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Vittorio Bardini (Sovicille, 15 settembre 1903 – Siena, 30 maggio 1985) è stato un politico e partigiano italiano.
Sansedoni fu una nobile famiglia senese di origini francesi e Bonatacca ne fu il capostipite.La famiglia si divise in più rami e diverse volte, tornata poi ad essere ridotta in un solo ramo, con un'unica discendenza. La divisione ultima e più recente verso il 1490, tra i figli di Tofo di Francesco, cioè Pietro e Bartolomeo, la di cui discendenza si estinse colla morte di Jacomo Romulo di Volunnio dottore di medicina, morto nel 1655, dal quale fu lasciato suo erede lo Spedale Grande di Santa Maria della Scala.Le prime notizie della famiglia risalgono a Sansedonio di Martino, console a Siena nel 1174 e ancora nel 1197. Consoli dei mercanti furono Anconetano di Sansedonio nel 1211 e nel 1215 e Gilberto di Sansedonio nel 1219.Ottavio di Giovanni Sansedoni unì al suo cognome quello dei Pinocci, come disposto da Niccolò di Ottavio Pinocci, arciprete della Metropolitana di Siena e suo zio materno, che nel 1692 lo lasciò erede delle sue sostanze con l'onere di assumere il proprio cognome e il proprio "Monte", che era quello del Popolo. I figli di Ottavio, Giovanni e Alessandro, riassunsero il loro antico "Monte" del Gentiluomo nel 1731.Il matrimonio di Teresa Isabella di Ambrogio Sansedoni con Arcangelo Raffaello Pucci nel 1826 fece assumere ai discendenti della casata senese anche il cognome del nobile livornese. Piera Pucci Sansedoni, discendente della famiglia ormai estinta, sposò alla fine del XIX secolo il marchese De Grolée Virville. Esiste, inoltre, il ramo di Giuseppa Silvia di Ambrogio Sansedoni (n.1817), sorella di Teresa Isabella, convenuta a nozze con il nobile Domenico Fiori di Fermo. Il figlio Giovanni Fiori (n. 4 Febbraio 1839 a Siena) sposò la Contessa Giulia Bulgarini di Fermo. Il cognome Sansedoni, ad oggi, risulta presente in alcuni discendenti di questo ramo.
La Resistenza italiana, semplicemente Resistenza, anche detta Resistenza partigiana o Secondo Risorgimento, fu l'insieme di movimenti politici e militari che in Italia dopo l'armistizio di Cassibile si opposero al nazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana. Nella Resistenza vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale e che, a guerra finita, scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche e ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo. Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, democristiani, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra. Il periodo storico in cui il movimento fu attivo ha inizio dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre), e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell'appello diramato dal CLNAI per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano dell'Alta Italia. Alcuni storici hanno evidenziato più aspetti contemporaneamente presenti all'interno del fenomeno della Resistenza: "guerra patriottica" e lotta di liberazione da un invasore straniero; insurrezione popolare spontanea; "guerra civile" tra antifascisti e fascisti, collaborazionisti con i tedeschi; "guerra di classe" con aspettative rivoluzionarie soprattutto da parte di alcuni gruppi partigiani socialisti e comunisti.
Gabrio Avanzati (Siena, 30 marzo 1946 – Siena, 12 maggio 2002) è stato un politico italiano.
Aldo Romeo Luigi Moro (Maglie, 23 settembre 1916 – Roma, 9 maggio 1978) è stato un politico, accademico e giurista italiano. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante alla Costituente, ne divenne prima segretario (1959) e poi presidente (1976) e fu più volte ministro. Cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri, guidò governi di centro-sinistra (1963-68) promuovendo nel periodo 1974-76 la cosiddetta strategia dell'attenzione verso il Partito Comunista Italiano attraverso il cosiddetto compromesso storico. Fu rapito il 16 marzo 1978 e assassinato il 9 maggio successivo dalle Brigate Rosse. È uno dei quattro Presidenti del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ad aver ricoperto questa carica per un periodo cumulativo maggiore di cinque anni.