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La grande bellezza è un film del 2013 diretto da Paolo Sorrentino. La sceneggiatura è stata scritta dal regista assieme a Umberto Contarello. È stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2013. Ha vinto il Premio Oscar come miglior film straniero del 2014, il Golden Globe e il BAFTA nella stessa categoria, quattro European Film Awards, nove David di Donatello (su 18 nomination), cinque Nastri d'Argento e numerosi altri premi internazionali.Il film si apre con una citazione da Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, che funge da chiave di lettura introduttiva per il "viaggio" narrato ne La grande bellezza: «Viaggiare, è proprio utile, fa lavorare l'immaginazione. Tutto il resto è delusione e fatica. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario. Ecco la sua forza. Va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose, è tutto inventato, è un romanzo, nient'altro che una storia fittizia. Lo dice Littré, lui non si sbaglia mai. E poi in ogni caso tutti possono fare altrettanto. Basta chiudere gli occhi, è dall'altra parte della vita».
La bellezza è un concetto astratto legato all'insieme delle qualità, percepite tramite i cinque sensi, che suscitano sensazioni piacevoli e che attribuiamo a elementi dell'universo osservato (come oggetti, persone, suoni, concetti), che si sente istantaneamente durante l'esperienza, si sviluppa spontaneamente e tende a collegarsi a un contenuto emozionale positivo, in seguito a un rapido paragone effettuato. Nel suo senso più profondo, la bellezza genera un senso di riflessione benevola sul significato della propria esistenza dentro il mondo naturale.
La voce tratta della storia di Venezia dalle origini con l'annessione al Regno d'Italia nel 1866 fino ai giorni attuali
I Corfioti italiani sono una popolazione dell'isola greca di Corfù con legame etnico e linguistico con la Repubblica di Venezia. Il loro nome fu specificatamente stabilito da Niccolò Tommaseo durante il Risorgimento.
La parola ciao (AFI: [ˈt͡ʃaːo]) è la più comune forma di saluto amichevole e informale della lingua italiana. Essa è utilizzata sia nell'incontrarsi, sia nell'accomiatarsi, rivolgendosi a una o più persone a cui si dà del tu. Un tempo diffusa soprattutto nell'Italia settentrionale, è divenuta anche di uso internazionale.In riferimento ai bambini, "fare ciao" indica un gesto di saluto ottenuto aprendo e chiudendo la mano o agitando la mano. "Ciao" è anche un'espressione metaforica e informale per indicare la fine sicura di qualcosa (es. "si è stancato della moglie e ciao").