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San Giuseppe (in ebraico: יוֹסֵף?, Yosef; in greco antico Ιωσηφ; in latino: Ioseph ...-...) secondo il Nuovo Testamento è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù; è definito come uomo giusto. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa, fu dichiarato patrono della Chiesa cattolica dal beato Pio IX l'8 dicembre 1870. San Giuseppe, Maria e Gesù bambino sono anche collettivamente riconosciuti come la Sacra Famiglia.
La novena è un'attività di devozione cristiana che consiste principalmente nel recitare preghiere (come il Rosario) ripetute per nove giorni consecutivi, prima di una Solennità o della ricorrenza della morte di un santo. Il suo nome proviene dal latino medievale novenus (nono). È destinata alla preparazione a una ricorrenza solenne, come il Natale o la Pentecoste, o anche solo per richiedere particolari grazie. La pratica trae ispirazione dagli Atti degli Apostoli (1,14), dove viene descritto come la Madonna e gli Apostoli pregarono in modo assiduo e concorde nei nove giorni compresi tra l'Ascensione di Gesù e la discesa in terra dello Spirito Santo durante la Pentecoste. Benché sia una pratica eminentemente cattolica, si ritrova tuttora in alcune comunità di religione protestante.
La parola Shekhinah (leggi: sce-chi-nà – in ebraico: שְׁכִינָה?; in arabo: السكينة) è una traslitterazione del sostantivo ebraico femminile singolare שכינה , reso talvolta dagli omofoni Shechinah, Shekina, Shechina, Schechinah. La sua etimologia è connessa al verbo שכן (sciakhàn), dimorare, e può essere resa letteralmente come "dimora", "abitazione".All'interno della tradizione biblica e teologica ebraica indica la presenza fisica di Dio (il Signore, appellativo con cui ci si riferisce alla divinità, altrimenti impronunciabile).Di Shekhinah si parla, in particolare, relativamente a: il tabernacolo costruito sulla direzione di Mosè dagli Israeliti durante il loro soggiorno nel deserto del Sinai (XIII secolo a.C.), narrato nel Libro dell'Esodo; il Tempio di Gerusalemme, costruito da Salomone nel X secolo a.C.; le manifestazioni epifaniche di Dio ai suoi fedeli.
Sant'Antoni 'e su fogu è un termine sardo che significa Sant'Antonio del fuoco ed identifica una festa sarda in onore di Sant'Antonio Abate che unisce devozione cristiana e riti pagani. Le origini di questa festa sono remote, ma la festa si trova documentata solo dalla metà del XIX secolo. Si svolge in molti paesi della Sardegna con aspetti e situazioni diverse collegate alla tradizione locale. Nella notte tra il 16 e il 17 gennaio, l'usanza vuole che si accendano dei grandi falò, di solito nel piazzale antistante la chiesa dedicata a Sant'Antonio, in quanto si dice che Sant'Antonio Abate sia custode del fuoco e guaritore dell'Herpes zoster chiamato anche "fuoco di Sant'Antonio".