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Il Ducato di Modena e Reggio, con capitale Modena, fu uno degli antichi Stati italiani. Fu sotto dominio estense dal 1452 al 1796 e asburgico-estense dal 1815 al 1859.
La via Vandelli è un'antica strada commerciale e militare, realizzata a metà del XVIII secolo per collegare Modena (capitale dell'omonimo ducato) e Massa.
Francesco V Ferdinando Geminiano d'Asburgo-Este (Modena, 1º giugno 1819 – Vienna, 20 novembre 1875) appartenente alla linea Asburgo-Este, figlio maggiore del duca Francesco IV d'Asburgo-Este e della principessa Maria Beatrice di Savoia (1792-1840), fu l'ultimo sovrano regnante del Ducato di Modena e Reggio.
Il Ducato di Massa e Principato di Carrara è stato un piccolo stato italiano della Toscana settentrionale esistito tra il 1664 e il 1829. Lo stato era centrato su un piccolo territorio affacciato sul mare che comprendeva le due città di Massa e Carrara (amministrate in unione personale), nelle quali si trovavano le residenze dei sovrani (nei rispettivi palazzi cittadini e nella rocca Malaspina). Pur con numerose modifiche ed espansioni territoriali avvenute nel corso dei secoli, i feudi veri e propri non si estesero mai oltre i confini dell'attuale provincia di Massa e Carrara.
Ciro Menotti (Migliarina di Carpi, 23 gennaio 1798 – Modena, 26 maggio 1831) è stato un patriota italiano.
Camillo Paolo Filippo Giulio Benso, conte di Cavour, di Cellarengo e di Isolabella, noto semplicemente come conte di Cavour o Cavour (Torino, 10 agosto 1810 – Torino, 6 giugno 1861), è stato un politico, patriota e imprenditore italiano. Fu ministro del Regno di Sardegna dal 1850 al 1852, presidente del Consiglio dei ministri dal 1852 al 1859 e dal 1860 al 1861. Nello stesso 1861, con la proclamazione del Regno d'Italia, divenne il primo presidente del Consiglio dei ministri del nuovo Stato e morì ricoprendo tale carica. Fu protagonista del Risorgimento come sostenitore delle idee liberali, del progresso civile ed economico, dell'anticlericalismo, dei movimenti nazionali e dell'espansionismo del Regno di Sardegna ai danni dell'Austria e degli stati italiani preunitari. In economia promosse il libero scambio, i grandi investimenti industriali (soprattutto in campo ferroviario) e la cooperazione fra pubblico e privato. In politica sostenne la promulgazione e la difesa dello Statuto albertino. Capo della cosiddetta Destra storica, siglò un accordo (Connubio) con la Sinistra con la quale realizzò diverse riforme. Contrastò apertamente le idee repubblicane di Giuseppe Mazzini e spesso si trovò in urto con Giuseppe Garibaldi, della cui azione temeva il potenziale rivoluzionario. In politica estera coltivò con abilità l'alleanza con la Francia grazie alla quale, con la seconda guerra di indipendenza, ottenne l'espansione territoriale del Regno di Sardegna in Lombardia. Riuscì a gestire gli eventi politici (sommosse nel Granducato di Toscana, nei ducati di Modena e Parma e nel Regno delle Due Sicilie) che assieme all'impresa dei Mille portarono alla formazione del Regno d'Italia.
La battaglia di Lepanto (L panto; chiamata Efpaktos dagli abitanti, Lepanto dai veneziani e nebaht in turco), detta anche battaglia delle Echinadi o Curzolari, fu uno scontro navale avvenuto il 7 ottobre 1571, nel corso della guerra di Cipro, tra le flotte musulmane dell'Impero ottomano e quelle cristiane (federate sotto le insegne pontificie) della Lega Santa che riuniva le forze navali la cui met era della Repubblica di Venezia da sola e l'altra met composta congiuntamente dalle galee dell'Impero spagnolo (con il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia), dello Stato Pontificio, della Repubblica di Genova, dei Cavalieri di Malta, del Ducato di Savoia, del Granducato di Toscana del Ducato di Urbino, della Repubblica di Lucca (che partecip all'armamento delle galee genovesi), del Ducato di Ferrara e del Ducato di Mantova. La battaglia, quarta in ordine di tempo e la maggiore, si concluse con una schiacciante vittoria delle forze alleate, guidate da Don Giovanni d'Austria, su quelle ottomane di M ezzinzade Al Pasci , che mor nello scontro.
La dinastia d'Austria-Este è un ramo cadetto della Casa d'Asburgo, derivato dal ramo Asburgo d'Austria e generatosi nel 1771 con il matrimonio tra Ferdinando Carlo, figlio di Maria Teresa d'Austria e Francesco I di Lorena, e la principessa Maria Beatrice d'Este, unica figlia del duca Ercole III d'Este e della duchessa e principessa Maria Teresa Cybo-Malaspina. Entrambi i genitori di Maria Beatrice furono gli ultimi sovrani della loro dinastia, gli Este e i Cybo-Malaspina. Alla morte di Ercole III Ferdinando divenne duca titolare di Modena e Reggio, senza mai poter prendere possesso del Ducato, occupato da Napoleone Bonaparte. Fu invece Francesco IV, figlio di Ferdinando e Maria Beatrice, a divenire il primo membro della dinastia degli Austria-Este a regnare su Modena e Reggio e su Massa e Carrara. Francesco V d'Austria-Este, figlio di Francesco IV, fu l'ultimo sovrano a regnare su Modena e Reggio e su Massa e Carrara, fino alla loro annessione nel 1859 alle Province Unite del Centro Italia (Regno di Sardegna) e alla successiva nascita del Regno d'Italia nel 1861. La dinastia si estinse nel 1875 con la morte del duca di Modena e Reggio, Francesco V, ma quest'ultimo lasciò la maggior parte del suo immenso patrimonio al suo giovane cugino, l'arciduca Francesco Ferdinando, a determinate condizioni, una delle quali era che l'erede e gli eredi futuri aggiungessero il nome d'Este al proprio. Tuttavia, poiché i figli di Francesco Ferdinando erano nati da un matrimonio morganatico, il 16 aprile 1917 l'imperatore Carlo I d'Asburgo-Lorena, come Capo della Casa d'Asburgo-Lorena, emanò delle lettere patenti conferendo il nome, le armi e il patrimonio d'Austria-Este al figlio Roberto e alla di lui discendenza secondo la primogenitura maschile. L'attuale Capo di Casa d'Austria-Este è Lorenzo, figlio di Roberto.