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Il giorno è un poemetto didascalico-satirico in endecasillabi sciolti scritto da Giuseppe Parini e che mira a rappresentare, attraverso l'ironia e la satira antifrastica, i costumi dell'aristocrazia milanese decaduta del Settecento. Il poemetto era inizialmente diviso in tre parti ed era ancora incompleto all' epoca della composizione dell'Ode La Caduta sul finire del 1785; il progetto iniziale prevedeva una divisione in tre parti: Mattino, Mezzogiorno e Sera. L'ultima sezione venne poi divisa in due parti rimaste incompiute ma delle quali conosciamo alcuni appunti e ci sono pervenuti frammenti poetici: Vespro e Notte.
Le 22 (25 nella seconda edizione) Odi furono scritte da Giuseppe Parini come poesia d'occasione in un ampio lasso di tempo che va dal 1758 al 1790. La componente arcadica e quella illuministica confluiscono nell'adesione alla sensibilità neoclassica.
Bosisio Parini (Busìs in dialetto brianzolo e semplicemente Bosisio fino al 1929) è un comune italiano di 3 386 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia. È posto sulle rive del lago di Pusiano. Bosisio Parini fa inoltre parte del Parco della Valle del Lambro. Il Comune è composto dal capoluogo Bosisio e dalla frazione Garbagnate Rota.
Il liceo ginnasio statale Giuseppe Parini è un liceo classico di Milano, situato in via Goito 4 vicino a Brera.
Giovanni Carlo Imbonati (Milano, 25 maggio 1753 – Parigi, 15 marzo 1805) è stato un nobiluomo italiano, noto soprattutto per le poesie a lui dedicate da Giuseppe Parini e Alessandro Manzoni.
La storia della letteratura italiana ha inizio nel XII secolo, quando nelle diverse regioni della penisola italiana si iniziò a scrivere in italiano con finalità letterarie. Il Ritmo laurenziano è la prima testimonianza di una letteratura in lingua italiana. Gli storici della letteratura individuano l'inizio della tradizione letteraria in lingua italiana nella prima metà del XIII secolo con la scuola siciliana di Federico II di Svevia, Re di Sicilia e Imperatore del Sacro Romano Impero, anche se il primo documento letterario di cui sia noto l'autore è considerato il Cantico delle creature di Francesco d'Assisi. In Sicilia, a partire dal terzo decennio del XIII secolo, sotto il patrocinio di Federico II si era venuto a formare un ambiente di intensa attività culturale. Queste condizioni crearono i presupposti per il primo tentativo organizzato di una produzione poetica in volgare romanzo, il siciliano, che va sotto il nome di "scuola siciliana" (così definita da Dante nel suo “De vulgari Eloquentia”). Tale produzione uscì poi dai confini siciliani per giungere ai comuni toscani e a Bologna e qui i componimenti presero ad essere tradotti e la diffusione del messaggio poetico divenne per molto tempo il dovere di una sempre più nota autorità comunale. Quando la Sicilia passò il testimone ai poeti toscani, coloro che scrivevano d'amore vi associarono, seppure in maniera fresca e nuova, i contenuti filosofici e retorici assimilati nelle prime grandi università, prima di tutto quella di Bologna. I primi poeti italiani provenivano dunque da un alto livello sociale e furono soprattutto notai e dottori in legge che arricchirono il nuovo volgare dell'eleganza del periodare latino che conoscevano molto bene attraverso lo studio di grandi poeti latini come Ovidio, Virgilio, Lucano. Ciò che infatti ci permette di parlare di una letteratura italiana è la lingua, e la consapevolezza nella popolazione italiana di parlare una lingua, che pur nata verso il X secolo si emancipa completamente dalla promiscuità col latino solo nel XIII secolo.
Carlo Goldoni (Venezia, 25 febbraio 1707 – Parigi, 6 febbraio 1793) è stato un commediografo, scrittore, librettista e avvocato italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Goldoni è considerato uno dei padri della commedia moderna e deve parte della sua fama anche alle opere in lingua veneta.
L'Accademia dei Trasformati fu un'accademia che sorse a Milano nel 1743 sulle fondamenta dell'omonima Accademia cinquecentesca, che invece fu fondata nel 1546, "a seguito dell'invito in tal senso rivolto dal marchese di Pescara", Alfonso III d'Avalos, Governatore di Milano, "ad alcuni gentiluomini della città. Simbolo della stessa era un platano e oggetto della sua « attività » la lingua e la poesia italiana".Essa ebbe come "conservatore perpetuo" il conte Giuseppe Maria Imbonati che diede il suo palazzo agli accademici. Costituita in prevalenza da nobili ed ecclesiastici di ceto alto, ma anche da intellettuali appartenenti alla classe media e di modeste condizioni economiche come lo stesso Parini o Domenico Balestrieri, proponeva una letteratura strettamente legata ai modelli del classicismo rinascimentale e al diretto insegnamento degli autori antichi, cercando di superare l'angustia del modello pastorale arcadico, e aprendosi ai temi della vita contemporanea. Fecero parte dell'Accademia il Baretti e Pietro Verri fino a quando non se ne distaccò per fondare la rivista Il Caffè e l'Accademia dei Pugni. Rispetto a quest'ultima l'Accademia dei Trasformati, pur essendo aperta alle nuove istanze illuministiche, assunse posizioni più moderate cercando di conciliarle con la tradizione classica. Gli accademici appartenenti ai Trasformati si riunivano due volte al mese, oltre ad alcune sedute aperte al pubblico durante l'anno, e discutevano di libri recentemente usciti, di argomenti di attualità varia che dimostravano attenzione per i problemi contemporanei. Ebbe sede fino al 1768 a Palazzo Imbonati, casa del conte Giuseppe Maria. Il canonico Giuseppe Candido Agudio fu munifico ospite nel suo palazzo di Malgrate vicino a Lecco, di molte attività degli accademici.