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Tīmūr Barlas (in chagatai تیمور, Temür; persiano: تیمور لنگ, Timur-e lang o Tīmūr Lang, ossia Timur "lo zoppo"; conosciuto in Europa come Tamerlano (it.), o Tamerlane (fr., eng.); Kesh, 1336 circa – Otrar, 19 gennaio 1405) è stato un condottiero turco-mongolo, che tra il 1370 e il 1405 conquistò larga parte dell'Asia centrale e occidentale, fondando l'Impero timuride. È considerato uno dei più celebri conquistatori e strateghi della storia. Da lui discesero l'astronomo e scienziato Uluğ Bek e l'imperatore Babur ("il Leone"), fondatore della dinastia Mogul nel subcontinente indiano. Figlio del capo della tribù turco-mongola dei Barlas, stanziatasi nel Khanato Chagatai in seguito all'invasione mongola del secolo precedente, si considerava un discendente della stirpe di Gengis Khan (come sta scritto sulla sua tomba a Samarcanda) e aspirava a riedificarne l'impero.Giudicato un genio dell'arte militare, aveva la capacità di tenere in pugno un esercito sterminato, composto da cavalieri nomadi provenienti dai quattro angoli dell'Asia (turco-mongoli chagatay, mongoli, tartari, turcomanni, persiani e persino, infine, indiani con i loro elefanti) e di condurli di vittoria in vittoria in alcune delle più grandi battaglie del medioevo. Aveva anche inventato gli Scacchi Tamerlani.Tamerlano fu un implacabile distruttore di eserciti nemici e delle città che gli si opponevano, al pari del suo predecessore Gengis Khan, ma diversamente da questi fu anche protettore di letterati, uomini di scienza e artisti e costruttore di splendidi edifici (come a Samarcanda e a Kesh). Tamerlano segnò al tempo stesso il culmine e il declino delle grandi invasioni dei cavalieri nomadi in Asia e in Europa. Molto abile nello sfruttare le divisioni degli avversari, costruì il suo impero sulle vittorie militari e su una doppia legittimazione. Come "erede" della legittimazione di Gengis Khan, dopo avere riunificato sotto il suo dominio i Khanati gengiskhanidi dell'Asia centrale (Chagatai) e della Persia (Ilkhan), distrusse anche la potenza della cosiddetta Orda d'Oro, che non si riprese mai più, rendendo così possibile la nascita del principato di Moscovia e l'indipendenza di quello di Kiev, dai quali si formerà la Russia moderna. Tamerlano si considerava anche un ghazi, ovvero un "Combattente per la Fede", e con questa legittimazione si scontrò con i khanati mongoli, ancora legati allo sciamanesimo, e con i sultanati indiani, strappando anche ai cristiani Smirne, il Regno di Georgia e i possedimenti genovesi nel Mar Nero. Alla fine della sua vita, l'impero di Tamerlano aveva un'estensione immensa, dalla Moscovia e dall'Ucraina fino alle attuali Turchia e Siria a occidente, e a oriente fino ai confini della Cina, comprendendo tutta l'Asia centrale, la Persia e l'India. Personalmente non assunse mai altro titolo se non quello di emiro (comandante), o Grande Emiro, come per ribadire costantemente il fatto che governava soltanto in nome della legittima dinastia dei Khan mongoli, discendenti diretti di Gengis Khan. Assunse peraltro anche il titolo di Khaghan, cioè "Genero imperiale", dopo il matrimonio con la principessa Bibi Khanum, discendente diretta di Gengis Khan. L'impero timuride che creò aveva al suo centro le odierne nazioni del Turkestan asiatico (gli odierni Uzbekistan, Kazakistan, Turkmenistan, Kirghizistan), includendo l'Afghanistan, l'Iran, e il Caucaso. Sottomise il Khanato dell'Orda d'Oro (1395), il Sultanato di Delhi nel 1398 (India Tughlaq), il Sultanato mamelucco (Iraq e Siria) (1400) e l'Anatolia ottomana, arrivando sulle sponde del Mediterraneo e a sconfiggere a Smirne i cavalieri di Rodi (1402-1403), anche se queste ultime conquiste rimasero in mano ai suoi discendenti (Timuridi) solo per pochi anni, tornando agli antichi detentori subito dopo la morte di Tamerlano nel 1405. Mentre fra le genti turco-mongole dell'Asia centrale Tamerlano ha lasciato una memoria eroica, come quelle di Alessandro Magno o di Giulio Cesare per gli europei, i biografi contemporanei di Tamerlano si dividono fra coloro che lo descrissero come il restauratore della pax mongolica e persino un precursore del Rinascimento umanistico che avrà luogo in Occidente (in genere si tratta degli autori persiani e degli occidentali), e, all'opposto, coloro che ne sottolinearono le modeste origini e la ferocia verso i nemici e gli abitanti delle città conquistate. In questo caso si tratta in genere degli autori arabi indignati per la distruzione delle città "sante" per la fede sunnita di Baghdad, Damasco e Aleppo. Secondo il principale biografo malevolo Ibn ʿArabshāh (che fu deportato ancora bambino a Samarcanda assieme ai genitori dagli uomini di Tamerlano dopo la distruzione di Damasco) ad esempio, la sua zoppia sarebbe derivata da una ferita subita in gioventù nella sua vita da nomade durante un furto di bestiame. Certamente si trattò invece di gravi ferite subite più tardi in combattimento, che lo lasciarono invalido della gamba e del braccio destri. Molto controversa è anche la questione se sia stato fin dalla gioventù un uomo colto oppure addirittura un analfabeta. Stando alle fonti storiografiche, Tamerlano poteva agevolmente sostenere una discussione su temi di filosofia, geografia o di storia antica con un erudito del calibro del grande storico Ibn Khaldūn. Anche in questo caso il paragone con Alessandro Magno o Giulio Cesare sarebbe più che giustificato. Per un altro verso le sue vittorie militari e le conquiste lasciarono una scia di stragi e di devastazioni quasi senza precedenti. Da Delhi nella valle del Gange fino a Bursa e Smirne sul Mediterraneo furono a decine le città incendiate e distrutte, come Delhi, Herat, Isfahan, Baghdad, Damasco, Aleppo, Kiev, Astrakhan e Mosca, o addirittura cancellate della carta geografica come Saraj. Le stragi delle popolazioni (stimate da alcuni studi demografici fino a 17 milioni di vittime fra civili e militari, circa il 5% della popolazione mondiale allora esistente) hanno un confronto solo con le precedenti invasioni dei mongoli di Gengis Khan. Di certo Tamerlano aveva una statura imponente, come venne descritto da chi lo incontrò di persona, e come anche si rileva dai suoi resti nella tomba di Samarcanda. Aveva inoltre forza e resistenza fisica eccezionali, al punto di potere sfidare a duello individuale i propri avversari a oltre quarant'anni di età. Le sue capacità di stratega, oltre alla sua abilità di cavaliere e nel tiro con l'arco, gli consentirono - malgrado le gravi ferite subite - di guidare personalmente fino quasi a settant'anni di età i propri eserciti in battaglia.
Kublai Khan (in mongolo Хубилай хаан, Khubilaj khaan; anche Qubilai qaghan o, nelle lingue turche, Kubilay Han) (23 settembre 1215 – Khanbaliq, 18 febbraio 1294) è stato un condottiero mongolo, 5° Khagan dal 1260 al 1294, nonché fondatore del primo Impero cinese della Dinastia Yuan. Figlio secondogenito di Tolui e Sorgaqtani Beki, quindi nipote di Gengis Khan e successore del fratello Munke, in quanto Gran Khan dei mongoli, Kublai è anche noto come l'ultimo dei Gran Khan.
Con il termine impero si intende un'organizzazione politico-territoriale di consistente ampiezza, comprendente popolazioni, territori e Paesi anche diversi, ma sottoposti a un'autorità centrale, retta da un'assemblea oppure un capo o un monarca, che spesso ha il titolo di imperatore. Attualmente l'unico capo di stato a portare questo titolo, pur governando solo la propria nazione, è l'imperatore del Giappone.Questa pagina è un ampliamento della sezione "imperi per superficie e popolazione". Essa elenca, in ordine di superficie e (quando possibile) popolazione, quasi tutti gli imperi riconosciuti che si sono avvicendati nel corso dei millenni. Si deve tenere presente che i dati inseriti sono sempre il risultato di uno studio storico-scientifico e, di conseguenza, si basano su determinate ipotesi e presentano un margine di errore più o meno ampio. Laddove sia possibile, dunque, si è cercato di indicare l'incertezza delle stime, in modo da rendere tali dati il più possibile veritieri.
L'Impero mongolo (in mongolo Ikh Mongol Uls, in caratteri cirillici Их Монгол Улс) (1206–1368) è stato il secondo impero più vasto della storia, coprendo, all'apice della sua estensione, 24,0 milioni di km², con una popolazione stimata intorno ai 100 milioni di persone, il 25,6% del totale mondiale. Fu inoltre il più vasto impero con totale continuità territoriale e il più vasto impero di terra, superando in questo persino l’impero britannico del 1921. Anche la sua costituzione fu eccezionale: la superficie di questo stato passò da 4,0 a 24,0 milioni di km2 in soli 73 anni, crollando però in breve tempo. Fu formalmente riunito un'ultima volta nel 1309 con una superficie di 23,5 milioni di km2.L'impero mongolo fu fondato da Gengis Khan nel 1206 dopo aver unificato le tribù turco-mongole del khanato khamag e aver compiuto numerose conquiste nell'Eurasia continentale. All'apice della sua potenza, nel 1279, comprendeva la maggior parte dei territori dall'Asia orientale all'Europa centrale. Nel periodo della sua esistenza, la Pax mongolica facilitò gli scambi culturali e i commerci tra Occidente, Medio Oriente ed Estremo Oriente tra il XIII ed il XIV secolo. I secoli di dominio mongolo influenzarono profondamente la demografia e la geopolitica dell'Eurasia, e diedero il via alla storia moderna di stati come Russia, Turchia, Cina, Iran e anche India. In considerazione della grande importanza che, all'interno dell'Impero mongolo, ricoprirono le popolazioni tatare, sicuramente inferiori numericamente ma molto più evolute militarmente, oggi si parla spesso di confederazione tataro-mongola, o semplicemente di Tataro-mongoli, soprattutto in riferimento all'invasione della Rus' di Kiev e dell'Europa (durante la quale il nome stesso dei Tatari venne storpiato in Tartari, in assonanza con un nome greco dell'inferno, il Tartaro appunto).L'Impero mongolo era dominato dal Gran Khan, tuttavia verso la fine del XIII secolo il potere era di fatto detenuto dai nobili locali. Dopo la morte di Gengis Khan, l'impero si divise in quattro parti (Dinastia Yuan, Khanato di Persia o Ilkhanato, Khanato Chagatai e Khanato dell'Orda d'Oro), ognuno dei quali aveva il proprio khan. Recenti ricerche hanno messo in evidenza come l'estensione dell'impero mongolo abbia ricadute visibili ancora oggi nel patrimonio genetico della popolazione eurasiatica. Si è calcolato che circa l'8% delle persone che vivono nei territori un tempo sottomessi ai Mongoli hanno cromosomi Y identici: l'ipotesi più accreditata è che questo sia proprio uno dei risultati delle invasioni mongole.
Il Basso Medioevo è una suddivisione storica del periodo medioevale, ovvero il periodo della storia europea e del bacino del Mediterraneo convenzionalmente compreso tra l'anno 1000 circa e la scoperta dell'America da parte degli Europei nel 1492, preceduto dall'Alto Medioevo. Dal XIII secolo si formarono i primi Stati nazionali in Portogallo, Francia, Italia meridionale e Inghilterra (e a partire dal XV secolo anche in Russia e Spagna) mentre nel resto della Penisola e in Germania, dove le condizioni storiche e sociali non permisero il formarsi di uno Stato unitario, fiorì l'epoca dei Comuni, i quali, tra il Trecento e il Quattrocento, diedero vita a numerose entità statuali minori (note in Italia come Signorie); in seguito alcune di queste acquisirono la connotazione di veri e propri Stati regionali. Nel Basso Medioevo i poteri universali del papato e del Sacro Romano Impero, dopo aver raggiunto il proprio apogeo, iniziarono a decadere inesorabilmente a favore delle monarchie nazionali che ormai si affermavano, dando all'Europa quel carattere, tuttora vivo, di mosaico di Stati e popoli, spesso affini, ma nel contempo diversi tra loro. L'impero iniziò a entrare in crisi con la morte di Federico II (1250), il papato con i conflitti col re di Francia che portarono allo scisma d'Occidente (1378). Durante il Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, guerre, carestie ed epidemie causarono profondi mutamenti sociali ed economici nella società europea, cambiando anche la mentalità dei ceti più elevati e degli intellettuali e uomini di cultura in alcune regioni d'Europa particolarmente evolute (Italia, ma anche Fiandre e Germania meridionale). Questi ultimi iniziarono ad attribuire una nuova importanza all'individuo, gettando le basi della civiltà umanistico-rinascimentale, che si sarebbe diffusa grazie anche al sostegno di un'aristocrazia colta e di una borghesia sempre più ampia e facoltosa.
Alessandro Manzoni, nome completo Alessandro Francesco Tommaso Antonio Manzoni (Milano, 7 marzo 1785 Milano, 22 maggio 1873), stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano. Considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana, Manzoni ebbe il merito principale di aver gettato le basi per il romanzo moderno e di aver cos patrocinato l'unit linguistica italiana, sulla scia di quella letteratura moralmente e civilmente impegnata propria dell'Illuminismo italiano. Passato dalla temperie neoclassica a quella romantica, il Manzoni, divenuto fervente cattolico dalle tendenze liberali, lasci un segno indelebile anche nella storia del teatro italiano (per aver rotto le tre unit aristoteliche) e in quella poetica (nascita del pluralismo vocale con gli Inni Sacri e della poesia civile). Il successo e i numerosi riconoscimenti pubblici e accademici (fu senatore del Regno d'Italia) si affiancarono a una serie di problemi di salute (nevrosi, agorafobia) e famigliari (i numerosi lutti che afflissero la vita domestica dello scrittore) che lo ridussero in un progressivo isolamento esistenziale. Nonostante quest'isolamento, Manzoni fu in contatto epistolare con la migliore cultura intellettuale francese, con Goethe, con intellettuali di primo ordine come Antonio Rosmini e, seppur indirettamente, con le novit estetiche romantiche britanniche (influsso di Walter Scott per il genere del romanzo).
L'Abruzzo (o gli Abruzzi) (AFI: /aˈbrutʦo/) è una regione a statuto ordinario dell'Italia meridionale, con capoluogo L'Aquila, compresa tra il medio Adriatico e l'Appennino centrale. Estesa su una superficie di 10 831 km², ha una popolazione di 1 288 385 abitanti ed è divisa in quattro province (L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo) e 305 comuni. Confina a nord con le Marche, ad est con il mare Adriatico, ad ovest con il Lazio e a sud con il Molise: si divide principalmente in una parte costiera-collinare sul versante orientale con le spiagge e le colline prospicienti l'Adriatico, e una parte montuosa sul lato occidentale con i Monti della Laga (2.458 m s.l.m), il Gran Sasso d'Italia (2 914 m s.l.m.), la Majella (2 793 m s.l.m.), il Sirente-Velino (2 487 m s.l.m.) e i Monti Marsicani (2.283 m s.l.m.), che costituiscono i principali massicci montuosi della catena appenninica. Pur potendo essere considerato centrale dal punto di vista geografico, l'Abruzzo è storicamente, culturalmente, economicamente e in gran parte anche linguisticamente legato al Mezzogiorno d'Italia, anche secondo le definizioni adottate da Istat ed Eurostat.