essa era ormai irrimediabilmente avviata al crepuscolo, per tutta la propria vita. Tra le personalità dell'epoca che ebbe modo di conoscere personalmente, e di cui ci ha lasciato testimonianza diretta, si possono citare Jean-Jacques Rousseau, Voltaire, Madame de Pompadour, Wolfgang Amadeus Mozart, Benjamin Franklin, Papa Benedetto XIV, Caterina II di Russia e Federico II di Prussia.
Pietro Francesco Dini, nei testi in latino anche come Francisci Dyni Licinianensis, Franciscus Dinus e Francisco Dyno (Lucignano, 19 aprile 1661 – 1735 circa), è stato un abate, giurista e storico italiano.
La Biblioteca Moreniana si trova a Firenze all'interno del Palazzo Medici Riccardi, con accesso da via de' Ginori. Fu fondata nel XVIII secolo a partire dalle raccolte del canonico Domenico Moreni, appassionato bibliofilo che dedicò la sua vita alla collezione ed allo studio dei libri, compilando nel 1805 una Bibliografia storica ragionata della Toscana. La collezione Moreni è il fondo principale assieme a una parte della biblioteca di Domenico Maria Manni, che venne acquistata da parte della Deputazione Provinciale di Firenze nel 1870 da Pietro Bigazzi, impiegato dell'Accademia della Crusca, che l'aveva comprata di tasca sua per salvarla evitandone la dispersione. I fondi librari sono stati arricchiti nel tempo da altre successive acquisizioni di raccolte di studiosi e collezionisti, come Giuseppe Palagi, Emilio Frullani e Giovanni Antonio Pecci. Fu aperta al pubblico nel 1942. La biblioteca è specializzata nel materiale sulla storia di Firenze e della Toscana. Condivide i locali del palazzo con la Biblioteca Riccardiana, ma è un'istituzione separata sul piano amministrativo e storico, con differenti orari di accesso e regolamentazioni. La Moreniana è gestita direttamente dalla Provincia che nel palazzo ha anche la sua sede storica e diversi uffici.
Angelo Maria Bandini (Firenze, 25 settembre 1726 – Fiesole, 10 agosto 1803) è stato un religioso, bibliotecario e collezionista d'arte italiano, oltre che canonico, erudito e bibliofilo.
Aimaro Monaco dei Corbizzi, (FR) Aymar le Moine, (LA) Haymarus Monachus (Firenze probabilmente, ... – Palestina, ottobre 1202), è stato un patriarca cattolico, scrittore e poeta italiano.