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Il termine Amici pedanti indica il sodalizio letterario nato a Firenze nel 1856 dal gruppo formato da Giuseppe Torquato Gargani, Giosuè Carducci, Giuseppe Chiarini, Ottaviano Targioni Tozzetti.
Giuseppe Torquato Gargani (Firenze, 12 febbraio 1834 – Faenza, 29 marzo 1862) è stato un poeta e letterato italiano.
Enrico Nencioni (Firenze, 1º gennaio 1837 – Ardenza, 25 agosto 1896) è stato un poeta, critico letterario e traduttore italiano.
Ugo Foscolo, nato Niccolò Foscolo (Zante, 6 febbraio 1778 – Turnham Green, 10 settembre 1827), è stato un poeta, scrittore e traduttore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo. Egli fu uno dei più notevoli esponenti letterari italiani del periodo a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestano o cominciano ad apparire in Italia le correnti neoclassiche e romantiche, durante l'età napoleonica e la prima Restaurazione. Costretto fin da giovane ad allontanarsi dalla sua patria (l'isola greca di Zacinto/Zákynthos, oggi nota in italiano come Zante), allora territorio della Repubblica di Venezia, si sentì esule per tutta la vita, strappato da un mondo di ideali classici in cui era nato e cresciuto, tramite la sua formazione letteraria e il legame con la terra dei suoi antenati (nonostante un fortissimo legame con l'Italia che considerò la sua madrepatria). La sua vita fu caratterizzata da viaggi e fughe, a causa di motivi politici (militò nelle forze armate degli Stati napoleonici, ma in maniera molto critica, e fu un oppositore degli austriaci, a causa del suo carattere fiero, dei suoi sentimenti italiani e delle sue convinzioni repubblicane), ed egli, privo di fede religiosa ed incapace di trovare felicità nell'amore di una donna, avvertì sempre dentro di sé un infuriare di passioni.Come molti intellettuali della sua epoca, si sentì però attratto dalle splendide immagini dell'Ellade, simbolo di armonia e di virtù, in cui il suo razionalismo e il suo titanismo di stampo romantico si stemperano in immagini serene di compostezza neoclassica, secondo l'insegnamento del Winckelmann.Tornato per breve tempo a vivere stabilmente in Italia e nel Lombardo-Veneto (allora ancora parte del Regno d'Italia filofrancese) nel 1813, partì presto in un nuovo volontario esilio e morì povero qualche anno dopo a Londra, nel sobborgo di Turnham Green. Dopo l'Unità, nel 1871, le sue ceneri furono riportate per decreto del governo italiano in patria e inumate nella Basilica di Santa Croce a Firenze, il Tempio dell'Itale Glorie da lui cantato nei Sepolcri (1807).
Terenzio Mamiani della Rovere (Pesaro, 19 settembre 1799 – Roma, 21 maggio 1885) è stato un filosofo, politico, scrittore e patriota italiano. Ultimo conte di Sant'Angelo in Lizzola, fu fra i protagonisti di rilievo del periodo risorgimentale italiano.
Ottaviano Targioni Tozzetti (Vernio, 23 aprile 1833 – Livorno, 27 gennaio 1899) è stato un poeta e scrittore italiano.
Ferdinando Martini (Firenze, 30 luglio 1841 – Monsummano Terme, 24 aprile 1928) è stato uno scrittore e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura, ministro delle Colonie e dell'Istruzione pubblica.
Davanti San Guido è un'ode composta da Giosuè Carducci. È invalsa nell'uso la datazione del dicembre 1874, ma sappiamo da fonti autorevoli e vicine al poeta come a quella data ne avesse scritte solo le prime venti strofe, lasciando la poesia interrotta fino all'estate 1886, quando a Caprile la terminò, nel corso di un soggiorno alpino. Fu probabilmente la recente visita a Castagneto, dove aveva trascorso l'infanzia, a donargli l'ispirazione necessaria per portare a compimento la poesia, che fu pubblicata nella raccolta Rime nuove (1887). L'opera trae spunto da un viaggio in treno compiuto dallo stesso Carducci per tornare a Bologna. Durante il viaggio, nel cuore della Maremma toscana, il poeta rivede i luoghi dell'infanzia, con i cipressi alti e schietti che dall'oratorio di San Guido vanno a Bolgheri 'in duplice filar'. I ricordi della fanciullezza, evocati dalla visione dei cipressi e, per ultimo, dall'immagine quasi romantica di Nonna Lucia (la nonna paterna del poeta alla quale egli era particolarmente legato e che è sepolta nel piccolo cimitero di Bolgheri) si contrappongono al viaggio del poeta verso Bologna, dove l'aspetta la Tittì, la sua cara bambina. Da un lato la tentazione di ritornare indietro nel tempo, in quel paesaggio che lo vide bambino; dall'altro l'impossibilità di tornare al passato, con il treno che continua rapido il suo viaggio.