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La storia della fotografia descrive le vicende che portarono alla realizzazione di uno strumento capace di registrare il mondo e di catturare un momento preciso grazie all'effetto della luce e della messa in luce di problemi relativi al concetto di osservazione istantanea, Utilizzando le scoperte e gli studi iniziati già nell'antica Grecia per lo più in ambito accademico aristotelico e platonico, l'idea di concettualizzare il divenire di una forma in immagine, di un concetto nella memoria, acquista un certo interesse: è la fotografia con i suoi primordi, camere ottiche, concetti geometrici, che si concretizzò agli inizi dell'800 e si sviluppò arrivando alla riproduzione del colore e all'utilizzo di supporti digitali, imponendosi inoltre come mezzo artistico capace di supportare e affiancare le altre arti visuali che nel frattempo seppero dotarsi di generi e scuole. La fotografia si è affermata nel tempo dapprima come procedimento di raffigurazione del paesaggio e dell'architettura, poi come strumento per ritrarre la nascente borghesia e il popolo. La diffusione sempre maggiore del mezzo fotografico portò ad uno sviluppo della sensibilità estetica e all'indagine artistica del nuovo strumento, consentendone l'accesso nelle mostre e nei musei. Ebbe inoltre un ruolo fondamentale nello sviluppo del giornalismo e nel reportage e il miglioramento della tecnologia ne contribuì l'estensione anche nella cattura di immagini dello spazio e della macrofotografia micromondo.
La fotografia è quell'arte e tecnologia, rese possibili dallo strumento denominato macchina fotografica o fotocamera, in cui si ottiene un'immagine statica tramite un processo di registrazione permanente delle interazioni tra luce e materia, selezionate e proiettate attraverso un sistema ottico su una superficie fotosensibile. Con il termine "fotografia" si indicano tanto la tecnica per riprendere le fotografie, quanto le immagini riprese («fotografie», o «foto»), nonché, per estensione, il prodotto stampato. L'estrema versatilità di questa tecnologia ha consentito alla fotografia di svilupparsi nei campi più diversi delle attività umane come la ricerca scientifica, l’astronomia, la medicina, il giornalismo, etc, fino a consacrarla in alcuni casi come autentica forma d'arte, nonostante il fatto che generalmente le fotografie non siano direttamente frutto della nostra immaginazione e del nostro operato, come usualmente lo sono un dipinto o un'illustrazione, ma sono sempre e comunque il prodotto diretto di una macchina e hanno come referente, per necessità, il mondo fisico.
La cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale edificio di culto della città di Como, chiesa madre della diocesi omonima. Situata vicino al lago, rappresenta uno dei più ragguardevoli monumenti dell'Italia settentrionale. All'interno sono custoditi arazzi del XVI e XVII secolo, eseguiti a Ferrara, Firenze e Bruxelles, e dipinti cinquecenteschi di Bernardino Luini e Gaudenzio Ferrari.
Donatello, vero nome Donato di Niccolò di Betto Bardi (Firenze, 1386 – Firenze, 13 dicembre 1466), è stato uno scultore, pittore e architetto italiano. Con la sua lunghissima carriera fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme a Filippo Brunelleschi e Masaccio, oltre che uno dei più celebri scultori di tutti i tempi. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei metodi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell'arte romana classica. Inventò la tecnica dello "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che non impedisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggiò le più disparate tecniche e materiali (marmo, pietra serena, bronzo, legno, terracotta). Si dedicò anche al disegno, fornendo i modelli ad esempio per alcune vetrate del Duomo di Firenze. Particolare fu la sua capacità di infondere umanità e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili.
Domenico Paladino, anche noto come Mimmo (Paduli, 18 dicembre 1948), è un artista, pittore, scultore e incisore italiano. È tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, movimento artistico teorizzato e promosso da Achille Bonito Oliva nel 1980 che individua un ritorno alla pittura, dopo le varie correnti concettuali sviluppatesi negli anni settanta. Le sue opere sono collocate in permanenza in alcuni dei principali musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York.
La dagherrotipia fu il primo procedimento fotografico per lo sviluppo di immagini (tuttavia non riproducibili). Messo a punto dal francese Louis Jacques Mandé Daguerre (da cui trae il nome) da un'idea di Joseph Nicéphore Niépce e del figlio di questi, Isidore, venne presentato al pubblico nel 1839 dallo scienziato François Arago, presso l'Académie des Sciences e l'Académie des Beaux Arts.
Camillo Boito (Roma, 30 ottobre 1836 – Milano, 28 giugno 1914) è stato un critico d'arte, architetto e accademico italiano. Fu una figura di spicco nel dibattito che animò il mondo artistico italiano all'indomani dell'unità nazionale, incentrato sulla ricerca dello "stile nazionale", che avrebbe dovuto caratterizzare l'architettura, la pittura e la scultura dell'appena costituito Regno d'Italia. Fu anzi il primo ad innestare la questione dello "stile nazionale" e ne identificò le linee guida, nell'ambito dell'Eclettismo e del Neoclassicismo, poi tenute presenti dagli artisti che operarono nel periodo, affermando che lo studio dei classici doveva essere il punto di arrivo e non quello di partenza nella ricerca artistica, volta a dare volto alle istanze della raggiunta unità nazionale. Inoltre espresse i dettami del "restauro filologico", ancor oggi tenuti presenti nelle teorie del restauro attuale: riconoscibilità dell'intervento; rispetto per le aggiunte aventi valore artistico, che nel corso del tempo sono state apportate al manufatto; tutela dei segni dello scorrere del tempo. Rifiutò invece il restauro stilistico e ricostruttivo, personificato da Eugène Viollet-le-Duc.
L'Artemide Efesia (o Artemide Farnese) è una scultura risalente al II secolo d.C. della dea Artemide. In alabastro giallo, fa parte della Collezione Farnese ed è conservata presso il Museo archeologico nazionale di Napoli (inv. 6278). La statua rappresenta l'immagine cultuale presente nel tempio di Artemide a Efeso. Originariamente l'immagine cultuale era in ebano, ricoperta di vesti preziose e gioielli periodicamente rinnovati per mezzo di elaborate cerimonie.