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Vittorio Emanuele II di Savoia (Vittorio Emanuele Maria Alberto Eugenio Ferdinando Tommaso di Savoia; Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878) è stato l'ultimo Re di Sardegna (dal 1849 al 1861) e il primo Re d'Italia (dal 1861 al 1878). Dal 1849 al 1861 fu inoltre Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Duca di Genova. È ricordato tutt'oggi con l'appellativo di Re galantuomo per aver mantenuto in vigore lo Statuto Albertino. Coadiuvato dal presidente del Consiglio Camillo Benso, conte di Cavour, portò a compimento il Risorgimento nazionale con la Proclamazione del Regno d'Italia. Per aver realizzato l'Unità d'Italia, viene indicato come Padre della Patria, così come compare nell'iscrizione nel monumento nazionale che da lui prende il nome di Vittoriano, sito a Roma, in Piazza Venezia.
La storia della CGIL è la storia del sindacato italiano chiamato Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL).
La guerra italo-turca (nota in italiano anche come guerra di Libia, impresa di Libia o campagna di Libia ed in turco come Trablusgarp Savaşı, ossia Guerra di Tripolitania) fu combattuta dal Regno d'Italia contro l'Impero ottomano tra il 29 settembre 1911 e il 18 ottobre 1912, per conquistare le regioni nordafricane della Tripolitania e della Cirenaica. Le ambizioni coloniali spinsero l'Italia ad impadronirsi delle due province ottomane che nel 1934, assieme al Fezzan, avrebbero costituito la Libia dapprima come colonia italiana ed in seguito come Stato indipendente. Durante il conflitto fu occupato anche il Dodecaneso nel Mar Egeo; quest'ultimo avrebbe dovuto essere restituito ai turchi alla fine della guerra, ma rimase sotto amministrazione provvisoria da parte dell'Italia fino a quando, con la firma del trattato di Losanna nel 1923, la Turchia rinunciò ad ogni rivendicazione e riconobbe ufficialmente la sovranità italiana sui territori perduti nel conflitto. Nel corso della guerra l'Impero ottomano si trovò notevolmente svantaggiato, poiché poté rifornire il suo piccolo contingente in Libia solo attraverso il Mediterraneo. La flotta turca non fu in grado di competere con la Regia Marina, e gli Ottomani non riuscirono ad inviare rinforzi alle province nordafricane. Pure se minore, questo evento bellico fu un importante precursore della prima guerra mondiale, perché contribuì al risveglio del nazionalismo nei Balcani. Osservando la facilità con cui gli italiani avevano sconfitto i disorganizzati turchi ottomani, i membri della Lega Balcanica attaccarono l'Impero prima del termine del conflitto con l'Italia. La guerra registrò numerosi progressi tecnologici nell'arte militare, tra cui, in particolare, il primo impiego militare dell'aeroplano sia come mezzo offensivo che come strumento di ricognizione (furono schierati in totale 9 apparecchi). Il 23 ottobre 1911 il pilota capitano Carlo Maria Piazza sorvolò le linee turche in missione di ricognizione ed il 1º novembre dello stesso anno l'aviatore Giulio Gavotti lanciò a mano la prima bomba aerea (grande come un'arancia, si disse) sulle truppe turche di stanza in Libia. Altrettanto significativo fu l'impiego della radio con l'allestimento del primo servizio regolare di radiotelegrafia campale militare su larga scala, organizzato dall'arma del genio sotto la guida del comandante della compagnia R.T. Luigi Sacco e con la collaborazione dello stesso Guglielmo Marconi. Infine, il conflitto libico registrò il primo utilizzo nella storia di automobili in una guerra: le truppe italiane furono dotate di autovetture Fiat Tipo 2 e motociclette SIAMT.
La guerra franco-prussiana (in tedesco Deutsch-Französischer Krieg, in francese Guerre Franco-Allemande o Guerre Franco-Prussienne) fu combattuta dal 19 luglio 1870 al 10 maggio 1871 tra il secondo Impero francese (e, dopo la caduta del regime, dalla terza Repubblica francese) e la Confederazione Tedesca del Nord (guidata dal Regno di Prussia), alleata con i regni tedeschi del sud di Baden, Baviera e Württemberg. Il conflitto segnò l'esplodere della tensione tra le due potenze, andata accrescendosi in seguito al fallimento del progetto di Napoleone III di annessione del Lussemburgo, evento che causò la fine di un rapporto relativamente bilanciato con la Prussia di Otto von Bismarck. I contrasti si erano fatti più accesi a causa della crescente influenza, per nulla tollerata da Parigi, esercitata dalla Prussia sugli Stati tedeschi a sud del fiume Meno appartenenti all'ex Confederazione germanica e del ruolo guida prussiano esercitato all'interno della Confederazione della Germania del Nord, creata nel 1867 dopo la vittoria prussiana nella guerra contro l'Impero austriaco. La guerra franco-prussiana fu il più importante conflitto combattuto in Europa tra l'epoca delle guerre napoleoniche e la prima guerra mondiale, e si concluse con la completa vittoria della Prussia e dei suoi alleati. La conseguenza più rilevante fu la creazione dell'Impero tedesco, che mantenne un ruolo di grande autorevolezza nelle relazioni politiche internazionali dei decenni successivi. La débâcle francese determinò anche la fine del Secondo impero di Napoleone III e, con il crollo di questo, la temporanea subalternità del ruolo francese rispetto alle altre potenze del consesso europeo. Indirettamente, la sconfitta ebbe ripercussioni anche nella penisola italiana: il governo sabaudo approfittò della fine del Secondo impero, tradizionalmente protettore dei territori pontifici, per conquistare Roma il 20 settembre 1870 (Breccia di Porta Pia). La fine del periodo imperiale significò per la Francia l'inizio di un regime repubblicano, che - per dimensioni ed influenza - divenne il più importante tra quelli allora esistenti nel continente.
La Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM) è il sindacato dei lavoratori operanti nelle imprese metalmeccaniche che fa capo alla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL). È il più antico sindacato industriale italiano. Le altre sigle confederali dei metalmeccanici sono la FIM (CISL) e la UILM (UIL). L'attuale segretario generale è Francesca Re David (dal 15 luglio 2017). Nel 2009 gli iscritti erano 363.559.
La Federazione CGIL, CISL, UIL fu l'unione paritetica fra i tre sindacati confederali italiani CGIL CISL e UIL, nata il 3 luglio 1972. Fu la prima volta dalla scissione della CGIL Unitaria che le tre confederazioni ritrovarono ufficialmente l'unità agendo come un corpo unico. La nascita della federazione fu il frutto delle spinte dei lavoratori fin dai primi anni sessanta verso l'unità sindacale. La categoria che più manifestò comportamenti e propositi unitari fu quella dei metalmeccanici. La federazione, nonostante gli obiettivi iniziali, rimase per lo più allo stadio iniziale. La reale fusione avvenne, infatti, solo tra poche sigle categoriali dei tre sindacati confederali CGIL CISL e UIL; tra queste la più organizzata sarà appunto la Federazione lavoratori metalmeccanici (FLM) dei metalmeccanici che era stata la più incline all'unione e aveva già avuto comportamenti unitari fin dai primi anni sessanta. Con il 1984 assistiamo al declino e alla conclusione dell'esperienza unitaria a seguito del taglio della scala mobile operato dal governo Craxi. Il disaccordo sul referendum richiesto dal PCI di Berlinguer per l'abolizione del provvedimento fra CISL, UIL, la componente socialista della CGIL guidata da Ottaviano del Turco e dall'altra parte il resto della CGIL portò infatti allo scioglimento della Federazione.
La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) è il più antico sindacato italiano. Venne costituito con il Patto di Roma nel 1944, come continuazione della Confederazione Generale del Lavoro (CGL) nata nel 1906 e sciolta durante il ventennio fascista. Sindacato ideologicamente socialista, ed in passato con due forti componenti interne, una comunista e l'altra legata al Partito Socialista Italiano (da cui sono venuti i segretari generali Guglielmo Epifani e Susanna Camusso), è il soggetto più importante del panorama sindacale italiano. Nel 1948 e nel 1950, da due sue scissioni interne, nacquero prima la CISL e poi la UIL.
Il battaglione Garibaldi fu una formazione militare, costituita da volontari italiani nel 1936, per combattere le forze nazionaliste comandate dal generale Francisco Franco nella guerra civile spagnola, a supporto dell'Ejército Popular de la República della Repubblica Spagnola. Il 30 aprile 1937, fu elevato a rango di Brigata.