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Il trattato di Campoformio (dizione in lingua veneta di Campoformido) fu un trattato firmato il 17 ottobre 1797 (26 vendemmiaio dell'anno VI) dal generale Napoleone Bonaparte, comandante in capo dell'Armata d'Italia, e dal conte Johann Ludwig Josef von Cobenzl, in rappresentanza dell'Austria, a Campoformido, comune del Friuli alle porte di Udine. Esso fu il seguito naturale e la conferma del trattato di Leoben del 18 aprile 1797.
La prima battaglia di Stockach avvenne il 25 marzo 1799, quando gli eserciti francese e austriaco, guidati rispettivamente da Jean-Baptiste Jourdan e dall'arciduca Carlo, combatterono per il controllo della regione geograficamente strategica di Hegau, oggi nel Baden-Württemberg. In un contesto militare più ampio, questa battaglia costituisce una chiave di volta nella prima campagna in Germania sud-occidentale durante la guerra della seconda coalizione, parte delle guerre rivoluzionarie francesi. Fu la seconda battaglia tra i francesi dell'Armata del Danubio, comandata da Jean-Baptiste Jourdan, e l'esercito asburgico sotto l'arciduca Carlo; gli eserciti si erano già scontrati pochi giorni prima, tra il 20 e il 22 marzo, fra i campi paludosi a sud-est di Ostrach e i rilievi di Pfullendorf. La superiore forza dell'esercito austriaco, in una proporzione di oltre tre a uno, aveva costretto i francesi a ritirarsi. A Stockach i francesi concentrarono le loro forze in linee più corte, creando le condizioni per combattimenti intensi sul fronte principale; inizialmente, le linee dell'arciduca Carlo erano più estese, ma ben presto egli richiamò truppe supplementari dalle sue riserve per rafforzare il suo fronte. Quando una piccola forza francese comandata dal generale francese Dominique Vandamme stava per aggirare l'esercito austriaco sul fianco, l'intervento personale dell'arciduca fu cruciale per gli austriaci facendo guadagnare il tempo necessario per l'arrivo dei rinforzi. Il generale Jourdan, nel tentativo di radunare i suoi uomini, rischiò quasi di essere calpestato a morte. In definitiva, i francesi furono respinti sul Reno.
Luigi Cadorna (Pallanza, 4 settembre 1850 – Bordighera, 21 dicembre 1928) è stato un generale e politico italiano. Il generale Luigi Cadorna, discendente di un'illustre famiglia di militari, divenne capo di Stato maggiore generale nel 1914 dopo l'improvvisa morte del generale Alberto Pollio e diresse con poteri quasi assoluti le operazioni del Regio Esercito nella prima guerra mondiale dall'entrata dell'Italia nel conflitto, maggio 1915, alla disfatta di Caporetto. Ufficiale di grande energia, determinazione e spirito offensivo, ma eccessivamente rigido e chiuso a consigli e interferenze esterne, continuò per oltre due anni a sferrare durissime e sanguinose offensive frontali, le cosiddette "spallate", contro le munite linee difensive austro-ungariche sull'Isonzo e sul Carso. In questo modo, pur ottenendo alcuni successi locali che misero a dura prova il nemico, logorò l'esercito e scosse il morale dei suoi soldati; sorpreso dall'offensiva austro-tedesca di Caporetto, dovette battere in ritirata fino alla linea del Piave e, ritenuto responsabile della disfatta, da lui invece attribuita alla scarsa combattività di alcuni reparti, venne sostituito dal generale Armando Diaz. Luigi Cadorna rimane una figura discussa e controversa della prima guerra mondiale e della storia d'Italia; indubbiamente le sue strategie eccessivamente rigide e la spietata disciplina imposta alle sue truppe causarono pesanti perdite e influirono sul drammatico crollo di Caporetto.