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L'ipotesi dell'esistenza di universi o dimensioni parallele ha attirato nel corso della storia, e in particolare nel campo della fantascienza, l'attenzione di numerosi autori di narrativa, fumetti e cinema, che hanno esplorato nelle loro opere tali concetti e descritto mondi alternativi, talvolta ucronie e viaggi immaginari in realtà parallele. Tale esplorazione immaginativa non di rado precede e anticipa quella propriamente scientifica, sviluppatasi dalla seconda metà degli anni cinquanta (Interpretazione a molti mondi di Everett). L'invenzione del concetto stesso di universi paralleli è infatti attribuita allo scrittore statunitense Murray Leinster nel 1934, divenendo un tema classico della fantascienza. Anche l'arte ha in qualche modo esplorato questo concetto, con le opere di Maurits Cornelis Escher.
L'ipercubo (o n-cubo) è una forma geometrica regolare immersa in uno spazio di quattro o più dimensioni. L'ipercubo è un politopo (l'analogo multidimensionale di poligoni e poliedri), che generalizza in dimensione più alta i concetti di punto, segmento, quadrato e cubo, appartenenti rispettivamente alle dimensioni 0, 1, 2 e 3. Il prefisso "iper", usato per indicare una generalizzazione in dimensioni superiori a 3, è usato anche per altre figure geometriche, come l'ipersfera e l'iperpiano. In alcuni testi il prefisso è sostituito dalla dimensione, e si parla quindi di n-cubo o n-sfera: un quadrato per esempio è un 2-cubo mentre un cubo è un 3-cubo. In dimensione 4, l'ipercubo è chiamato tesseratto (dal greco τέσσερις ακτίνες, ovvero "quattro raggi", con riferimento ai quattro spigoli che si dipartono da ogni vertice della figura): è costituito da 24 facce bidimensionali quadrate, e da 8 facce 3-dimensionali cubiche. La diagonale maggiore di un ipercubo n {\displaystyle n} -dimensionale unitario è uguale a n {\displaystyle {\sqrt {n}}} . Detta invece l {\displaystyle l} la lunghezza dello spigolo, la diagonale maggiore di un n {\displaystyle n} -cubo avrà lunghezza d pari a d = l n {\displaystyle d=l{\sqrt {n}}} .
Edwin Abbott Abbott (Marylebone, 20 dicembre 1838 – Hampstead, 12 ottobre 1926) è stato uno scrittore, teologo e pedagogo britannico.
La macchina del tempo (The Time Machine) è un romanzo di fantascienza di H. G. Wells, pubblicato per la prima volta nel 1895. È una delle prime storie ad aver portato nella fantascienza il concetto di viaggio nel tempo basato su un mezzo meccanico, inaugurando un intero filone narrativo che ha avuto particolare fortuna nel XX secolo. Sarà proprio nel 1895 che Wells otterrà il successo dando alle stampe La macchina del tempo, La visita meravigliosa e Il bacillo rubato e altri casi, considerate le sue prime opere rivolte al grande pubblico. L'anno dell'affermazione letteraria di Wells coincide casualmente con l'anno di morte del suo maestro Thomas Henry Huxley e con quello del matrimonio con la sua alunna Amy Catherine Robbins.