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Riccardo Quinto (Pieve di Cadore, 11 marzo 1961 – Conegliano, 3 agosto 2014) è stato uno storico della filosofia italiano.
Le Odi (Carmina) di Orazio sono costituite da 104 poesie (scritte a partire dal 30 a.C.) raccolte in quattro libri. Il modello dell'opera è la grande poesia greca di età arcaica, soprattutto Alceo, Anacreonte, Saffo, Pindaro e i poeti dell'isola di Lesbo, con la ripresa di diversi tipi di componimento e di metri vari. Le odi sono suddivise in quattro libri. Il primo libro contiene 38 poesie, il secondo 20, il terzo 30 e il quarto 15. I primi tre libri furono pubblicati nel 731 ab Urbe condita (23 a.C.), il quarto nel 741 (13 a.C.).
Lucilla Calfus Antonelli (Milano, 10 ottobre 1886 – Milano, 2 febbraio 1975) è stata una scrittrice e giornalista italiana.
Giovanni Rajberti (Milano, 18 aprile 1805 – Monza, 11 dicembre 1861) è stato un poeta e chirurgo italiano.È noto anche con lo pseudonimo di medico-poeta, con il quale firmò le sue prime prove poetiche: L'arte poetica di Quinto Orazio Flacco esposta in dialetto milanese (1836); L'avarizia. Satira prima di Quinto Orazio Flacco esposta in dialetto milanese (1837); La prefazione delle mie opere future. Scherzo in prosa del medico poeta (1838); L'arte di ereditare di Quinto Orazio Flacco esposta in dialetto milanese (1839); Le strade ferrate. Sestine milanesi del medico poeta (1840); Il volgo e la medicina. Discorso popolare del medico poeta (1840); Amicizia e tolleranza. Satira di Quinto Orazio Flacco esposta in dialetto milanese (1841).
Gaio Cilnio Mecenate (in latino Gaius Cilnius Maecenas; Arezzo, 15 aprile 68 a.C. 8 a.C.), nato da un'antica famiglia etrusca, stato un influente consigliere, alleato ed amico dell'imperatore Augusto.
Curzio Malaparte, nome d'arte di Curt Erich Suckert (Prato, 9 giugno 1898 – Roma, 19 luglio 1957), è stato uno scrittore, giornalista, militare, poeta e saggista italiano, nonché diplomatico, agente segreto, sceneggiatore, inviato speciale e regista cinematografico, una delle figure centrali dell'espressionismo letterario in Italia e del neorealismo. È particolarmente noto, soprattutto all'estero, per i suoi romanzi Kaputt e La pelle, opere a sfondo autobiografico basate sulla sua esperienza di giornalista e ufficiale durante la seconda guerra mondiale, e Maledetti toscani. Scrittore dallo stile realistico e «immaginifico», definito come «cinico e compassionevole» al tempo stesso e talvolta avvicinato alle tematiche e allo stile espressionista crudo di Louis-Ferdinand Céline, come intellettuale fu dapprima un sostenitore del fascismo, poi una voce critica e un oppositore dello stesso. Caratteristica della sua letteratura è la mescolanza di fatti reali - lo scrittore è stato infatti avvicinato alla corrente del neorealismo -, spesso autobiografici, ad altri immaginari, talvolta esagerati in maniera voluta e consapevole, fino al farsesco, specialmente quando deve denunciare le atrocità della seconda guerra mondiale.Interventista e volontario nella Grande Guerra, ammiratore di Mussolini e "fascista della prima ora", partecipò alla marcia su Roma e fu attivo nelle posizioni di fascismo di sinistra intransigente, sostenendo la cosiddetta rivoluzione fascista; allontanatosi gradualmente dal regime (venne anche mandato al confino, da cui uscì grazie all'amicizia con Galeazzo Ciano, genero del Duce), dopo l'8 settembre 1943 si arruolò nell'Esercito Cobelligerante Italiano del Regno d'Italia e collaborò con gli Alleati (cui pure non risparmiò pesanti critiche) nel Counter Intelligence Corps nella lotta contro i nazisti e i fascisti della RSI, a cui non aderì. Prima anticomunista, nel secondo dopoguerra si avvicinò al Partito Comunista Italiano, grazie all'interessamento di Palmiro Togliatti che lo assunse come cronista, sebbene molti dubitassero della effettiva sua adesione, o avvicinamento, al PCI (e contemporaneamente al Partito Repubblicano Italiano, a cui già aderiva da giovanissimo, al quale si iscrisse poco prima di morire). Morì dopo essersi convertito in punto di morte alla Chiesa cattolica, assistito dai sacerdoti padre Cappello e padre Rotondi, secondo le testimonianze di questi.Lo pseudonimo, che usò dal 1925, fu da lui ideato come umoristica paronomasia basata sul cognome "Bonaparte". Si soprannominò e venne soprannominato l'"Arcitaliano", per avere racchiuso nella sua complessa e contraddittoria personalità molti difetti e pregi degli italiani.
I Carmi trionfali (in latino: Carmina triumphalia) sono una delle forme preletterarie appartenenti alla letteratura latina. Essi sono caratterizzati dall'utilizzo del verso e dall'oralità; infatti non venivano trascritti, ma solamente recitati. Gli unici esempi conosciuti sono stati tramandati grazie ad alcuni autori, che li hanno citati nelle loro opere. Durante la cerimonia del trionfo un corteo formato dalle massime autorità romane, dal generale vittorioso e dai suoi soldati sfilava dalla Porta Triumphalis al Campidoglio. In questa occasione, i legionari romani improvvisavano tali carmina. Questi canti erano il risultato dell'unione di frasi di lode verso il comandante vincitore assieme a frasi di scherno. Infatti i soldati, approfittando dell'atmosfera festosa e permissiva, non si limitavano ad elogiare il loro comandante, ma ne facevano oggetto di ilarità, prendendolo in giro. La funzione di tali carmina era quella di moderare l'esaltazione del successo mediante lo scherno e non suscitare superbia nel condottiero vittorioso celebrato. Poiché con questi canti si derideva il trionfatore, i Carmi trionfali sono considerati dei Fescennini. Agli studiosi questa pratica è parsa sorprendente, vista la grande disciplina e il rigore che vigeva in tutti gli aspetti della società romana e soprattutto in ambiente militare.Tra i Carmina triumphalia giunti fino a noi abbiamo quelli che i soldati cantarono durante il trionfo di Cesare. A riportarlo è lo storico Svetonio, in un carmen in cui si fa allusione all'omosessualità di Cesare. Un altro esempio di carmen, ancora riferito a Giulio Cesare, è quello trascritto dai biografi dello stesso condottiero e recitato in occasione della vittoria sui Galli riportata nel 46 a.C. In questi due versi i soldati scherzano sulla calvizie del loro comandante, di cui evidenziavano soprattutto aspetti legati alla vita sessuale e al modo, alquanto discutibile, di gestire il denaro.
Bagno a Ripoli (pronuncia: /'baɲɲo a r'ripoli/) è un comune italiano di 25 481 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana.
Per arte romana si intende l'arte della civiltà di Roma, dalla fondazione alla caduta dell'Impero d'Occidente, sia nella città che nel resto d'Italia e nelle province orientali e occidentali. L'arte nella parte orientale dell'Impero, dopo la caduta dell'Occidente, sebbene sia in continuità con la Roma imperiale, viene indicata come arte bizantina. Le forme artistiche autoctone, nella fase delle origini e della prima repubblica, sono piuttosto elementari e poco raffinate. Con il contatto con la civiltà greca Roma avrà un atteggiamento ambivalente nei confronti della "superiore" arte greca: progressivamente ne apprezzerà le forme, mentre proverà disprezzo per gli autori, artisti greci socialmente inferiori nei confronti dei conquistatori romani (lo stesso atteggiamento era tenuto verso filosofi e poeti ellenici). Con il passare dei secoli l'arte greca avrà un sempre maggiore apprezzamento, anche se non mancheranno tendenze autoctone "anticlassiche" che costituiranno un elemento di continuità con l'arte romanica.