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Pittura storica è un genere di pittura definita dal suo soggetto, piuttosto che dallo stile artistico. I dipinti storici di solito raffigurano un momento di una storia narrativa, piuttosto che un argomento specifico e statico, come in un ritratto. Il termine deriva dal più ampio senso della parola historia in latino, che significa "storia" o "narrativa", e significa essenzialmente "pittura su fatto storico". La maggior parte dei dipinti storici non sono costituiti da scene tratte dalla storia, in particolare per i dipinti prima del 1850. In inglese moderno, pittura storica è talvolta usato per descrivere la pittura di scene tratte dalla storia in senso stretto, in particolare per l'arte del XIX secolo, esclusi i soggetti religiosi, mitologici e allegorici, che sono inclusi nel termine più ampio di pittura di storia e prima del XIX secolo sono stati i soggetti più comuni per quadri di storia. I dipinti storici contengono quasi sempre un numero di figure, spesso un gran numero, e normalmente mostrano qualche tipo di azione che è un momento in una narrazione. Il genere comprende rappresentazioni di momenti di narrazioni religiose, soprattutto la vita di Cristo e scene narrative della mitologia oltre che allegoriche. Questi gruppi furono per lungo tempo l'argomento della maggior parte dei dipinti; opere come la Volta della Cappella Sistina Michelangelo sono quindi dipinti storici, come lo sono la maggior parte di molti grandi dipinti prima del XIX secolo. Il termine comprende grandi dipinti a olio su tela o ad affresco prodotti tra il Rinascimento e il tardo XIX secolo, dopo di che il termine non è generalmente utilizzato anche per le tante opere che ancora soddisfano la definizione di base.Pittura storica viene normalmente intercambiato con il termine pittura di storia, che venne usato specialmente prima del XX secolo. Qualora si faccia una distinzione la "pittura di storia" è la pittura di scene tratte dalla storia laica, episodi specifici o scene generalizzate. Nella pittura storica del XIX secolo, è diventato un genere distinto. In frasi come "materiali di pittura di storia" e "storico" significano in uso prima o intorno al 1900, o una data precedente. I dipinti storici sono stati tradizionalmente considerati come la più alta forma della pittura occidentale, che occupa il posto più prestigioso nella gerarchia dei generi ed è considerata l'equivalente della poesia epica in letteratura. Nel suo De Pictura, del 1436, Leon Battista Alberti aveva sostenuto che la pittura storica era la forma più nobile dell'arte, come la più difficile, che richiedeva padronanza in tutti gli altri generi, perché era una forma visiva della storia, e perché aveva il maggior potenziale per attrarre lo spettatore. Egli pose l'accento sulla capacità di rappresentare le interazioni tra le figure riconoscibili dai gesti e dalle espressioni dei personaggi.Questo punto di vista rimase inalterato fino al XIX secolo, quando i movimenti artistici cominciarono a lottare contro le istituzioni che avevano codificato l'arte accademica e che continuavano a seguirne le regole. Allo stesso tempo, verso la fine del XVIII secolo vi fu un crescente interesse nel descrivere nella forma di pittura di storia alcuni momenti del dramma della storia recente o contemporanea, che erano a lungo e in gran parte stati confinati nelle scene di battaglia e scene di rese formali e simili. Scene tratte dalla storia antica erano state popolari nel primo Rinascimento, e ancora una volta divennero comuni nel barocco e nel rococò, e ancora di più con il passaggio al Neoclassicismo. In alcuni contesti del XIX e XX secolo, il termine può riferirsi specificamente ai dipinti di scene dalla storia laica, piuttosto che a quelli dei racconti religiosi, della letteratura o della mitologia.
I promessi sposi è un celebre romanzo storico di Alessandro Manzoni, ritenuto il più famoso e il più letto tra quelli scritti in lingua italiana. Preceduto dal Fermo e Lucia, spesso considerato romanzo a sé, fu pubblicato in una prima versione nel 1827 (detta "ventisettana"); rivisto in seguito dallo stesso autore, soprattutto nel linguaggio, fu ripubblicato nella versione definitiva fra il 1840 e il 1842 (detta "quarantana"). Ambientato tra 1628 e il 1630 in Lombardia, durante il dominio spagnolo, fu il primo esempio di romanzo storico della letteratura italiana. Il romanzo si basa su una rigorosa ricerca storica e gli episodi del XVII secolo, come ad esempio le vicende della monaca di Monza (Marianna de Leyva y Marino) e la Grande Peste del 1629–1631, si fondano su documenti d'archivio e cronache dell'epoca. Il romanzo di Manzoni viene considerato non solo una pietra miliare della letteratura italiana - in quanto è il primo romanzo moderno di questa tradizione letteraria - ma anche un passaggio fondamentale nella nascita stessa della lingua italiana. I promessi sposi, inoltre, sono considerati l'opera più rappresentativa del romanticismo italiano e una delle massime della letteratura italiana per la profondità dei temi (si pensi alla filosofia della storia in cui, cristianamente, opera l'insondabile Grazia divina nella Provvidenza). Inoltre, per la prima volta in un romanzo di tale successo, i protagonisti sono gli umili e non i ricchi e i potenti della storia. Il romanzo, infine, per la sua popolarità presso il grande pubblico e per il vivace oggetto d'interesse da parte della critica letteraria tra XIX e XX secolo, è stato rielaborato in forme artistiche, che vanno dalla rappresentazione teatrale al cinema, dall'opera lirica alla fumettistica.
Il Torneo Eglinton del 1839 fu un riadattamento di una giostra medievale che si tenne in Scozia, al Castello di Eglinton, venerdì 30 agosto 1839. Il torneo venne organizzato da Archibald Montgomerie, XIII conte di Eglinton, e si tenne nel castello di sua proprietà presso Kilwinning, in Scozia. La Regina di Bellezza fu Georgiana Seymour, duchessa di Somerset. Molti visitatori esterni vi presero parte tra cui il futuro Napoleone III di Francia. Largamente pubblicizzato ed aperto al pubblico, esso fu forse la rappresentazione più estrema dell'autentico spirito del romanticismo inglese, malgrado il difficile periodo che tutta l'Europa stava attraversando negli anni '30 dell'Ottocento. Fenomeno popolare di notevoli dimensioni (pianificato per 4.000 spettatori attrasse 100.000 spettatori), fu un revival neogotico che ebbe un notevole impatto anche sull'economia locale. I problemi che si manifestarono contro il torneo, oltre all'opposizione del partito dei whig che sapendo che la festa era organizzata da un Tory (conservatore) cercarono di ridicolizzare il più possibile la manifestazione definendola una rappresentazione senza senso, il tutto peggiorato da una pioggia incessante che colpì il campo da gioco. Malgrado il giudizio di alcuni contemporanei, dunque, lo spettacolo fu un successo anche perché il torneo venne eseguito con tutte le regole predisposte per gli antichi tornei, al punto che i partecipanti dovettero iscriversi e per un anno intero allenarsi a rispettare precisamente tutte le disposizioni, pena l'esclusione. Per comprendere l'attuale significato del fenomeno del Torneo Eglinton bisogna proprio entrare nell'ottica di profonda attenzione al dettaglio colta per l'occasione: una preparazione meticolosa, numerose sessioni precedenti, una promenade per Regent's Park, molte opere d'arte commissionate o ispirate dal Torneo Eglinton e non ultimo l'entusiasmo grande del pubblico inglese di fronte ad un evento che si situava in perfetta sintonia con le tendenze storiografiche, artistiche, letterarie e del modo di pensare della prima metà del XIX secolo. Molte caratteristiche del torneo vennero tratte direttamente dalla novella di Walter Scott, Ivanhoe, per collegare ancora di più il gusto letterario al gusto per la ricreazione di un torneo non necessariamente come esercizio di archeologia sperimentale. Lo stesso Eglinton disse a tal proposito: “Conosco bene le problematiche e le mancanze di quest'esibizione - molto meglio di quanti non vi sono interessati; conosco bene quali profondi riti la mia immaginazione abbia violato nel tentare di creare un revival di cavalleria”.È innegabile sicuramente che l'evento apportò una grande somma di denaro (una fonte contemporanea lo stima attorno alle 5000.000 sterline) nell'area attorno ad Irvine nell'Ayrshire. L'unica persona che perdette del denaro nell'occasione fu lo stesso lord Eglinton. La pronipote del conte, Viva Montgomerie scrisse nelle sue memorie che a causa del torneo le finanze familiari vacillarono.
Edmund Burke, detto il Cicerone britannico (/ˈed.mənd bɜːk/; Dublino, 12 gennaio 1729 – Beaconsfield, 9 luglio 1797), è stato un politico, filosofo e scrittore britannico di origine irlandese, nonché uno dei principali precursori ideologici del Romanticismo inglese. Per più di vent'anni sedette alla Camera dei comuni come membro del partito Whig (i liberali), avversari dei Tories (conservatori). Viene ricordato soprattutto per il suo sostegno alle rivendicazioni delle colonie americane contro re Giorgio III, anche se si oppose alla loro indipendenza, controversia che condusse alla guerra d'indipendenza americana, nonché per la sua veemente opposizione alla Rivoluzione francese, espressa nelle Riflessioni sulla Rivoluzione in Francia. Il dibattito sulla rivoluzione rese Burke una delle figure principali della corrente conservatrice del partito Whig (che soprannominò Vecchi Whig) in opposizione ai Nuovi Whig filo-rivoluzionari, guidati da Charles James Fox.La polemica di Burke sulla Rivoluzione francese stimolò il dibattito in Inghilterra. Ad esempio l'anglo-americano Thomas Paine rispose alle Riflessioni con I diritti dell'uomo mentre William Godwin scrisse l'Inchiesta sulla giustizia politica, condannando gli esiti sanguinosi della rivolta, ma senza ripudiare i principi che l'avevano ispirata, come fece invece Burke, che pubblicò anche opere filosofiche sull'estetica e fondò l'Annual Register.