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Giuditta è un personaggio biblico, eroina del popolo ebraico. Il suo nome deriva dall'ebraico (יְהוּדִית "lodata" o "ebrea", Yəhudit), ed è la forma femminile del nome Giuda. Le imprese di Giuditta sono narrate nel libro omonimo che fa parte dei testi deuterocanonici, ovvero esclusi dal canone della Religione Ebraica (e pertanto considerati apocrifi dalle Chiese Protestanti), ma accettati come canonici dalla Chiesa Cattolica e quella Ortodossa. Dante Alighieri la cita nelle anime beate del XXXII Canto del Paradiso, insieme a Sara ed a Rebecca:
La seguente lista propone una visione d'insieme della produzione artistica di Gustav Klimt. L'illustrazione dei dipinti è in ordine cronologico, per anno e titolo, con breve commentario a fianco, e percorre l'itinerario formativo e stilistico dell'artista austriaco.
Con rappresentazione erotica del lesbismo s'intende l'espressione del desiderio e dell'erotismo lesbico nella storia delle arti visive; esso è stato un tema dell'arte erotica fin dai tempi dell'antica Roma, con raffigurazioni ritrovate ad esempio in vari affreschi pompeiani. Per gran parte della storia del cinema e della televisione invece viene considerato come un tabù, almeno fino a quando a partire dagli anni sessanta non diventa sempre più un genere a sé stante; in primo luogo in certe pellicole cosiddette softcore e a seguire in vari thriller a sfondo erotico. Rappresentazioni del lesbismo entrano nel cinema mainstream a partire dai primi anni ottanta. In pornografia infine, rappresentazioni di sessualità lesbica formano un sottogenere popolare.
Il Libro di Giuditta (greco Ιουδίθ, iudíth; latino Iudith) è un testo contenuto nella Bibbia cristiana cattolica (Settanta e Vulgata) ma non accolto nella Bibbia ebraica (Tanakh). Come gli altri libri deuterocanonici è considerato ispirato nella tradizione cattolica e ortodossa, mentre la tradizione protestante lo considera apocrifo. Ci è pervenuto in una versione greca di circa fine II secolo a.C., sulla base di un prototesto ebraico perduto composto in Giudea attorno a metà II secolo a.C. È composto da 16 capitoli descriventi la storia dell'ebrea Giuditta, ambientata al tempo di Nabucodonosor (605-562 a.C.), "re degli Assiri". La città giudea di Betulia è sotto assedio da parte di Oloferne, generale assiro, e viene liberata grazie a Giuditta. Il Libro di Giuditta è entrato piuttosto tardi e dopo alcune incertezze - nel 382 d.C. in occidente e nel 692 d.C. in oriente - nella Bibbia cattolica e ortodossa, mentre è stato escluso dalla Bibbia ebraica e da quella protestante. Secondo gli studiosi della École biblique et archéologique française (i curatori della Bibbia di Gerusalemme) - concordemente a quelli del "Nuovo Grande Commentario Biblico" e dell'interconfessionale Bibbia TOB - il testo è caratterizzato da "un'indifferenza totale nei confronti della storia e della geografia". Ad esempio, il tragitto compiuto dall'esercito di Oloferne è del tutto inverosimile e cita alcune città storicamente non conosciute e altre invece note ma riportate in modo geograficamente non coerente; anche le città di Betulia e Betomestaim sono storicamente sconosciute, nonostante le precisazioni topografiche e benché Betulia - al centro della narrazione nel libro - sia presentata come città in posizione strategica per il controllo dell'accesso verso la Giudea. Sempre secondo gli studiosi della École biblique et archéologique française, il tragitto compiuto dall'esercito di Oloferne è una "«sfida» alla geografia" della regione, che era evidentemente sconosciuta all'autore del resoconto. Oltre a ciò, Oloferne è un nome di origine persiana e anche Nabucodonosor - che viene detto regnasse a Ninive sugli Assiri - in realtà regnò tra il 605-562 a.C. sui Babilonesi, non sugli Assiri, e al suo tempo Ninive era già stata distrutta (nel 612 a.C.) da suo padre Nabopolassar; Arpacsàd (o Arfacsàd), invece, citato come regnante in Ecbàtana, è un nome sconosciuto alla storia. Nel Libro di Giuditta, inoltre, il ritorno dall'Esilio babilonese - che avverrà solo sotto Ciro il Grande nel 538 a.C. - viene descritto come già accaduto. Anche gli esegeti della Bibbia Edizioni Paoline confermano che "i dati storici, cronologici e topografici della narrazione lasciano perplessi. Un Nabucodonosor re degli Assiri, residente in Ninive, è sconosciuto alla storia. Sconosciuto è altresì un monarca medo di nome Arpacsad. Oloferne, comandante dell’esercito assiro, e Bagoas, suo maggiordomo, portano nomi persiani. [...] I luoghi attraversati dall'esercito di Oloferne in marcia verso l’Occidente e la stessa località di Betulia, epicentro dell’azione militare, sono immaginari".
Klimt è un film del 2006 diretto da Raúl Ruiz. Si tratta di una pellicola biografica sulla vita del pittore Gustav Klimt.
Gustav Klimt (Vienna, 14 luglio 1862 – Vienna, 6 febbraio 1918) è stato un pittore austriaco, uno dei più significativi artisti della secessione viennese.
Giuditta e Oloferne è un dipinto a olio su tela (145x195 cm) realizzato nel 1597 circa dal pittore italiano Caravaggio.
Giuditta Rissone (Genova, 10 marzo 1895 – Roma, 31 maggio 1977) è stata un'attrice italiana, attiva in teatro e nel cinema.
Egon Leon Adolf Schiele, meglio conosciuto come Egon Schiele (Tulln an der Donau, 12 giugno 1890 – Vienna, 31 ottobre 1918), è stato un pittore e incisore austriaco. Pupillo di Gustav Klimt, Schiele è stato uno dei maggiori artisti figurativi del primo Novecento, nonché esponente assoluto del primo espressionismo viennese assieme ad Oskar Kokoschka. La vita di Egon Schiele è circondata da un'aura mistica: talento precoce, muore alla giovane età di 28 anni. Nonostante la breve vita, il suo corpus di opere è impressionante: circa 340 dipinti e 2800 tra acquerelli e disegni. Il suo lavoro è noto per l'intensità espressiva, l'introspezione psicologica e la comunicazione del disagio interiore attraverso i suoi numerosi ritratti. I suoi soggetti sono spesso uomini e donne che posano nudi, simbolo del suo complesso rapporto con il sesso femminile; corpi contorti, figure spesso non completate nella loro interezza; ritratti e molti autoritratti. Nel suo corredo creativo si trovano inoltre alcune poesie e sperimentazioni fotografiche. Il suo particolare stile lo colloca tra i pittori del movimento Espressionista, in particolare nel movimento di Secessione viennese nato agli inizi del XX secolo.