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Pietro Nati (Firenze, 15 novembre 1624 – 1715) è stato un medico e naturalista italiano. Orfano del padre (Francesco Nati), visse con la madre Felice Garofolini ed il patrigno Giovacchino di Antonio dei Marchesi di Passano; studiò a Pisa dove si laureò in medicina. Fu coetaneo e compagno di università di Francesco Redi ed anche coetaneo e collega di Francesco Folli di Poppi. Privato della cittadinanza fiorentina per aver rifiutato l'eredità paterna, iniziò la sua attività professionale come medico di Bibbiena (in provincia d'Arezzo), con paga di ottanta fiorini annui. Nel 1657, avuta nuovamente la cittadinanza fiorentina, lasciò l'incarico bibbienese (vi subentrò il Folli) e si trasferì a Firenze dove sposò Antonina di Francesco Conti, nobile di San Miniato. Nel 1661 Pietro Nati fu “squittinato” per l'Arte dei Medici e Speziali. Nel 1672 venne nominato dal granduca di Toscana Prefetto dell'Orto botanico di Pisa direttore della farmacia e del laboratorio chimico e docente di storia naturale nello Studio Pisano. Nel 1674 pubblicò un opuscolo dal titolo Florentina Phitologica Observatio de malo limonia citrata-aurantia Florentiae vulgo “La Bizzarria”, descrivendo un singolare tipo di agrume osservato nell'orto dei Panciatichi nel 1630 (secondo alcuni nel 1644): un ibrido d'innesto che aveva suscitato la meraviglia degli studiosi e del popolo (si tratta di citrus aurantium bizzarria). Il testo era corredato da una splendida tavola incisa dal fiammingo Adriaen Haelwegh sulla base di un disegno di Baldassare Franceschini detto “Il Volterrano”. Tale pubblicazione si trova citata anche nel The variation of animals and plants under domestication di Charles Darwin, al capitolo XI, che riporta “... the description given by the original describer, P. Nato”. Negli ultimi anni di attività Pietro Nati iniziò la stesura di un catalogo delle piante coltivate nell'Orto pisano, catalogo di cui rimane solo un volume in folio conservato presso il “Fondo Magliabechiano” di Firenze e che raccoglie trentuno incisioni in rame di mano dello stesso Pietro, a soggetto botanico. Nel 1685, colpito da cecità, lasciò la direzione dell'Orto Botanico a Michelangelo Tilli. Nel 1689 Pietro Nati acquistò la Villa e la Fattoria di Marena presso Bibbiena. Morì nel 1715 all'età di novantuno anni.
L'Orto botanico di Palermo è una istituzione museale e didattico-scientifica del Centro Servizi del Sistema Museale dell'Università di Palermo, che vi ha sede. Adiacente a Villa Giulia, vi si accede da via Lincoln, al confine del quartiere Kalsa di Palermo. Il Giardino accoglie oltre 12.000 specie differenti di piante.
Il Botanic garden di Oxford è l'orto botanico dell'Università di Oxford e si trova nel centro della omonima città. È stato fondato nel 1621 come orto per le piante medicinali ed è il più antico orto botanico della Gran Bretagna. Misura 1,8 ettari di superficie ed ospita esemplari di più di 8.000 diverse specie botaniche che rappresentano il 90% delle famiglie di piante superiori.
Un orto botanico (in latino hortus botanicus) è un ambiente naturale ricreato artificialmente che raccoglie una grande varietà di piante categorizzate per scopi scientifici e per l'educazione dei visitatori. Il giardino botanico ne viene considerato un sinonimo, anche se taluni considerano questo come un ambiente a scopo di ricreazione e di studio mentre l'orto avrebbe storicamente una funzione di produzione di sostanze medicamentose, in quantità sufficienti a rifornire un vicino ospedale. Spesso associato ad esso vi sono una biblioteca ed un erbario per lo studio e la catalogazione delle specie.
Carl Nilsson Linnaeus, divenuto Carl von Linné in seguito all'acquisizione di un titolo nobiliare e chiamato Carlo Linneo in italiano, dalla forma latinizzata del nome, Carolus Linnaeus (Råshult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), è stato un medico, botanico, naturalista e accademico svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. La lettera L., posta spesso a seguire delle indicazioni di nomenclatura binomiale nei cataloghi di specie, identifica il cognome dello scienziato.
Il Giardino di Boboli è un parco storico della città di Firenze. Nato come giardino granducale di Palazzo Pitti, è connesso anche al Forte di Belvedere, avamposto militare per la sicurezza del sovrano e la sua famiglia. Il giardino, che accoglie ogni anno oltre 800.000 visitatori, è uno dei più importanti esempi di giardino all'italiana al mondo ed è un vero e proprio museo all'aperto, per l'impostazione architettonico-paesaggistica e per la collezione di sculture, che vanno dalle antichità romane al XX secolo. Il giardino di Boboli è uno dei più famosi giardini della penisola. I giardini furono costruiti tra il XVI e il XIX secolo, dai Medici, poi dagli Asburgo-Lorena e dai Savoia, e occupano un'area di circa 45.000 m². Alla prima impostazione di stile tardo-rinascimentale, visibile nel nucleo più vicino al palazzo, si aggiunsero negli anni nuove porzioni con differenti impostazioni: lungo l'asse parallelo al palazzo nacquero l'asse prospettico del viottolone, dal quale si dipanano vialetti ricoperti di ghiaia che portano a laghetti, fontane, ninfei, tempietti e grotte. Notevole è l'importanza che nel giardino assumono le statue e gli edifici, come la settecentesca Kaffeehaus (raro esempio di gusto rococò in Toscana), che permette di godere del panorama sulla città, o la Limonaia, ancora nell'originario color verde Lorena. Il giardino ha quattro ingressi fruibili dal pubblico: dal cortile dell'Ammannati di Palazzo Pitti, dal Forte di Belvedere, da via Romana (l'ingresso di Annalena) e dal piazzale di Porta Romana, oltre a un'uscita "extra" su piazza Pitti.
La bizzarria (Citrus × aurantium + C. limon oppure Citrus ‘Bizzarria’) è una varietà molto rara di agrume dalle caratteristiche genetiche dell'arancio amaro ma con la peculiarità di produrre frutti sia dell'arancio amaro che del limone cedrato o addirittura frutti che presentano contemporaneamente entrambi gli aspetti ma partiti in modo irregolare. Si tratta di una chimera periclinale da innesto in cui si sono fuse le caratteristiche di entrambe le piante con conseguente mutazione gemmaria.
L'aromaterapia può essere considerata un ramo della fitoterapia che usa gli oli essenziali, ossia le sostanze volatili e fortemente odoranti delle piante. Gli oli vengono estratti di solito tramite distillazione in corrente di vapore, che una volta raffreddato consente la separazione dell'olio essenziale dall'acqua; nel caso dell'epicarpo dei frutti del genere (Citrus) si utilizza anche la spremitura a freddo. Sostanze aromatiche estratte con altre metodologie (estrazione con solventi organici, estrazione con fluidi supercritici) non sono considerate da tutti gli autori come oli essenziali. I cosiddetti oli essenziali ottenuti dissolvendo resine e oleoresine in alcoli sono in realtà definiti come resinoidi. Gli oli essenziali sono contenuti in strutture specifiche all'interno di vari organi della pianta. In alcuni casi solo alcuni organi ne sono ricchi, in altri tutti gli organi hanno percentuali significative di olio essenziale, in molti casi la composizione degli oli essenziali in diversi organi della stessa pianta hanno composizione differente. Tra gli organi dai quali si possono ottenere oli essenziali troviamo: foglie, fiori, petali, corteccia, legno, semi, pericarpi, radici. Il termine aromaterapia ha significati diversi a seconda dei Paesi in cui viene usato, per esempio in Inghilterra, Russia, negli USA e in Francia. Contrariamente alla vulgata, il termine aromaterapia non identifica esclusivamente l'utilizzo olfattivo degli oli essenziali, bensì comprende tutte le applicazioni: topica (massaggi, impacchi, applicazioni pure), inalatoria e orale. Una definizione generale da tutti accettata potrebbe essere questa: l'utilizzo degli oli essenziali per il mantenimento della salute o per la terapia. Per queste ragioni, e per la scarsezza di dati clinici l'aromaterapia è lontana dal poter essere definita come una vera terapia, con un corpus di testi canonici, modalità riconosciute, curriculum di studio standardizzati, ecc., anche se i materiali utilizzati dalla terapia e alcune delle modalità di utilizzo sono state sottoposte a studi clinici e farmacologici.