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Lo scapino è una maschera della commedia dell'arte, derivata da Brighella, a cui rassomiglia. Rappresenta il servitore imbroglione, furbissimo e vigliacco: il nome di Scapino, originariamente detto Scappino, deriva infatti dal verbo scappare, e indica l'abitudine costante del personaggio a scegliere la fuga come soluzione più semplice e sbrigativa in ogni caso di pericolo. Con tale nome appare già nel dramma Don Gastone di Moncada di Giacinto Andrea Cicognini, scritto nella prima metà del Seicento. Il personaggio di Cicognini presenta delle caratteristiche proprie, prese in parte dal servo gracioso della commedia spagnola, poiché non è tanto vigliacco nemmeno tanto furbo quanto l'omonima maschera. Presentato in Francia nel Seicento dal celebre attore comico Francesco Gabrielli, Scapino, con la sua scattante vivacità, conquistò subito il gusto dei parigini. Molière lo prese a modello per la commedia Les Fourberies de Scapin (Le furberie di Scapino, del 1671), e rinnovò il carattere della maschera, arricchendolo di una più raffinata furberia e di una fantasia inesauribile. Il costume di Scapino, che fino alla prima metà del Seicento fu quello tradizionale degli Zanni, divenne poi simile a quello di Brighella, a righe verdi e bianche con alamari neri. È spesso rappresentato nell'atto di suonare: sebbene appartenga alla schiera di maschere dei servitori, il Gabrielli era un valente musicista e connotò in tal modo anche la sua maschera.
Giovanni Faustini (Venezia, 19 maggio 1615 – Venezia, 19 dicembre 1651) è stato un librettista e impresario teatrale italiano. Sua madre, Isabetta Vecellio, era figlia del noto pittore Cesare Vecellio. Tra il 1642 e il 1651 scrisse 14 libretti, tutti per essere messi in musica nei teatri veneziani dell'epoca. La maggior parte di questi furono destinati all'impiego del compositore Francesco Cavalli. Giovanni Faustini fu attivo anche come impresario dei teatri San Moisé e San Apollinare. A causa della sua morte prematura (morì a soli 36 anni) lasciò cinque libretti incompiuti, che furono terminati dal fratello Marco, anch'egli affermato impresario. La collaborazione fra Faustini e Cavalli rappresenta senz'altro il decennio più altamente fluttuante e formativo della storia dell'opera veneziana (1642-51). I drammi di Faustini, le quali trame e i personaggi erano generalmente inventati, piuttosto che storico o mitologico, lo sviluppo spesso coinvolgeva la relazione di due coppie di amanti. I suoi ultimi lavori, i quali risentono dell'influsso di Giacinto Andrea Cicognini, presentano trame con intrecci complessi.
Giacinto Andrea Cicognini (Firenze, 1606 – Venezia ?, 1650) è stato un drammaturgo e librettista italiano figlio del poeta e drammaturgo Jacopo Cicognini.
Francesco Cavalli (Crema, 14 febbraio 1602 – Venezia, 14 gennaio 1676) è stato un compositore italiano, tra i maggiori del XVII secolo.