Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Dario Luigi Angelo Fo (Sangiano, 24 marzo 1926 – Milano, 13 ottobre 2016) è stato un drammaturgo, attore, regista, scrittore, autore, illustratore, pittore, scenografo, attivista e comico italiano. Fu autore di rappresentazioni teatrali che fanno uso degli stilemi comici propri della commedia dell'arte italiana e che sono rappresentati con successo in tutto il mondo. In quanto attore, regista, scrittore, scenografo, costumista e impresario della sua stessa compagnia, Fo è stato un uomo di teatro a tutto tondo. Famoso per i suoi testi teatrali di satira politica e sociale e per l'impegno politico di sinistra, con la moglie Franca Rame fu tra gli esponenti del Soccorso Rosso Militante. Nel 1997 vinse il premio Nobel per la letteratura con la seguente motivazione:
Enrico Rame (Olgiate Olona, 28 ottobre 1918 – New York, 31 maggio 1986) è stato un attore italiano.
La Storia della tigre è un monologo drammatico di Dario Fo, composto dopo un viaggio in Cina nell'estate 1975 con la moglie Franca Rame e altri membri della loro compagnia teatrale. Secondo un'antica tradizione cinese, l'espressione "avere la tigre" significa possedere una grande forza di volontà e di partecipazione per difendere la libertà e la giustizia sociale. Lo spettacolo venne portato in tournée in Italia nel 1978.Nel 1980 l'opera venne pubblicata nella raccolta Storia della tigre ed altre storie, insieme ad altri tre monologhi (Il primo miracolo di Gesù Bambino, Dedalo e Icaro, Il sacrificio di Isacco). Il 2 dicembre 1980, il monologo fu messo in scena al Theâtre de l'Est parisien di Parigi.
Morte accidentale di un anarchico è una delle commedie più note di Dario Fo, vincitore del Premio Nobel per la letteratura nel 1997, rappresentata per la prima volta il 5 dicembre 1970 a Varese da Fo e il suo gruppo teatrale "La Comune". La commedia è dedicata alla "morte accidentale" (come ironicamente ricorda il titolo stesso, sostenendosi nell'opera la tesi dell'omicidio) dell'anarchico Giuseppe Pinelli, avvenuta nella Questura di Milano in circostanze inizialmente non chiare, poi archiviate da un'indagine della magistratura come un caso di "malore attivo", il 15 dicembre 1969, cadendo dalla finestra del quarto piano durante il suo interrogatorio. A seguito della violenta campagna politica che ne seguì fu ucciso il commissario di polizia Luigi Calabresi. L'allestimento dello spettacolo costò a Fo più di quaranta processi in varie parti d'Italia: per evitare problemi di tal genere Fo spostò l'azione della commedia dall'Italia agli Stati Uniti d'America, dove negli anni venti, nella città di New York, era accaduto un fatto di cronaca simile agli avvenimenti accaduti intorno alla morte di Pinelli che aveva come protagonista Andrea Salsedo, amico di Bartolomeo Vanzetti. L'opera nacque e si sviluppò grazie a materiali reperiti dai coniugi Fo (verbali dei processi, articoli di stampa, interviste) e cambiò forma man mano che nuove notizie contribuivano all'approfondimento sul caso Pinelli: fu così che dal 1970 al 1973 si ebbero tre stesure del lavoro.
Mistero buffo è un'opera teatrale di Dario Fo. Presentato per la prima volta come giullarata popolare nel 1969, è di fatto un insieme di monologhi che descrivono alcuni episodi ad argomento biblico, ispirati ad alcuni brani dei vangeli apocrifi o a racconti popolari sulla vita di Gesù. Ebbe molto successo e fu replicato migliaia di volte, perfino negli stadi. È recitato in una lingua reinventata, una miscela di molti linguaggi fortemente onomatopeica detta grammelot, che assume di volta in volta la cadenza e le parole, in questo caso, delle lingue locali padane. Mistero buffo fu un'opera originale che influenzò molti autori e attori, e viene considerato un modello per il genere del teatro di narrazione, sviluppato in seguito da attori-narratori come Baliani e Paolini. Una differenza che tuttavia separa nettamente le rappresentazioni di Fo dagli spettacoli narrativi della generazione successiva è il diverso uso del corpo e delle potenzialità sceniche dell'attore. Nel Mistero buffo ogni suono, verso, parola o canto, uniti alla complessa gestualità utilizzata formano un insieme semantico inscindibile, di cui il racconto degli eventi è solo un canovaccio. Lo stile, irriverente e portato all'eccesso, si richiama infatti alle rappresentazioni medioevali eseguite dai giullari e dai cantastorie. Il punto centrale dell'opera è costituito dalla presa di coscienza dell'esistenza di una cultura popolare, vero cardine della storia del teatro ma anche di altre arti, che è stata sempre, secondo Fo, posta in piano subalterno rispetto alla cultura ufficiale. Tramite l'esposizione di drammi religiosi, moralità e parabole in chiave satirico-grottesca ed anticlericale, Fo rovescia il punto di vista dello spettatore ponendo l'accento sulla mistificazione degli avvenimenti storici e letterari nel corso dei secoli. Per questo motivo l'opera prende il nome di "Mistero buffo", in riferimento ai Misteri riletti in chiave buffonesca. Le edizioni di Mistero buffo sono numerose e constano di differenti integrazioni durante il corso degli anni: Rosa fresca aulentissima, componimento di Cielo d'Alcamo che apre la rappresentazione, era assente nella prima edizione dell'opera. Lo stesso Dario Fo ha confermato che nella stesura dell'opera ha avuto una certa influenza la raccolta di novelle Le Parità e le storie morali dei nostri villani dell'antropologo chiaramontano Serafino Amabile Guastella.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
Domenico Rame (Lonato, 29 aprile 1885 – Varese, 19 settembre 1948) è stato un attore teatrale italiano, successivamente capocomico.
Coppia aperta, quasi spalancata è un'opera teatrale diretta da Dario Fo.