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Giuseppe Torelli (Verona, 3 novembre 1721 – Verona, 18 agosto 1781) è stato un matematico e letterato italiano. Studiò giurisprudenza all'Università di Padova, ottenendo il dottorato. Avendo ereditato una fortuna considerevole, una volta rientrato a Verona potè dedicarsi agli studi delle scienze, in particolare matematica, ma anche storia, filosofia, arte, antiquariato e letteratura. Apprese il greco, il latino, l'ebraico, l'inglese, il francese e lo spagnolo. Dopo decenni di stesura, ripubblicò le opere di Archimede, sia in greco che in latino. Il libro fu pubblicato postumo nel 1792 a Oxford (Clarendon Press), edito dal professore di astronomia Robertson. Inoltre tradusse in italiano vari autori classici tra cui Esopo (le Favole), Teocrito, Catullo, Plauto e Virgilio (i primi due libri dell'Eneide). Dall'inglese ha tradotto in italiano l'Elegia scritta in un cimitero campestre di Thomas Gray. Era anche conosciuto per i suoi studi su Dante. Esiste una sua biografia scritta dall'amico Clemente Sibiliato, edita nel 1792.
Giovanni Battista Giuseppe Albrizzi (soprannominato Pippi; Padova, 26 agosto 1799 – 1860) è stato un nobile italiano, figlio della famosa salonniére e scrittrice Isabella Teotochi Albrizzi.
La pagina include la maggior parte dei frammenti dei lirici greci, vale a dire i poeti che hanno rappresentato nell'antica Grecia la lirica monodica e corale, l'elegia in distici, i giambografi e i compositori di epinici. Naturalmente, risulterebbe impossibile raggruppare tutta la mole di frammenti dei lirici greci dell'epoca arcaica (VII-V secolo a.C.), in un solo blocco, ma ci si limiterà a riportare, tradurre letteralmente, e a commentare sul confronto di edizioni critiche, e dal punto di vista contenutistico del messaggio del poeta, soltanto i frammenti più noti dei poeti, oltre ai testi giunti in versioni quasi del tutto integrali. Le edizioni principali di riferimento sono H.W. Smyth: Poeate Melici Graeci (1900), D.L. Page, Poeate Melici Graeci, Oxford, Claredon Press, 1962, M. Davies, Poetarum Melicorum Graecorum Fragmenta, E Typographeo Clarendoniano, 1991, M. L. West: The Poems and Fragments of the Greek Iambic, Elegiac, and Melics Poets (excluding Pindar and Bacchylides) Down to 450 B.C., Oxford University Press, 1999, e infine E.M. Voigt, Sappho et Alcaeus, Amsterdam: Polak & Van Gennep, 1971 per l'analisi specifica dei testi di Saffo e Alceo.