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La Via Lattea (dal latino Via Lactea) è la galassia a cui appartiene il nostro sistema solare; è "la galassia" per eccellenza: il nome infatti deriva dal greco galaxias (correlato alla parola latte) utilizzato in epoca greca per designarla. In base agli studi più recenti pare che, da un punto di vista strettamente morfologico, sia una galassia a spirale barrata, ovvero una galassia composta da un nucleo attraversato da una struttura a forma di barra da cui si dipartono i bracci di spirale che seguono un andamento logaritmico; insieme alla Galassia di Andromeda, è il membro principale del Gruppo Locale, un gruppo di galassie comprendente anche la Galassia del Triangolo ed una cinquantina di galassie minori, principalmente galassie nane. Nell'astronomia osservativa, il termine designa la debole banda luminosa biancastra dall'aspetto lattiginoso che attraversa diagonalmente la sfera celeste, formata dalle stelle e dalle nebulosità situate nel disco galattico stesso. La Via Lattea è più brillante in direzione della costellazione del Sagittario, dove si trova il centro galattico che però non è visibile a causa dell'assorbimento della luce da parte delle dense polveri presenti in quella direzione. Nel corso della storia molti miti e leggende sono sorti per spiegare l'origine della Via Lattea: dal latte di Era che allatta Eracle nella mitologia greca al Gange etereo dell'India; immaginata da Democrito e dagli astronomi arabi come una scia di stelle lontane, fu riconosciuta come tale da Galileo Galilei e, in seguito, da studiosi e filosofi come Immanuel Kant, William Herschel e Lord Rosse. Secondo alcune fonti il termine "Via Lattea" va riferito esclusivamente alla scia luminosa osservabile nel cielo notturno; in campo scientifico, consuetudine radicata principalmente nei Paesi anglosassoni, per indicare la galassia nel complesso sarebbe preferibile utilizzare il termine Galassia Via Lattea (in inglese Milky Way Galaxy) o anche la Galassia, con l'iniziale maiuscola. Tuttavia anche nelle pubblicazioni scientifiche la locuzione Via Lattea resta la più diffusa, anche per indicare la galassia nel suo complesso.
Per Storia dell'India si intende la storia del Subcontinente indiano e in un'accezione più ristretta si intende invece la storia della Repubblica dell'India. Ad essere rigorosi non si potrebbe parlare della Storia dell'India intesa come Repubblica dell'India se non a partire dal 15 agosto del 1947, data di nascita di questo Stato dopo un lungo asservimento coloniale. Non avrebbe però senso analizzare la storia della repubblica indiana se non tenendo conto delle sue vicende sotto il periodo coloniale e a partire dalla comune storia di tutto il Subcontinente indiano. Non si potrebbe capire l'India moderna senza analizzare complessivamente la storia della (o forse sarebbe meglio dire delle) civiltà indiana. Inoltre anche dopo il 1947 la storia indiana è rimasta strettamente legata al resto del subcontinente, specialmente al Pakistan, con cui ha combattuto ben quattro guerre e al quale tutt'oggi contende la regione islamica del Kashmir.
Con Indoari o Arii (anche Ariani o Indoariani), si indica un antico popolo nomade appartenente al gruppo indoiranico dei popoli indoeuropei, che penetrò nel Subcontinente indiano nel II millennio a.C., subentrando alla Civiltà della valle dell'Indo e imponendosi su un ampio territorio. Disperdendosi su un'area tanto vasta, la lingua di questo popolo (di matrice indoiranica) subì un processo di frammentazione, che diede origine alle varie lingue indiane antiche (come il sanscrito) e moderne (come l'hindi).
La Compagnia Britannica delle Indie Orientali (British East India Company), fino all'Atto di Unione del 1707 Compagnia inglese delle Indie Orientali, nacque il 31 dicembre 1600, quando la regina Elisabetta I d'Inghilterra accordò una "carta" o patente reale che le conferiva per 21 anni il monopolio del commercio nell'Oceano Indiano. Prima delle compagnie commerciali europee create nel XVII secolo per conquistare "le Indie" e dominare i flussi commerciali con l'Asia, trovò il suo posto accanto alla Compagnia Olandese delle Indie Orientali, la celebre VOC (Vereenigde Oostindische Compagnie), e prese il sopravvento sulla Compagnia francese delle Indie Orientali, che condusse alla rovina conquistando tutti i suoi possedimenti in India, segnando profondamente il futuro Impero britannico. Il primo Governatore fu Thomas Smyth, nominato il 31 dicembre 1600, e che mantenne la carica solo per quattro mesi. Società anonima, sarebbe diventata l'impresa commerciale più potente della sua epoca, fino ad acquisire funzioni militari e amministrative regali nell'amministrazione dell'immenso territorio indiano. Colpita in pieno dall'evoluzione economica e politica del XIX secolo, declinò progressivamente e poi scomparve nel 1874. Dal suo quartier generale di Londra, la sua straordinaria influenza si estese a tutti i continenti: la Compagnia presiedette alla creazione dell'India britannica, il cosiddetto Raj, fondò Hong Kong e Singapore, ingaggiò Capitan Kidd per combattere la pirateria, impiantò la coltura del tè in India, tenne Napoleone prigioniero a Sant'Elena, e si trovò direttamente implicata nel celebre Boston Tea Party che funse da detonatore per la guerra d'indipendenza degli Stati Uniti.
La carestia del Bengala del 1943-1944 è stata una carestia verificatasi nella regione del Bengala durante la seconda guerra mondiale. La regione faceva parte dell'India britannica, ma l'Esercito imperiale giapponese aveva occupato la Birmania e controllava il golfo del Bengala. L'emergenza iniziò in seguito ad un'inondazione che nell'ottobre 1942 distrusse i raccolti. Il numero delle vittime, a seconda delle stime, varia tra i due e i quattro milioni di persone. Si stima che persero la vita 2,1-3 milioni di persone su una popolazione di 60,3 milioni a causa di inedia, malaria e altre malattie aggravate da malnutrizione, migrazione forzata, condizioni igieniche precarie e assenza di cure mediche. Milioni di persone si impoverirono quando la crisi travolse ampi segmenti dell'economia e sconvolse in modo catastrofico il tessuto sociale. Alla fine, le famiglie si disintegrarono; gli uomini vendettero le loro piccole fattorie e abbandonarono le casa per cercare lavoro o per unirsi al British Indian Army, mentre donne e bambini divennero migranti senza casa, viaggiando spesso a Calcutta o in altre grandi città in cerca di aiuto. Gli storici di solito attribuiscono alla carestia una causa antropica, affermando che le politiche coloniali durante il periodo di guerra crearono ed esacerbarono la crisi. Una minoranza di studiosi afferma tuttavia che la carestia abbia avuto cause naturali.L'economia del Bengala era prevalentemente agricola, e tra la metà e i tre quarti della popolazione povera rurale viveva in una "condizione di semi-fame". La produttività agricola stagnante non fu in grado di far fronte a una popolazione in rapido aumento, con un conseguente calo a lungo termine della disponibilità pro capite di riso e un numero crescente di lavoratori poveri e senza terra. Un'alta percentuale di persone lavorò sotto un ciclo cronico e vertiginoso di indebitamento che si concluse con la schiavitù per debiti e la perdita delle loro proprietà fondiarie a causa dell'accaparramento di terreni.Il finanziamento bellico portò all'inflazione, poiché la terra fu sottratta a migliaia di contadini. Molti lavoratori ricevevano salari monetari anziché pagamenti in natura con una parte del raccolto. Quando i prezzi aumentarono bruscamente, i loro salari rimasero invariati ed il calo dei salari reali rese loro meno capaci di acquistare cibo. Durante l'occupazione giapponese della Birmania, molte importazioni di riso andarono perse poiché le forniture di mercato e i sistemi di trasporto della regione furono interrotti dalle "politiche di negazione" britanniche per riso e barche. La Camera di commercio del Bengala (composta principalmente da aziende britanniche) con l'approvazione del governo del Bengala, applicò un regime alimentare per garantire la distribuzione preferenziale di beni e servizi ai lavoratori di settori prioritari come forze armate, industrie belliche, dipendenti pubblici e altre "classi prioritarie", per impedire loro di lasciare i propri incarichi. Questi fattori furono aggravati da un accesso limitato al grano: le fonti interne erano limitate da barriere commerciali interprovinciali di emergenza, mentre gli aiuti dal gabinetto di guerra di Churchill erano limitati, apparentemente a causa di una carenza di spedizioni in tempo di guerra. Tra le altre cause vi erano disastri naturali su larga scala nel Bengala sud-occidentale, come un ciclone, maremoti, inondazioni e malattie delle colture di riso. L'impatto relativo di ciascuno di questi fattori sul bilancio delle vittime è oggetto di controversie. Il governo provinciale negò inizialmente l'esistenza di una carestia e gli aiuti umanitari furono inefficaci durante i mesi peggiori della crisi. Il governo tentò prima di influenzare il prezzo della risaia, ma provocò invece la creazione di un mercato nero che incoraggiò i venditori a trattenere le scorte, portando ad un'iperinflazione dovuta alla speculazione e all'accaparramento dopo l'abbandono dei controlli. Gli aiuti aumentarono in modo significativo quando l'esercito indiano britannico prese il controllo dei finanziamenti nell'ottobre 1943, ma i soccorsi effettivi arrivarono dopo un raccolto record di riso a dicembre. Le morti per fame diminuirono, ma più della metà dei decessi correlati alla carestia si verificò nel 1944 per malattie, dopo che la crisi della sicurezza alimentare si era attenuata.
Il Bengala, conosciuto anche come Bôngo (in bengalese বঙ্গ), Bangla (বাংলা), Bôngodesh (বঙ্গদেশ), e Bangladesh (বাংলাদেশ) in bengalese, è una regione nord-orientale del Subcontinente indiano. La maggior parte è divisa tra il Bangladesh (Bengala Orientale) e lo stato federato indiano del Bengala Occidentale, mentre alcuni territori appartenenti allo scomparso Regno del Bengala (durante il periodo della monarchia locale e del dominio britannico) sono divenuti territorio di alcuni stati confinanti dell'India nord-orientale, come Bihar, Tripura e Orissa. La gran parte del territorio del Bengala è abitata da bengalesi. La regione del Bengala è una tra le più densamente popolate della terra, con una densità di popolazione superiore a 900 ab./km2. La maggior parte della regione soggiace nel delta del Gange-Brahmaputra o delta del Gange, il più grande delta del mondo. Nella parte meridionale del delta si trovano le Sundarbans, la più grande foresta di mangrovie del mondo nonché habitat della tigre del Bengala. Anche se la maggior parte della popolazione della regione è di estrazione rurale e agraria, proprio qui si trovano due metropoli, Kolkata (in precedenza chiamata Calcutta) e Dacca. La regione del Bengala è conosciuta per il suo contributo al progresso socio-culturale della società indiana, il Rinascimento bengalese, e per le attività rivoluzionarie del suo popolo durante il movimento di indipendenza indiano. Il Bengala era un tempo riconosciuto come uno dei centri preminenti del pensiero mondiale: "Quello che il Bengala pensa oggi, l'India lo pensa domani e il resto del mondo il giorno dopo", disse Gopal Krishna Gokhale, storico leader del movimento per l'indipendenza dell'India.
Il Bangladesh (pron. [banɡlaˈdɛʃ] o [ˈbanɡladɛʃ]; in bengalese বাংলাদেশ), ufficialmente Repubblica Popolare del Bangladesh (গণপ্রজাতন্ত্রী বাংলাদেশ), è uno stato dell'Asia. Confina su tutti i lati con l'India con l'eccezione di un piccolo tratto, nell'estremo sud-est, in cui confina con la Birmania; a sud è bagnato dal golfo del Bengala. Assieme con lo stato indiano del Bengala Occidentale costituisce la regione etnico-linguistica dei bengalesi o del Bengala. Il nome Bangladesh significa in bengalese Paese del Bengala. Il Paese si estende su 147 570 km² (inclusi di 10 090 km² di acque), e conta una popolazione di 168 957 745 di abitanti. L'Islam fu principalmente introdotto sotto il regno del Sultanato di Delhi. Durante il dominion del Sultanato di Bengala, la regione fu definita dagli europei come il miglior Paese per il commercio. Nel XVII secolo sotto il regno Moghul, l'economia dell'attuale Bangladesh e del Bengala Occidentale, valeva circa il 12% del PIL mondiale, ed era soprannominata come il Paradiso delle nazioni e leader della produzione mondiale, La ricchezza e lo splendore monumentale di Dacca e delle città del Bangladesh superava quella delle capitali europee. Inoltre, il Bengala orientale rappresentava il 40% delle importazioni olandesi dall'Asia. Nel XVIIl secolo il Bangladesh era una società pre-industriale, assai sviluppata. Fu conquistato dagli inglesi nel 1757. I confini dell'odierno Bangladesh sono stati stabiliti con la partizione del Bengala nel 1947, quando la regione divenne la porzione orientale del neocostituito Pakistan, sebbene separata dal resto dello stato da 1 600 km attraverso l'India. Discriminazioni linguistiche, politiche ed economiche condussero ad agitazioni popolari contro il Pakistan occidentale, che portarono alla guerra per l'indipendenza nel 1971 e la costituzione dello stato del Bangladesh. Tuttavia, la nuova nazione ha dovuto sopportare carestie, catastrofi naturali e la povertà diffusa, così come sconvolgimenti politici e colpi di stato militari. Il ripristino della democrazia nel 1991 (vedi democrazia islamica) è stato seguito da una relativa stabilità e progresso economico. Il Bangladesh è tra i paesi più densamente popolati del mondo e ha un elevato tasso di povertà. Geograficamente il paese è localizzato sulla fertile pianura del delta di Gange e Brahmaputra, ed è soggetto alle annuali inondazioni dei monsoni e cicloni. Il Bangladesh è membro di Commonwealth, SAARC, BIMSTEC, OIC, e D-8. Come rilevato dalla Banca Mondiale nel luglio 2005, il paese ha compiuto progressi significativi nello sviluppo umano nei settori dell'alfabetizzazione, nella parità di scolarizzazione e nella riduzione della crescita della popolazione.
L'anno senza estate, conosciuto anche come l'anno della povertà e Eighteen hundred and froze to death (1800 e si moriva di freddo nei paesi di lingua inglese), fu il 1816, anno durante il quale gravi anomalie al clima estivo distrussero i raccolti nell'Europa settentrionale, negli stati americani del nord-est e nel Canada orientale. Lo storico John D. Post lo ha battezzato "l'ultima grande crisi di sopravvivenza nel mondo occidentale". Oggi si ritiene che le aberrazioni climatiche furono causate dall'eruzione vulcanica del Tambora, nell'isola di Sumbawa dell'attuale Indonesia (allora Indie orientali olandesi), avvenuta dal 5 al 15 aprile 1815, eruzione che immise grandi quantità di cenere vulcanica negli strati superiori dell'atmosfera. Il vulcano Soufrière nell'isola di Saint Vincent nei Caraibi nel 1812, e il monte Mayon nelle Filippine nel 1814, avevano già eruttato abbondanti polveri e gas pesanti nell'atmosfera. Come è comune a seguito di grandi eruzioni vulcaniche, la temperatura globale si abbassò poiché la luce solare faticava ad attraversare l'atmosfera. Tali fenomeni si sovrapposero ad un periodo in cui si verificò il minimo di Dalton, durante il quale si ritiene che il Sole abbia emanato meno energia. In quel periodo, inoltre, era ancora in corso la cosiddetta piccola era glaciale, periodo di raffreddamento generale del pianeta che, dal medioevo, si protrasse fino al 1850.